Massoneria, Tradizione, Modernità

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La Massoneria nasce moderna e della Modernità rappresenta una delle forme storicamente più avanzate.

La Massoneria fa propri i valori fondamentali della Modernità, centrata sull’idea di Ragione: ne sono evidenza “la polivalenza simbolica dei suoi Templi e il pluralismo culturale e religioso dei suoi Landmarks”.

Nel contempo la Massoneria fa propri alcuni elementi appartenenti alla Tradizione, che appaiono in contrasto con il razionalismo illuministico del ‘700,ma che risultano particolari e caratteristici dell’identità massonica. Come sottolinea Z. Baumann in “Modernità e Ambivalenza” “L’altro dell’intelletto moderno è rappresentata dalla polisemia, dalla dissonanza cognitiva, dalle definizioni polivalenti, dalla contingenza della sovrapposizione di significati”.

D’altra parte, la Massoneria viene edificata con elementi fondanti di carattere pre-moderno, che ne garantiscono la richiamata particolarità ed anche “l’eccentricità” nella storia moderna e ancor più nella post-modernità dove il valore dell’ambivalenza rischia di trasformarsi in quello dell’ambiguità.

La Massoneria come è legata ai valori della Modernità, così è legata anche ai valori della Tradizione, che viene recuperata e sottoposta al vaglio critico della Ragione, pur nel rispetto della differenza di vedute.

A.Favre nel testo recente dal titolo “L’esoterismo nel pensiero occidentale” dà la seguente definizione della Tradizione: “si postula l’esistenza di una Tradizione Primordiale, di cui le varie Tradizioni e Religioni attuali, diffuse nel mondo, sarebbero frammenti sparsi e più o meno autentici”. Lo stesso Favre afferma che alcune forme di esoterismo “insegnano vie per accedere alla conoscenza di questa Tradizione o per cercare di ripristinarla”.

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Sono noti nel nostro ambiente culturale gli scritti di alcuni autori quali GuénonMircea Eliade, Evola, Zolla che si sono dedicati alla Tradizione.

Va loro riconosciuto il merito di aver affrontato tematiche che fino all’inizio del ‘900 erano marginali rispetto alla cultura ufficiale del tempo nell’Europa Occidentale.

Tutti questi Autori concordano sulla fine della Tradizione in coincidenza con la fine del Medio Evo e con il declino della Scolastica. Pensiamo, a questo proposito, che Leone XIII a fine ‘800 auspicava che la filosofia fosse ancora incentrata sulla Scolastica, sul tomismo propriamente detto.

I cultori della Tradizione, nemici dichiarati della Modernità, erano anche critici della cultura rinascimentale, in quanto vedevano in essa la base di sviluppo del successivo Illuminismo e dello sviluppo scientifico in senso moderno.

Tutti gli autori sopra citati si configurano per un’ideologia spiccatamente conservatrice e antistorica. Per alcuni aspetti, si configura negativamente anche il ritorno in età rinascimentale della cultura greca (Platone, Plotino, Ermete Trismegisto) fino a quel momento conosciuta attraverso testi latini tradotti dall’arabo.

Questi autori sono ovviamente contrari al pensiero di Cartesio, della Scuola Empirista Inglese (Locke, Hume, Barkley), di Leibniz, del Fratello Kant, dei Filosofi e pensatori tedeschi dell’800 kantiani o meno, per non parlare dei filosofi a loro contemporanei.

A partire da Cartesio, i filosofi non si impegnavano più e solo alla ricerca dell’Essere e della Verità, come in precedenza, ma indagavano i criteri e i metodi della Verità, fino ad arrivare nel ‘900 all’indagine dei “fenomeni” e del linguaggio.

Contrastava con gli assunti della Tradizione l’opera scientifica di Copernico, Keplero e Galileo. Quest’ultimo non solo aveva confermato le dottrine eliocentriche, ma aveva dimostrato la non differenza tra il mondo sub-lunare del divenire e il mondo sovra-lunare dell’Essere; aveva dimostrato l’irregolarità della superficie lunare, le fasi di Venere e le quattro lune di Giove, che, queste ultime, abbattevano la teoria gnostica della natura cristallina dei cieli.

Altrettanta criticità veniva riservata a Darwin, Freud e alla biologia, che avendo identificato nel nuclei degli ovociti metà del patrimonio genetico dell’individuo, non rendeva più possibili le “fecondazioni spirituali” che avevano rivestito tanta importanza nella Tradizione.

Trinomio

Zolla nel suo testo “Cos’è la tradizione?” individua i tre errori fondamentali della Modernità: il Progresso che si limita solo allo sviluppo tecnologico, ‘l’Uguaglianza e il “Darsi da fare” per modificare situazioni o condizioni precedenti. In questi tre “errori” si potrebbero altresì ritrovare elementi contro la Modernità indicati nelle Encicliche dei Papi tra Pio IX e Pio XII.

Un’adesione incondizionata alla Tradizione equivarrebbe a ricollocare l’Uomo e la Terra al centro dell’Universo e a considerare a tutt’oggi validi i principi della fisica aristotelica, che ha caratterizzato tutto il Medio Evo (non esistono lo spazio, il vuoto; i corpi cadono dall’alto a velocità costante, i pianeti ruotano su orbite circolari).

La Filosofia Naturale, come allora si chiamava la Scienza, era soggetta alla Filosofia propriamente detta e alla Teologia; i fenomeni fisici avvenivano per cause esterne ai fenomeni stessi, riconoscendosi nella fisica aristotelica due ordini di cause, definite Causa efficiente e Causa finale.

Negare o criticare la fisica aristotelica era considerato dall’Inquisizione al pari dell’eresia e in questa logica anche l’osservazione dei fenomeni naturali con utilizzo di strumentazione poteva far crollare l’impalcatura che sosteneva la teologia.

Il pensiero in questo caso va a Galileo e a Giordano Bruno.

La Massoneria ha la caratteristica specifica e particolare di far proprie la Tradizione e la Modernità nello stesso tempo, in un processi di progressivo recepimento degli elementi validi e significativi della Storia dell’Umanità.

E’ necessario comunque contestualizzare al periodo storico ogni elemento di analisi.

La Massoneria  in senso moderno nasce in Inghilterra dopo il periodo di Cromwell; si sviluppa in Germania dopo la Guerra dei Trenta Anni, che aveva dimezzato la popolazione tedesca. In quest’ultimo caso allo sviluppo delle tematiche templari, si affianca quello della ritualità egiziana, in quanto quest’ultima era maggiormente compatibile con un ambito socio-culturale in cui convivevano cattolici, luterani e calvinisti e per gli ultimi due gruppi il Templarismo era considerato troppo “Cattolico Romano”.

Sarebbe poi interessante approfondire quanti spunti della tradizione mosaica erano presenti nella ritualità egiziana del’700, che contemplava Piccoli e Grandi Misteri come peraltro nella tradizione della Grecia Antica.

Il Trinomio “Libertà – Uguaglianza – Fratellanza” ha ricevuto critiche anche in ambito massonico da parte di autori anti-illuministi e sostenitori della Tradizione.

Tenendo conto che la maggior parte degli Illuministi erano Massoni, è forse ipotizzabile che sia stato il Pensiero Massonico ad aver trascinato quello illuministico.

Peraltro, nel ‘700 il Trinomio rivestiva un valore esplosivo, anche rispetto ai secoli successivi, ma in ogni caso sempre valido anche allo stato attuale, anche se Libertà e Uguaglianza possono entrare in contrasto e dove appare necessario ribadire il valore della Tolleranza che si esprime nella Solidarietà.

Si potrebbe infine evidenziare l’opportunità di distinguere alcuni contenuti tra Ordine e Rito Scozzese, in quanto quest’ultimo fa propri anche i valori della Contingenza del Sapere e dell’Ironia, un’arma che il Cavaliere Scozzese può e deve utilizzare nello sviluppo del proprio pensiero e delle proprie azioni.

 

S:. M:.

 

14 Marzo 2017 e.v.

 


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