Trento 1896: il Congresso Antimassonico finisce in farsa

Tavola del fr:. a:. mu:.

Leone XIII e S,Michele Arcangelo “sterminatore di massoni

Era stato convocato a gran voce nella convinzione di poter stroncare una volta per tutte la massoneria dall’Italia e dagli altri stati cattolici europei, in primis l’Austria, rincorrendo le suggestioni storiche del precedente Concilio di Trento (1545-1563) che in effetti pose un argine contro la riforma protestante, ed invece per eccesso di zelo nel portare alla ribalta l più improbabili e morbose (ed anche prezzolate) testimonianze dall’interno delle cosiddette “Logge di Satana”, finì per coprirsi di ridicolo.

Sulle aspettative originarie della Chiesa e del Papa Leone XIII da questo Congresso parla nitidamente l’Osservatore Romano del 4 Agosto 1896: “Nessuna località meglio di Trento poteva essere più adatta per un Congresso antimassonico. Tre secoli or sono, nella medesima città, un altro Consesso di illustri personaggi si radunava a combattere la Massoneria d’allora… D’allora in poi le idee sovversive contro le idee di Gesù Cristo, fecero strada e nella nuova manifestazione di sette massoniche si è perpetuata la guerra alla Chiesa, depositaria infallibile delle sacrosante verità della nostra fede. Oh! benvenuto sia il Congresso antimassonico, e la nuova Crociata che esso intraprende contro la rea setta, sia l’alba novella di quel giorno fortunato che, dispersi dalla faccia della terra i nemici della nostra santa religione, ritorni su tutti gli uomini il dolce regno di Gesù Cristo”.

Trento, che allora faceva ancora parte dell’Impero Asburgico, fu scelta anche per motivi di sicurezza. Si temeva che la massoneria potesse compiere qualche clamoroso atto di forza, cosa resa più difficile dal fatto che in Austria le Logge erano già state messe fuori legge (mentre Civiltà Cattolica denunciava che almeno 6 Officine massoniche si era sottratte in forma abusiva a tale divieto… gente dal coltello facile, attenzione!).

Circondato da tali timori e da tanta sulfurea attezione il Congresso Antimassonico di Trento avvio i suoi lavori fra il 26 ed il 30 Settembre 1896, sotto l’egida del Principe Vescovo di Trento, Eugenio Carlo Valussi.

Il giorno dell’inaugurazione, presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore, incoraggiati da una Breve di Leone XIII, si presentarono 36 Vescovi, 50 Delegati Episcopali e altri 700 Delegati di varie Organizzazioni Cattoliche, fra cui le più numerose quelle di Francia e Austria con più di 50 partecipanti ciascuna.

All’ordine del giorno quattro temi: il contrasto alla dottrina massonica, l’azione massonica e la laicità dello Stato, la preghiera e l’azione antimassonica.

Sotto quest’uiltimo aspetto si raccomandò la stampa e e la diffusione di libri ed opuscoli a buon mercato contro la massoneria. Ed è in questo flusso che fecero breccia le imposture (in seguito riconosciute tali dallo stesso autore) del massone pentito Leo Taxil, ch aveva scritto diversi libri in cui accusava le logge di adorare il diavolo.

Pubblicò anche altri libri scandalistici con lo psudonimo di Miss Diana Vaighan (nome preso il prestito dalla sua segretaria) in cui narrava le sue torbide vicende sessuali in un loggia palladiana dedita all’adorazione del demonio. Narrazioni scandalistiche che ad un certo momento presero la mano alla stessa Miss Diana, ed al suo nuovo sodale Margiotta, facendo irruzione nel Congresso di Trento tramite pubblicazioni curate dai Figli di Maria, consigliate perfino alle signorine di buona famiglia. Arrivando perfino ad esibire un presunto autografo del diavolo.

E’ chiaro che tutto questo trascinò nel ridicolo buona parte dei lavori del Convegno, che procedettero invece in maniera più conforme alle aspettative degli Organizzatori sul piano più meramente istituzionale.

Proprio in chiusura dei lavori, l commendatore Pietro Pacelli (Direttore del settimanale romano “La Voce della veità) e Vice Presidente del Congresso – presentò una mozione di applausi per il deputato carlista Juan Vázquez de Mella, il quale aveva presentato alle Cortes di Madrid una richiesta, con la quale si chiedeva fermamente che la massoneria venisse dichiarata illegale, faziosa e traditrice della patria, con l’immediata rimozione dal pubblico impiego di tutti i massoni.

Infine Il pretendente carlista al trono di SpagnaCarlo VII, raggiunseTrento per partecipare al Te Deum di chiusura, accompagnato da Doña Maráa Berta e dall’infanta Alicia.

Nel complesso un colossale flop.

A:. Mu:.

18 Gennaio 2022 e.v.

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