Boyscout: “figli” della Chiesa o della Massoneria?
Ma insomma i boyscout sono “figli” della Chiesa o della Massoneria? E’ un interrogativo ricorrente quando si accenna alle origini di questo movimento, nato in Inghilterra nel 1907, che conta oggi nel mondo oltre 38 milioni di iscritti.
E’ innegabile che soprattutto in Italia lo scoutismo sia cresciuto e viva all’ombra delle parrocchie cattoliche, ma sono altrettanto innegabili la matrici e l’impulso che la Massoneria ha dato alle sue origini ed al suo sviluppo nel mondo.
E allora come la mettiamo con la paternità (o maternità, che dir si voglia) di questo fenomeno che rappresenta una fase importante della formazione di tantissimi giovani (fra questi anche l’attuale primo ministro italiano Matteo Renzi – ndr)?
La risposta più esaustiva l’ha fornita un prete cattolico, Rosario Esposito, che aveva coraggiosamente aderito alla Massoneria non trovandovi niente di inconciliabile con la propria fede. Anzi. A questo proposito scrisse un famoso libro, “Concordanze fra Chiesa e Massoneria”, nel quale dedica alcune pagine significative proprio alla questione dello scoutismo.
“Il movimento scout è considerato uno dei fenomeni educativi più interessanti del nostro secolo – scrive padre Esposito – Esso è profondamente ancorato alla matrice laica del pensiero. Sembra fuori discussione che il suo fondatore, lord Robert Baden-Powell, non sia stato iscritto alla Massoneria, e altrettanto certo è che egli è stato vicinissimo al mondo massonico, sia attraverso amicizie e informazioni, che nell’assimilazione di alcuni messaggi pedagogici e culturali di diretta derivazione massonica. I più rilevanti sono quello di Rudyard Kipling, soprattutto contenuti nel Libro della giungla, ai quali Baden-Powell si ispira apertamente, e che sono troppo noti perchè vi si insista”.
“L’altro filone ispiratore, o certamente accompagnatore, dello scoutismo, è quello del pedagogo belga Ovide Decroly (1871-1932), massone militante come Kipling, e come lui sostenitore del contatto continuo del bambino e poi del giovane con la natura e l’ambiente, dell’attivismo, dell’osservazione diretta dei fenomeni, dell’accentuazione delle istanze associazionistiche ed espressive. A voler essere attenti, le stesse ascendenze più remote del movimento scout sono di chiara ispirazione massonica, soprattutto in ordine a un ottimismo di fondo che ha le sue radici nel movimento riformista settecentesco e particolarmente nel pensiero di Rousseau”.
“Baden-Powell orienta infatti il movimento verso una fiducia equilibrata nella natura umana, e afferma che anche nel ragazzo meno disponibile per l’educazione c’è almeno un cinque per cento di buono, sicché l’efficienza dell’essere umano è inversamente proporzionale alla quantità di sorveglianza di cui bisogna circondarlo; bisogna fargli il massimo credito, favorendo il libero esercizio delle proprie inclinazioni e attitudini, senza mortificare la sua tendenza al rumore, al rischio, al movimento, coniugando in piena serenità i tre verbi fondamentali della sua esistenza: ridere, lottare, mangiare”.
“Lo sviluppo della personalità risulterà così armonico, col senso di responsabilità che crescerà e s’affinerà con gli anni, fino a giungere, attraverso l’impegno costante di rendersi utile, al culmine del processo educativo, che nel Rover si esprime nella mistica e nella pratica del servizio, il punto in cui lo scoutismo si affianca anche semiologicamente col Rotary Club, e, unitariamente ad esso, alla finalità massonica di lavorare per il miglioramento proprio e per l’utilità altrui”.
“Alcuni aspetti della pedagogia scout oggettivamente sembrano in antitesi con qualche impostazione cattolica della pedagogia, che accentua piuttosto aspetti repressivi o almeno preventivi; ma nella Chiesa il movimento scout fu quasi subito oggetto di simpatie che non conobbero flessioni, anche quando era ben chiaro che la vicinanza con la realtà massonica, benché indiretta, era tuttavia abbastanza evidente, a volte persino nella terminologia, com’è il caso del primo grado maschile, quello dei Lupetti, e più ancora nelle scelte religiose, che sono esplicite, ma estremamente riguardose, e soprattutto improntata alla tolleranza, per cui è indispensabile il riferimento alla divinità e alla preghiera, ma si evita di scendere in dettagli che coinvolgerebbero la professione di una determinata confessione”.
“In questa stessa prospettiva va rilevata l’importanza che Baden-Powell dà al filone cavalleresco e a quello crociato. L’impegno religioso è riassunto in due leggi fondamentali: 1) credere in Dio; 2) fare del bene al prossimo”.
“Anche i passaggi dei tre stadi scout, cioè Lupetti, Esploratori, Rover, in qualche maniera richiama il senso dell’iniziazione massonica, la quale – come ognuno sa – a sua volta si ispira all’iniziazione monastica medievale e susseguente”
“Tali passaggi devono accertare il senso dell’onore, l’impegno dell’autoeducazione, la disponibilità all’opera buona fino allo «status» strutturale di servizio, nel terzo grado, nel quale ha luogo, tra l’altro il «viaggio di prima classe», esperienza individuale di grande rilievo antropologico e poetico”.
“E’ difficile chiudere gli occhi su talune somiglianze con momenti paralleli dell’ascesa massonica, così come questa è adombrata nel Discorso di Ramsay, nel Flauto magico di Schikaneder-Mozart, nei Dialoghi di Lessing, o ancora nell’Inno alla gioia di Schiller, nel Faust di Goethe, nel Parsifal di Wagner, ed anche nel Cristo alla festa di Purim di Bovio”.
“La propinquità dello scoutismo con la Massoneria è affermata anche dal Lennhoff-Posner alla voce Pfad-finder-Bewegung (col. 1198), dove si legge: «Il movimento degli Esploratori viene promosso in misura ragguardevole dalla Massoneria in Gran Bretagna, nei Dominions e in America”.
“In occasione del Jamboree internazionale di Berkenhead (Inghilterra) del 1929, nel quale, a fianco di Sir Baden-Powell partecipavano il Duca di Connounght, G.M. della Massoneria inglese, e il Principe di Galles, G.M. della Provincia, prendendo parte attiva all’organizzazione dell’incontro, i Giovani Esploratori massoni ebbero un incontro, con la partecipazione di Scout di tutto il mondo”.
“Il Consiglio nazionale dei Boy Scout americani, nel convegno tenuto a New York nel mese di maggio del 1925 prese la seguente risoluzione: ‘Poichè i membri dell’Ordine massonico hanno sempre espresso la loro buona volontà nei confronti dei Boy Scout, concedendo facilitazioni per la promozione e la felice condotta delle loro truppe e dei loro accampamenti, e poichè questa collaborazione ha promosso essenzialmente il Movimento Scout, si decide di esprimere un pubblico riconoscimento all’Ordine massonico, e che tale riconoscimento sia inserito negli Atti”.
“Poichè tutti questi dettagli furono percepiti, e – sebbene raramente – talvolta denunciati anche polemicamente, il fatto che lo scoutismo sia stato assunto nel mondo cattolico quasi immediatamente dopo la fondazione, ch’era stata avviata nel 1908, sembra di poter legittimamente farci affermare che questo tema costituisce uno dei momenti privilegiati delle grandi concordanze cattolico-massoniche’”(Rosario F. Esposito, Le Grandi Concordanze tra Chiesa e Massoneria, Nardini Editore, Firenze 1987, pag. 297-300).
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In Italia, come si è detto, lo scoutismo ha incontrato più fertile terreno negli oratori e nei cortili delle parrocchie. In realtà i due riconosciuti pi0nieri dello scoutismo nel nostro paese furono comunque due massoni stranieri: Sir Francis Vane (1861-1934) e James Spensley (1867-1915).
Attualmente in Italia le associazioni scoutistiche più diffuse sono tre:
- l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI),
- l’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici (solitamente detta FSE);
- il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani (CNGEI).
L’AGESCI ed il CNGEI sono federate nella Federazione Italiana dello Scautismo, che aderisce sia all’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout che all’Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici
Sull’altra animata questione circa l’appartenenza o meno del fondatore Baden-Powell alla Massoneria, mentre non vi è riscontro di una sua iniziazione, vi sono moltissimi episodi che lo pongono in una posizione di estrema vicinanza agli ideali della massoneria, e di grande amicizia con molti massoni. Fu lo stesso Baden-Powell nel 1931 a donare con una particolare dedica la propria Bibbia alla prima loggia australiana che decise di assumere il suo nome (n. 488 all’Oriente di Victoria). Bibbia che è ancora in uso in quella loggia. La dedica diceva: “Con i migliori auguri per il successo della loggia nella sua buona opera, Baden-Powell di Gilwell. 12 Maggio 1931”.
Negli Stati Uniti il legame fra boyscout e massoneria è tutt’oggi visibile ed evidente quanto quello delle associazioni scoutistiche di ispirazione cristiana (sia cattolica che protestante). I “Boy Scout of America”, infatti, sono stati fondati nel 1910 dal massone americano Daniel Carter Beard (1850-1941). Ancora oggi l’ascendente e la vicinanza della massoneria a questo movimento è testimoniata dal fatto che la Grand Lodge of Masons, in Pennsylvania, ha istituto e conserva il “Daniel Carter Beard Masonic Scouter Award”, un riconoscimento per quei massoni che militano e sostengono lo scoutismo negli Usa.
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