La Coca Cola inventata da un massone

Sono tanti i “Massoni celebri del Novecento” cui è stata dedicata una interessantissima mostra in occasione della Gran Loggia combaciante con le celebrazioni del 300 anniversario di fondazione della massoneria (2017).

Fra i fratelli che hanno dato lustro alla società in varie forme (cultura, arte, scienza, economia, ecc.) molti gli americani, e fra questi un nome che ai più risulterà poco conosciuto, ma che in realtà è legato alla più famosa bevanda mondiale: la Coca Cola.

Eh sì, perché ad inventarla è stato proprio il massone John Pemberton (8 Luglio 1831 – 16 Agosto 1888), un farmacista che durante la guerra civile aveva militato nell’esercito confederale.

Fu ferito gravemente in battaglia a Columbus nell’Aprile del 1865, e per contrastare i dolori divenne dipendente dalla morfina.

Pemberton però non sfruttò appieno la sua invenzione: vendette la formula per 1750 dollari un anno prima di morire. Cercò comunque di trovare una cura per contrastare questa dipendenza, sperimentando infusi e vini di coca che chiamò inizialmente “vino di coca francese di Pemberton.

Più tardi, nel 1886, quando Atlanta e la Contea di Fulton misero al bando le bevande alcoliche Pemberton, aiutato da un altro farmacista di Atlanta, Willis Venable, formulò una formula analcolica alternativa, mescolandovi per puro caso anche dell’acqua gasata.

Il nome definitivo ed il celebre marchio della Coca Cola furono creati ed adottati in seguito da Frank Mason Robinson, l’amministratore della nuova società che aveva acquisito la formula.

Tornando a Pemberton ed alla sua militanza massonica si sa che fu iniziato nella loggia Columbus n. 7 in Georgia. La sua tomba è incisa con squadra e compasso.


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