K452B: LA RIVINCITA DI GIORDANO BRUNO

inserito il 29 07 2015, nella categoria Astronomia, Giordano Bruno, Scienza, Tavole dei Fratelli

K452b

Quanta fiducia ci volle nella scienza e nelle future generazioni per accettare di morire in modo così atroce (pare occorsero più di 20 minuti di agonia fra le fiamme di un rogo forse volutamente composto di fascine umide per prolungare il supplizio), pur di non abiurare le proprie visioni di “Infiniti Mondi” simili alla Terra, in favore di più ampi orizzonti del pensiero dei posteri? Una Terra che così non avrebbe più avuto alcun monopolio divino da parte di una Chiesa sperduta anch’essa in un Universo infinito…

L’annuncio dato dalla Nasa il 23 Luglio scorso, l’annuncio della scoperta di un pianeta gemello della nostra Terra, pare essere la risposta più eclatante al lucido sacrificio di Giordano Bruno, più di quattro secoli fa.

K452B, questa la sigla attribuita alla nuova Terra scoperta dal satellite Kepler nella costellazione del Cigno a più di 1400 anni luce dal nostro pianeta, costituisce la più definitiva rivincita del filosofo Nolano, che già nelle ultime decadi del 1500 aveva sfidato la Chiesa e la sua visione tolemaica del cosmo (la Terra al centro di un universo sferico, con stelle fisse e pianeti che vi giravano attorno).

Sedotto dalla nuova teoria Copernicana, Giordano Bruno ebbe l’intuizione (filosofica, ancor prima che scientifica) di una sorta di relativismo cosmico: senza più alcun centro definibile, né in corrispondenza del Sole, né tanto meno della Terra; Sole e Terra non erano che una stella ed un pianeta simili ad altri infiniti corpi celesti che popolano un universo infinito. Innumerevoli stelle come il Sole, innumerevoli Terre. Una teoria inaccettabile per la Chiesa per la quale non poteva che esservi un unico Dio e un’unica Creazione, ovvero un’unica Terra al centro di tutto il Creato.

L’Inquisizione ed il rogo furono la risposta di questa Chiesa agli “Infiniti Mondi” immaginati da Giordano Bruno.

Anche la teoria Copernicana, nonostante la sua evidenza scientifica e matematica, fu a lungo contrastata e condannata dalla Chiesa, vietandone l’insegnamento, come ribadito in occasione del successivo processo a Galileo Galilei, che però non ebbe il coraggio e la coerenza di Giordano Bruno, e trent’anni dopo il rogo del Nolano, preferì ritrattare almeno in parte le sue tesi.

In questi giorni la scienza ha chiarito definitivamente chi aveva torto e chi aveva ragione. Potrebbe essere una buona occasione da parte della Chiesa di Papa Francesco per ammettere appunto il proprio torto scientifico e teologico, e soprattutto per ammettere i propri torti nei confronti di Giordano Bruno e di tutti gli altri scienziati e pensatori perseguitati e spesso uccisi per le loro teorie non combacianti con i dogmi cattolici.

Anche il povero Giovanni Keplero, nel cui nome è stata effettuata la scoperta della nuova Terra gemella (grazie al satellite che porta appunto il nome dello scienziato tedesco), meriterebbe qualche scusa (anche da parte del mondo protestante, cui apparteneva) per le persecuzioni che subì in vita (dovette difendere la madre dall’accusa di stregoneria, in un lungo ed angosciante processo), per il tardivo riconoscimento delle sue “leggi” sui moti dei pianeti, per la fine della sua esistenza in disgrazia e povertà, ed infine per lo scempio della sua sepoltura, nel cimitero di Ratisbona, di cui oggi rimane solo la lapide in cui figura l’epitaffio da lui stesso composto “Mensus eram coelos, nunc terrae metior umbras. Mens coelestis erat, corporis umbra iacet” (Misuravo i cieli, ora fisso le ombre della terra. La mente era nella volta celeste, ora il corpo giace nell’oscurità). Un epitaffio quasi profetico se si pensa che ora c’è un satellite, Kepler, che vaga nell’oscurità dell’universo, ai confini del sistema solare, e sta scoprendo e battezzando nuove terre (come Kepler 542 B), forse nuove civiltà, in nome dell’intera umanità.

a:. mu:.

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1 Comment for this entry

  • Marina Piano

    In ogni tempo abita questo nostro mondo Qualcuno che sente e vede in anticipo sui tempi di tutti: un folle, un eretico, uno studioso, un alternativo. Fa paura colui che osa spiegare “misteri” che mantengono lo status del sistema, che osa sfidare il potere, in ogni tempo qualcuno viene individuato, bloccato, penitenziato ed infine svilito o con un rogo letterale o con un rogo metaforico, il senso di colpa, a lui la scelta: oggi Giordano Bruno e’ un eroe e Galileo un debole, entrambi geniali. quanti Giordano Bruno e quanti Galileo hanno subito il loro essere fuori del loro tempo eppure così preziosi per il futuro, solo il Tempo restituisce giustizia alle personalità geniali, un po triste lo ammetto per chi non riesce a vivere il proprio tempo

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