Lettera a un profano

TU MI CHIEDI CHI SONO I MASSONI…


Carissimo/a amico/a

devo confessare che la domanda che di solito mi viene posta “Che cosa è la Massoneria?” mi mette veramente in imbarazzo. E mi spiego.

Se a venti persone tu chiedessi che cosa è una mela, un pallone, od una qualunque altra cosa che tu vedi o tocchi nella vita di tutti i giorni, tutte quante risponderebbero più o meno la stessa cosa, ma, se a venti massoni ponessi la stessa domanda, avresti venti risposte, che a te profano, sembrerebbero in contrasto fra loro, mentre, per un massone in contrasto non sono affatto perché, ognuno di loro ti avrà spiegato la Massoneria che lui stesso ha trovato.

Da qui il mio imbarazzo per rispondere alla domanda.

Imbarazzo nato non dal non sapere spiegare che cosa è la Massoneria, bensì dal come aiutarti a comprenderlo. Sì ho detto bene “aiutarti a comprenderlo”. Ma non corriamo troppo.

Molte volte ho cercato di rispondere a questa domanda – perché non è la prima volta che mi viene posta – ma, ogni volta, avevo l’impressione di parlare a vuoto, al punto che avrei voluto risponderti subito:”se vuoi sapere che cos’è la Massoneria, devi praticarla”. Ma, mi è parsa una risposta, per quanto vera, troppo semplice e lapidaria, così ho deciso di rispondere, e rispondere in un modo totalmente diverso dal solito, e cioè, vedere con te innanzitutto che cosa non è la Massoneria. Forse in questo modo, io potrò aiutarti e tu potrai comprendere.

Lo spero molto.

Alcuni entrano in Massoneria pensando di poter trovare aiuto ed appoggi e giungere così ad una posizione, nel mondo profano, che gli permetta di vivere agiatamente, se non addirittura per ottenere un posto di potere.

E questa non è Massoneria.

Altri si avvicinano ad essa convinti di trovare la ricetta che gli permetta di superare lo stato di depressione psichica in cui si trovano in quel momento, convinti che la Massoneria possa essere il vero toccasana.

E questa non è Massoneria.

Altri ancora, entrando in Massoneria credono di trovare appoggi per fare carriera in politica.

E questa non è Massoneria.

Vi sono poi quelli che, sentendo parlare di Scuola iniziatica, pensano che possono entrarvi a fare parte per sfoggiare la loro erudizione e, nello stesso tempo, trarre piacere dall’ascoltarsi parlare.

E questa non è Massoneria.

Il termine scuola non ti tragga in inganno; esso non ha lo stesso significato che può avere nel mondo profano perché, mentre nelle scuole normali ti insegnano l’alfabeto, la matematica, ecc., nelle scuole iniziatiche compito dei Maestri non è quello di insegnarti, bensì quello di aiutarti a comprendere; ti consiglieranno, ti forniranno tutti gli utensili atti a poter giungere alla meta, ti saranno vicini nel momenti difficili e di crisi – che certamente non mancheranno – ma, mai e poi mai, un vero Maestro ti dirà “fai questo per giungere a questo”.

Anzi, egli farà in modo non solo di non dare una risposta alle tue domande, ma a volte cercherà di creare in te dei dubbi; dubbi che ti obbligheranno a cercare altre risposte oltre quella prima che ti sei data. Ricerca questa che ti porterà all’accettazione di una disciplina, la quale ti metterà in condizione di poter comprendere (cioè prendere in te) il vero significato della parola vivere.

Come noterai, in definitiva, sto dicendo quello che ho detto all’inizio, e cioè: “Se vuoi sapere che cosa è la Massoneria, devi praticarla” con l’aggiunta però che, se decidi questo, devi essere anche preparato ad attenderti un duro lavoro, perché altrimenti rimarresti sempre fermo al punto di partenza. Lavoro di ricerca interiore che ti permetterà di conoscere te stesso. Ma per giungere a questo occorre volontà e, soprattutto, desiderio di conoscenza che è quello che ti aiuta a superare qualunque ostacolo, ed a dimenticare la nozione del tempo. Si, hai letto bene, perché a questa scuola non vi sono tappe fisse cioè non puoi programmare in quanto tempo è possibile raggiungere la conoscenza, perché non siamo fatti tutti alla stessa maniera. Sappi che per giungere alla vetta c’è chi prende la carrabile, chi la mulattiera, e chi sceglie il 6° grado, ma questo non è importante, l’importante è cercare di giungere in cima.

Lavoro di ricerca che, prima di portarti alla conoscenza, deve farti giungere alla scoperta di ritmo, di armonia e di equilibrio, che, ponendoti in unione con l’universo, ti porterà pure nella condizione di comprendere. Avrai notato che uso spesso e volentieri il verbo comprendere e non capire.

Per me, capire riguarda qualcosa che è nella mente e che può portarti – una volta imparato a memoria – a ripetere come un pappagallo, mentre comprendere è qualcosa che scopri dentro di te, una cosa tua che, quando cerchi di offrirla ad un altro, senti come se lo stomaco ti si svuotasse.

Mi accorgo che in me si sono aperte le cateratte perciò desidero fermarmi in tempo perché rischio di dirti troppo e creare in te soltanto della confusione.

Termino ora esprimendoti il mio pensiero sulla differenza tra scuola “profana” e scuola iniziatica “massonica”.

Mentre la prima ti insegna ad avere (una licenza, una laurea, ecc.) la seconda ti aiuta ad essere.

Un cordiale saluto

N:.

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COMMENTI

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Non è semplice essere un profano

 Lettera aperta a N.  

di Daniela

 

Carissimo N.

Per caso e per la prima volta mi sono imbattuta in questo sito internet che non conoscevo affatto, ma “navigo” da pochissimo e per lo più solo per lavoro.

Ho letto con un misto di aspettativa e sincera curiosità la tua lettera. E’ molto bella, molto “serena”.

Io però sono solo una profana erosa dalla curiosità di comprendere. Hai detto molto bene tu, si tratta proprio di comprendere, capire soltanto non è affatto sufficiente.

La mia domanda però non è cosa comprendere, ma come poterlo fare. Qual è il modo giusto per farlo?

E’ già da tanti anni che sono alla ricerca di un sapere che soltanto immagino, e questo studio mi ha portato a percorrere le strade più impensate e imprevedibili. Tuttora è sempre un’affascinante e incredibile scoperta (quanto sono ignorante delle cose del mondo).

In tutto questo tempo però ho sempre evitato le sette, le logge, le congregazioni, le associazioni, ecc., che a vario titolo si fregiano di massoneria, esoterismo e quant’altro.

Trovo che ci sia troppa speculazione. Hai ben ragione tu quando spieghi cosa non èla Massoneria, perché per moltissime persone è proprio così. Ho paura che le persone serie siano davvero poche ed io, purtroppo, non so dove siano, probabilmente non le so nemmeno riconoscere.

La ricerca, per come l’ho compresa io, è fatta soprattutto di “silenzio”, senza clamori, una dura fatica nello scoprirsi, nello scoprire, nell’armonizzarsi con tutto ciò che assimiliamo, nel cercare di comprendere.

Tu dici “Se vuoi sapere cos’èla Massoneriadevi praticarla”, è bellissimo, non è affatto banale, ma come? Come può un profano, ed ancor più una profana come me, avvicinarsi ai Grandi Misteri, come può lavorare duramente, scoprire il ritmo e l’armonia?

E’ già da molti mesi che “soffro”, perché mi sono resa conto che comincio ad avere il bisogno di comunicare, di discutere, di confrontarmi, soprattutto con chi potrebbe capire, con chi potrebbe aiutare una piccola profana a percorrere le strade che grandi saggi ed iniziati ci hanno indicato.

I miei amici pensano che sono matta per la quantità industriale di libri che compero, soprattutto perché li leggo, soprattutto perché secondo loro sono “mattoni” (sono l’unica da cui non si farebbero mai prestare un libro). L’unico che mi capisce e, anzi, spesso mi esorta a non arrendermi, è il mio compagno. Ma a volte non basta.

Gran parte di ciò che leggo parla di “iniziati”, ma chi li iniziò? Come si può trovare un maestro, un saggio, o anche solo qualcuno che sappia consigliarti?

Non so chi tu sia. Per me è piuttosto imbarazzante scrivere questa lettera, non mai fatto una cosa del genere. Ritengo però che niente succede per caso e la tua “lettera a un profano” mi è giunta proprio nel momento in cui avevo più bisogno di un interlocutore “sereno”, come tu mi sei sembrato.

Forse io non sono ancora pronta, forse il cammino che ancora devo percorrere prima di incontrare il mio “Maestro” è più lungo. Non so, ma non so davvero molte cose della nostra “storia” e forse questa è ancora un’altra prova che devo superare.

Sappi comunque che, anche se non risponderai, io continuerò a cercare, a tentare di comprendere e, forse, praticarela Massoneria, che in fondo dovrebbe essere proprio questo…

Ti saluto

Daniela

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La risposta di N:. a Daniela

Daniela,

Desidero innanzitutto spiegare il mio ritardo nel risponderti. Tre anni or sono, io che non navigo su internet, vengo a conoscenza che la “Lettera aperta ad un profano” era apparsa proprio su internet, mentre detta lettera aveva già visto la luce sulla rivista massonica nel lontano 1984. Ora solo a fine Agosto mi è stata resa nota le presenza della tua lettera, alla quale rispondo volentieri.

Iniziando con “Per caso”, mi hai portato alla mente il maestro, quando diceva “nulla è dovuto al caso”. Col tempo mi sono reso conto di quanto sia vero.

In seguito tu pensi che possa insegnarti a “Comprendere”. Questo è l’errore che noi tutti commettiamo, cioè credere che questo tema possa essere insegnato; rileggi la mia lettera dove dico che i maestri non insegnano, ma ci aiutano a comprendere. lo nel mio piccolo cercherò di aiutarti in questa ricerca, ma, sia chiaro non sono e non mi reputo un maestro. Un maestro è la luce, io non sono che il filo conduttore. Quando dici di evitare sette ed altre congreghe, non posso darti torto, ma, per aiutarti, posso dirti che se incontri qualcuno che come maestro vuole insegnarti, allontanati perché, maestro non è.  AI più può essere un professore. Tu dici: la ricerca è soprattutto “Silenzio”. Ecco la parola chiave “Silenzio”: Silenzio non è solo tacere, silenzio è anche imparare a non pensare.

Ma come? Tu chiedi. Mi spiego: non ti sei ancora resa conto che i tuoi amici, anche se in modo scherzoso, inconsciamente, ti hanno detto una grande verità. I tuoi libri sono dei mattoni, perchè ti appesantiscono la mente di molte idee, impedendoti di …. volare. 

Il libro nella nostra ricerca non insegna, ti fa solo conoscere dove sei arrivato. Chiudili in un armadio, cerca come dice lo Yoga, di fare il vuoto. Cerca di diventare bambina, fai in modo che il mare in burrasca che é nella tua mente diventi un mare calmo. Continua nella tua ricerca senza Volere comprendere ma solo Desiderando di comprendere.

lo posso rispondere alle tue domande ma ….. saranno sole le Mie risposte, tu devi invece trovare le Tue risposte.

Tu al momento non crederai, ma il mio maestro non mi ha mai detto” fai questo per arrivare a quest’altro”, diceva solo “Fa”. Perciò Fai, ma con tranquillità. Non avere mai premura e, non temere di non sapere riconoscere una persona che magari tu incontri durante la tua ricerca, sappi, come dice lo Yoga che “Quando l’allievo è pronto, il maestro è là“.

Un saluto che vuole anche essere un augurio.

N:.

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