La Parola Perduta

Più che di una Parola Perduta, si tratta di un corpus di conoscenze, di esperienze e di pratiche “iniziatiche” smarrite. Da questo concetto nasce la consapevolezza della necessità del recupero dello stato Edenico Perduto, dove l’uomo-dio creava con il verbo “geometrizzando” e il Mondo era un Paradiso, e “gli dei camminavano a braccetto con gli uomini”.

Catene spezzate

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Tutte le tradizioni dell’umanità, in forma velata o esplicita, pongono alla base dell’attuale condizione umana di sofferenza e degradazione un dramma cosmico: il dramma dell’oscuramento intellettuale dell’Uomo Spirituale, l’Adam Qadmon della cabalà ebraica, l’Uomo Universale dell’esoterismo islamico, che è, all’origine, il libero signore del creato. Ciò che viene descritto dalla tradizione exoterica cristiana come “il peccato originale”. Rimane, però, nell’uomo una scintilla divina luminosa che lo rende capace di ricevere il Verbo, di intendere il messaggio subliminale che consente all’uomo individuale degradato di riprendere coscienza della sua natura profonda luminosa e di restaurare il suo stato originale di Uomo Spirituale libero e indiviso. Intendere questo “messaggio” è l’intento della Fratellanza Massonica, è il segreto del soggetto sacrale dell’età primordiale, del re santo, del gran sacerdote, del vate, del profeta, dell’asceta, del poeta.

Di Eugenio Montale leggiamo:

“Non chiederci la parola”

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato

l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco

lo dichiari e risplenda come un croco

perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l’uomo che se ne va sicuro,

agli altri ed a se stesso amico,

e l’ombra sua non cura che la canicola

stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,

sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.

Codesto solo oggi possiamo dirti,

ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Ecco, in pochi versi, lo stato di disagio, di assenza, di mancanza in cui si dibatte il Fratello alla ricerca della Parola, del Verbo, che una risposta possa dare alla sua sete di risposte, di Assoluto, di Verità.

La Parola è perduta, si è smarrita nella Notte dei Tempi. La Chiave di lettura del significato della Vita e del suo rinascere nell’Immortalità è smarrita. Il senso Escatologico dell’esistenza ci sfugge.

Ma San Giovanni inizia il suo Vangelo dicendo:    
“In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio,
e il Verbo era Dio”.

Queste parole significano che Dio, o dove il potere di Dio s’attua, è soltanto il suono emesso dal Verbo, anzi, dice chiaramente che il Verbo è Dio.

Ne possiamo dedurre che a monte del Verbo dovrà esistere un’Idea, un Progetto, che verrà manifestato veicolandolo con il Verbo.

Questo suono emesso dà luogo ad una figura geometrica che “feconda” la Madre-Materia, e questa “partorisce la vita” d’accordo con il progetto iniziale.
Questo è il processo creativo, è il Verbo-Dio che Geometrizza dando nuove forme alla materia.

Infatti, il grande Pitagora affermava che: “Dio Geometrizza”e che “la Geometria delle forme è musica solidificata”.

Il suono può pertanto generare forme soniche e strutturare la materia. La materia è forma sonica solidificata.

Galileo Galilei, con alcuni suoi esperimenti effettuati nel 1630, cercò di dimostrare l’intima connessione fra suono e materia: infatti scoprì che i modi di vibrazione di una membrana possono essere visualizzati cospargendo la superficie vibrante con polvere sottile. La polvere si sposta per effetto della vibrazione e si accumula progressivamente nei punti della superficie in cui la vibrazione è nulla.

Il suono, pertanto, struttura la materia con forme e reticoli nodali che ricordano dei mandala (un diagramma circolare costituito, di base, dall’associazione di diverse figure geometriche, le più usate delle quali sono il punto, il triangolo, il cerchio ed il quadrato. Il disegno riveste un significato spirituale e rituale sia nel Buddhismo che nell’Induismo) ed altre forme ricorrenti in natura come ad esempio nei cristalli di neve.

In tempi più recenti il dottor Hans Jenny, padre della Cimatica, ipotizzò un sottile potere attraverso il quale il suono strutturerebbe la materia.

Jenny fu impressionato dai risultati ottenuti da uno dei suoi esperimenti: imponendo una vocalizzazione in antico sanscrito come l’OM (Aum), conosciuto dai buddisti ed induisti come il suono della creazione e corrispondente al Verbo, al Logos della Bibbia occidentale, la polvere sottile cosparsa sulla membrana rispondeva alle vibrazioni sonore generando un cerchio con un punto centrale.

Tale simbolo, per le antiche popolazioni indiane rappresenta lo stesso Mantra o Parola Sacra;

per gli Alchimisti è il simbolo dell’oro;

nell’antico Egitto era il simbolo di Ra, il dio del sole;

nella filosofia orientale rappresenta la conoscenza spirituale del terzo occhio, la rosa divina, il segno dell’illuminazione;

gli antichi mistici lo chiamavano “occhio di Dio” ed è all’origine dell’occhio onniveggente che campeggia all’Oriente delle nostre Logge;

per i Pitagorici il punto cerchiato rappresentava la monade, la verità divina, la “Prisca Sapientia”, l’unità di mente e anima;

i cabalisti lo usavano per rappresentare “Kether”(in italiano corona), la prima delle Sephirot, detta anche “la più nascosta di tutte le cose nascoste”.

L’Adam Qadmon cabalistico corrisponde energeticamente all’Albero della Vita ovvero rappresenta la manifestazione divina sul piano dimensionale umano. Le dieci Sephirot di cui consta l’Albero della Vita, corrispondono a parti del suo corpo. La prima Sephirah, che cinge la testa dell’Adam Quadmon, in ebraico si chiama Kether.

Un suono che si fa simbolo universale per ricondurci all’Uomo Universale…forse “Nulla è per caso”.

Quando Dio disse: “e che la Luce sia…” questa si separò dalle tenebre e illuminò la coscienza dell’uomo.

Ma qual’é il Principio che fa da precursore ad un fatto del genere?
Una parola è composta da lettere,
ogni lettera corrisponde ad un suono,
ogni suono equivale ad un numero, 
ogni numero ad una vibrazione,
ogni vibrazione crea una figura geometrica,
ogni figura geometrica è un seme che feconda la materia creando vita.

Si può dedurre da tutto ciò che le vibrazioni del suono, attraverso la Geometria, determinano i Principi assoluti della Matematica e che tutto nell’universo fu creato con il Verbo, la Geometria e il Numero.

Si crede che Adamo, prototipo dell’uomo primordiale, avesse il potere di creare con il Verbo. E su incarico degli Dei creatori, fu invitato a dare il nome ad ogni creatura sulla Terra per riconoscerla e catalogarla.
Così quando vocalizzava un nome emetteva un suono che a sua volta costruiva una figura geometrica che s’imprimeva negli atomi della materia dando forma al soggetto. Questo si animava e la vita si manifestava in quell’essere con quel “imprimatur” per sempre.

Quando Adamo emetteva il suo afflato, l’effetto che procurava alla Materia inerte era sicuramente meraviglioso, perché possedeva il potere degli Dei, quello d’influenzare le stesse molecole degli Elementi, orientandoli secondo il suo volere e il desiderio del cuore.

Dopo la “cacciata” dal Paradiso Edenico, l’uomo adamico perse completamente questo potere, dimenticandosi completamente l’impiego della Parola Magica che crea.
Adesso tornando al racconto della Genesi, si può verificare che l’uomo “perse” questo dono che possedeva in forma naturale, essendo stato creato “a immagine degli Dei”, e sicuramente anch’egli era “Uno con il Padre”, con tutte le prerogative del caso.
Ma che cosa sarà mai successo per essere degradato a semplice individuo?
Credo che nella stessa Bibbia troviamo la risposta in Genesi 11 “La Torre di Babele”. L’umanità d’allora aveva una sola lingua e avendo scoperto come fabbricare i mattoni cotti, era riuscita ad edificare una città e nel centro decisero di “… costruire una torre la cui sommità sia in cielo”.

Sembrerebbe che quella torre dovesse essere il simbolo che li avrebbe mantenuti uniti senza il rischio di essere dispersi sulla faccia della Terra. Allora Jahvé, dopo aver visto l’opera degli uomini, disse: “Ecco essi sono un solo popolo e hanno tutti una sola lingua (il verbo); questo è l’inizio della loro opera e ora non sarà loro impossibile tutto ciò che hanno meditato di fare. Discendiamo e confondiamo laggiù la loro lingua, così essi non comprenderanno più la lingua l’uno dell’altro”. Così essi furono “confusi” e dispersi sulla faccia della Terra per opera di Dio.

Quindi possiamo notare che un filo rosso si dipana nella storia dell’uomo attraverso miti e leggende tutte riconducibili al senso di “perdita” di una parola che potesse stravolgere l’ineluttabilità della fine della vita ridando a noi, miseri mortali, le chiavi di un potere che desse la conoscenza, l’immortalità.

Ricordiamo…

“il regno di Dio è dentro di voi”, diceva Gesù Cristo

“conosci te stesso”, diceva Pitagora

“non sapete di essere dei”, diceva Ermete Trismegisto.

Ed allora, cari Fratelli, non vi assale il sospetto che il mito di Hiram, a noi tanto caro, non sia altro che un simbolo di cui abbiamo perso la chiave di lettura originaria? O, meglio ancora, che il messaggio trasmessoci dal mito delle tragica morte di colui il quale conosceva la “Parola Sacra” non sia altro che un symbolon – un codice spezzato – un messaggio, cioè, composto da più parti il cui significato è mimetizzato nei nostri rituali in modo così semplice da diventare invisibile in quanto velato da un errore di punto di vista?

Il concetto di ritrovamento della “Parola Perduta”, concetto onnipresente in massoneria con tutti i suoi risvolti escatologici e magici, è affascinante ma bisogna andare oltre al simbolismo di immediato livello interpretativo, visto ché più che di una Parola Perduta, si tratta , a mio modesto avviso, di un corpus di conoscenze, di esperienze e di pratica “iniziatica” smarrite.

Urge ritrovare “La Parola Perduta” che equivarrebbe a ritrovare sé stessi e la vera natura dell’uomo-dio, ossia prendere coscienza che Dio e l’uomo sono la medesima cosa.

Da questo concetto nasce la consapevolezza della necessità del recupero dello stato Edenico Perduto, dove l’uomo-dio creava con il verbo “geometrizzando” e il Mondo era un Paradiso, e “gli dei camminavano a braccetto con gli uomini”.

Ho detto

Fr:. M:. R:.

 

9 Dicembre 2014 e.v.

 

 


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