Non è mai troppo tardi
Alberto Manzi, maestro nella vita e in loggia
E’ stato un grande educatore, un eccezionale divulgatore degli anni pionieristici della televisione italiana, ed è stato anche un libero muratore: più vite che si condensano in una sola persona, Alberto Manzi, il celebre maestro di “Non è mai troppo tardi”, la trasmissione che ha sensibilmente contribuito a ridurre l’analfabetismo nell’Italia degli Anni Cinquanta-Sessanta (dal 1959 al 1968), un’Italia ancora non troppo lontana dalla guerra, un’Italia ancora più agricola che industriale, ed ancora sulla via di una più moderna emancipazione economica e sociale.
Alberto Manzi era nato a Roma nel 1924. A dimostrazione del suo innato spirito eclettico si diplomò contemporaneamente sia alle Magistrali che all’Istituto Nautico
Nel periodo bellico era stato sommergibilista. Dopo l’8 Settembre del ’43 fece parte del battaglione d’assalto “San Marco” aggregato alla VII Armata Inglese.
Appena terminata la guerra inizia la sua carriera di insegnante in un Riformatorio giovanile, dove realizza il primo giornale scritto dai ragazzi di un istituto di pena per minori (cosa che fece a suo tempo scalpore).
Successivamente si laureò in biologia, intraprendendo anche studi di pedagogia. Ricomincerà ad insegnare in una scuola elementare di Roma ed in un altro carcere minorile.
Nel frattempo emerge anche la sua vena di scrittore: vince il Premio Collodi per un romanzo sulla storia di un castoro fantastico, pubblicato da Bompiani. E poco tempo dopo, nel 1955, otterrà un successo ancora maggiore con il libro per ragazzi “Orzowei” da cui fu tratta anche una fortunata serie televisiva.
E proprio alla televisione inizierà in quegli stessi anni (1959) la sua decennale esperienza di “Non è Mai Troppo Tardi” che sarà anche il momento saliente della sua lunga carriera di educatore.
Alberto Manzi è morto a 73 anni, nel 1997 a Pitigliano, comune di cui era divenuto sindaco (in una lista dei Democratici di Sinistra).
Questi alcuni suoi pensieri particolari che ha lasciato ai suoi giovani (e meno giovani) scolari:
Non rinunciate mai, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi.
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