MASSONERIA E TOLLERANZA RELIGIOSA

inserito il 17 12 2013, nella categoria Eventi, Massoneria e Religione (2013)

7 Dicembre 2013 – Ferrara, Sala della Musica

OLTRE LE COLONNE: INCONTRI PUBBLICI CON LA MASSONERIA

CONFERENZA “MASSONERIA E TOLLERANZA RELIGIOSA”

Scuola-di-Atene-Raffaello

Troppi sono i luoghi comuni sulla Massoneria soprattutto in materia di storia religiosa. Tale istituzione non è una religione (quindi non compete con le fedi rivelate, né propone suoi dogmi o sacramenti salvifici), né avversa le fedi rivelate o le convinzioni spirituali dei suoi membri; anzi, incentrata sin dalle origini sull’idea del Grande Architetto dell’Universo come motore fondatore dell’esistenza e della verità, stimola i suoi associati a cercare una via di maturità interiore attraverso un cammino iniziatico.

Per tale ragione essa deve assumere un carattere latitudinario, ovvero non può interferire su questioni di fede (di qualsiasi fede, cristiana, nelle sue varie confessioni, ebraica, islamica, etc), e deve altresì mantenere una sua neutralità apparentemente relativistica al fine di poter ospitare dogmi e valori diversi, quanti sono gli orientamenti filosofici, teologici e religiosi dei suoi membri.

Ultimo evento pubblico del 40ennale della Loggia Giordano Bruno di Ferrara

 IL PENDOLO DELLA TOLLERANZA FRA CHIESA E MASSONERIA

Massoneria e Tolleranza Religiosa”: è questo il tema del terzo e ultimo appuntamento pubblico organizzato dalla Loggia Giordano Bruno di Ferrara per celebrare il proprio 40° anniversario di fondazione, dopo l’analoga conferenza dello scorso Ottobre su “Massoneria e Costituzione” ed il convegno-spettacolo di Novembre sulla “Fiamma Infinita di Giordano Bruno” al quale ha presenziato anche il Gran Maestro Gustavo Raffi, massima autorità della massoneria italiana.

Sarà questa volta il prof. Antonio Panaino  orientalista dell’Università di Bologna e direttore della rivista “Hiram”,  il relatore del nuovo incontro massonico con la cittadinanza ferrarese, la quale, finora, si è sempre dimostrata molto interessata (platee sempre gremite) a conoscere più da vicino la “Libera Muratoria”, ovvero ciò che essa ha rappresentato nella storia e che rappresenta tutt’oggi in Italia ed anche nella stessa società ferrarese.

Il tema della “Tolleranza Religiosa” vissuta e praticata dalle logge dovrebbe, poi, suscitare interesse e curiosità ancora maggiori, presentandosi come la più esplicita risposta al ping pong di eventi pubblici che si sono alternati, con singolare coincidenza, fra la massoneria ferrarese e l’antimassoneria cattolica di questa stessa città, antimassoneria particolarmente rivitalizzata dall’arrivo del nuovo vescovo mons. Negri conosciuto come uno dei più ferventi avversari della Libera Muratoria (sua, quando era vescovo di San Marino, l’iniziativa di far chiudere tutte le chiese di San Leo in occasione dell’iniziative massoniche per ricordare la morte di Cagliostro nella rocca papalina di quel borgo).

Il ping pong era cominciato con una partecipatissima conferenza di Padre Siano a Santo Spirito in cui si ribadì il carattere “satanico” della massoneria; massoneria che rispose qualche mese dopo aprendo alla stampa il proprio tempio storico di via Pergolato, mostrando apertamente il proprio volto per spiegare la reale essenza delle logge (scuole di pensiero e di perfezionamento spirituale e filosofico dell’individuo, aperte e rispettose di ogni credo religioso). Da lì hanno avuto séguito le iniziative già citate del Quarantennale della Loggia Giordano Bruno, intervallate nell’Ottobre scorso da un nuovo convegno – “Croce e Compasso” – organizzato da varie associazioni cattoliche ferraresi, con la partecipazione del noto sociologo Massimo Introvigne, per ribadire l’incompatibilità fra Chiesa e Massoneria e la conseguente validità della scomunica o “condizione di peccato grave” dispensata dal Vaticano ai liberi muratori. Anche in quella occasione ci fu un intervento dello stesso arcivescovo mons. Negri che, come riportano le cronache, ribadì il carattere satanico dei riti massonici, adombrando perfino l’ipotesi che le logge potessero macchiarsi del sangue dei fratelli che “abiuravano” la massoneria, uccidendoli o inducendoli al suicidio.

La stessa massoneria cerca di rispondere a tutto ciò  con la conferenza del prof. Panaino. Dovrebbe trattarsi di una risposta concettuale, cercando di evitare sterili polemiche sulla palese infondatezza di certe affermazioni, soprattutto per non trasformare il tema essenziale dell’incontro (la Tolleranza Religiosa praticata dalle logge) nell’ennesima riproposizione dell’Intolleranza praticata dalla Religione Cattolica nei suoi confronti. Certo con diverse eccezioni, come talune recenti affermazioni del nuovo Papa Francesco.

La massoneria intende invece dimostrare che le proprie logge sono aperte a tutte le religioni, ed all’interno di esse ogni Credo è parimenti rispettato (in altre parole le logge si ritengono fedeli interpreti, in chiave laica, dello “Spirito di Assisi”, ovvero dell’incontro di tutte le religioni, celebrato dagli ultimi pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ed ancor più caro allo stesso Papa Francesco).

A riprova della sostanziale compatibilità della pratica massonica nei confronti di tutte le religioni, compresa ovviamente quella Cattolica, da segnalare il fatto che lo stesso relatore della prossima conferenza, il prof. Panaino, altrettanto noto come studioso e come massone, ha pubblicato un suo saggio sulla leggenda dei Re Magi con le Edizioni Paoline, e che una delle tre logge ferraresi  potrebbe ritrovarsi addirittura intestata ad un Santo della stessa Chiesa Cattolica, se si concluderà positivamente il processo di beatificazione in corso del frate domenicano Girolamo Savonarola, impiccato ed arso a Firenze nel 1498… non certo dai massoni!

Anche di questo si parlerà nel corso della conferenza di oggi su Massoneria e Tolleranza Religiosa: un aperto esame dei principi (spirituali) che uniscono e delle ragioni (per lo più “temporali”) che dividono.

 IL PROGRAMMA DEI LAVORI

Ore 16.30 – Saluto del Maestro Venerabile  della Loggia Giordano Bruno di Ferrara ELIGIO BOLZAN

a seguire

RELAZIONE: LA “QUESTIONE RELIGIOSA” DELLA MASSONERIA

A cura del Prof. ANTONIO PANAINO (Università di Bologna) Direttore della rivista Hiram

 INTERVENTI sulla figura di Girolamo Savonarola cui è intitolata la più antica loggia massonica ferrarese del Prof. GERMANO SALVATORELLI (Università di Ferrara) Vice presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna; e del dott. STEFANO MANDRIOLI, Maestro Venerabile Eletto della Loggia Girolamo Savonarola di Ferrara

DOMANDE DEL PUBBLICO e CHIUSURA DEL LAVORI

Moderatore ANDREA MUSI Giornalista

PROFILO DEL RELATORE

PROF. ANTONIO PANAINO

PANAINO

Antonio Panaino è un orientalista e storico, professore di filologia iranica presso l’Università di Bologna, sede di Ravenna, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna, di cui è stato anche preside. Dirige la sezione Emilia Romagna dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente. E’ stato responsabile della missione etnolinguistica nella valle dello Yaghnob, in Tajikistan. L’Accademia di Francia gli ha conferito il “Premio Ghrishman” per i suoi studi iranici. Sempre a Parigi è stato eletto presidente della Societas Iranologica Europaea (1999-2003).

E’ un noto studioso dell’Iran preislamico, con particolare attenzione per le sue tradizioni religiose (Zoroastrismo, Manicheismo e Cristianesimo d’Asia centrale) e per l’evoluzione delle scienze e pseudoscienze tra mondo antico, tardoantico e medioevo (astronomia e astrologia in particolare).

Vanta un’intensa attività editoriale. Antonio Panaino è infatti autore di numerosi saggi e articoli dedicati a vari aspetti linguistici, storici e religiosi delle lingue e delle genti iraniche, fra cui si segnalano Titrya I e II (Roma, 1990 e 1995), La novella degli scacchi e della tavola reale (Milano, 1998), I Magi evangelici (Ravenna, 2004) e Rite, parole et pensée dans l’Avesta ancien et récent (Wien, 2004). Dirige la collana scientifica “Simory” (orientalistica) presso l’editore Mimesis. Ed è stato chiamato dal Grande Oriente-Palazzo Giustiniani a dirigere “Hiram”, la più prestigiosa rivista culturale della massoneria italiana.

Fra le sue ultime fatiche letterarie figura “La Luce Sorge da Oriente” (Mimesis) una raccolta di interventi sullo stesso tema della conferenza di oggi: ovvero il rapporto della massoneria con le varie religioni, e con la Chiesa Cattolica in particolare, e l’essenza stessa dei principi massonici in relazione al Sacro ed al senso religioso dell’esistenza, cercando di chiarire in particolare ciò che rappresenta il Grande Architetto dell’Universo, al quale si ispirano tutte le logge massoniche.

Alcune sue opere

PANANINO MAGI

PANAINO LUCE

La mia Loggia Madre di Rudyard Kipling

C’erano Ruhdle, il capo stazione,

Beasely, delle “strade e lavori”,

Ackam della Intendenza,

Donck addetto alle Carceri

e Blacke il sergente istruttore

che fu per due volte il nostro Venerabile.

C’ era anche il vecchio Franjee Edujee

che aveva il magazzino “Alle Derrate Europee”.

Fuori, noi dicevamo “sergente”, signore,

salute, salam”

 Ma dentro soltanto “fratello” ed era così bello

dire così!

 Ci incontravamo sulla livella e ci lasciavamo

sulla squadra.

Ed io ero il secondo Diacono della mia Loggia Madre, laggiù!

C’ era ancora Bola Nath il contabile,

Saul, l’ israelita di Aden,

Din Mohamed dell’ Ufficio Catasto

,il Signor Chuckerbutty,

Amir Sing, il Sick,

e Castro delle “Officine di riparazione”

che era cattolico romano.

Le nostre insegne non erano ricche,

Il nostro Tempio era vecchio e nudo,

ma noi conoscevamo gli antichi Landmarks

e li osservavamo scrupolosamente.

Quando getto uno sguardo indietro,

Mi vien spesso alla mente questo pensiero:

In fondo, non vi sono degli increduli,

Se non forse noi stessi!

Infatti tutti i mesi, dopo la Tornata,

Ci riunivamo per fumare

(Non osavamo fare banchetti per tema

di infrangere le regole di casta di taluni Fratelli)

E parlavamo a cuore aperto di Religioni

e di altre cose

Riportandosi, ciascuno di noi, al Dio

che conosceva meglio.

L’ uno dopo l’ altro i Fratelli

Prendevano la parola:

Nessuno si agitava,

Ci separavamo all’ aurora, quando

si svegliavano i pappagalli:

E  mentre noi, dopo tante parole

Ce ne tornavamo a cavallo,

Maometto, Dio e Shiva

giocavano stranamente a nascondino

 nelle nostre teste.

Spesso, dopo quel tempo,

i miei passi erranti al servizio del Governo

hanno portato il saluto fraterno

dall’ Oriente all’ Occidente,

come ci fu raccomandato,

da Kohel a Singapore.

Ma come vorrei rivederli i miei Fratelli neri

 e bruni

E sentire il profumo dei sigari indigeni

mentre circola chi li accende

e mentre il vecchio distributore di limonate

russa sul piantito dell’ office.

Oh! Ritrovarmi perfetto Massone

ancora una volta nella mia Loggia

dei tempi passati!

Di fuori si diceva: “Sergente, signore,

salute, salam”

Ma, dentro, soltanto “fratello” ed era così bello dire così!

Ci incontravamo sulla livella e ci lasciavamo sulla squadra,

Ed io ero secondo Diacono nella mia Loggia Madre.

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Rudyard Kipling

:.

KIPLINGR: Kipling (Bombay30 dicembre 1865 – Londra18 gennaio 1936),  Premio Nobel per la letteratura nel 1907 (a soli 41 anni, il più giovane fino ad oggi).  Nel 1886 venne iniziato come Massone nella Loggia “Hope and Perseverance” di Lahore, per la quale scrisse la famosa poesia Mother Lodge (Loggia madre) che qui riportiamo. Fra i suoi libri più noti, anche per le trasposizioni cinematografiche, “Il Libro della Giungla”, “Kim”, “L’uomo che Volle Essere Re”.

 

MESSAGGIO A LATERE

 

Gran Maestro Raffi:

“Addio Madiba, il mondo perde un grande uomo. Porteremo nel cuore la tua lezione di libertà”

mandela 2

Il mondo perde un grande uomo, che ha saputo leggere l’anima di un popolo. Nelson Mandela ci ha insegnato la forza della libertà e la rivoluzione del perdono, testimoniando che le catene imposte a uno di noi pesano sulle spalle di tutti”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ricorda così Nelson Mandela, scomparso ieri all’età di 95 anni, nella sua casa di Johannesburg. L’ex presidente sudafricano e premio Nobel per la pace nel 1993, da tempo malato, era ricoverato in un ospedale di Pretoria per una infezione polmonare.

“Per le sue idee libere come il vento, l’eroe della lotta all’apartheid fu tenuto prigioniero per 27 anni – ricorda Raffi – ma quando lasciò il carcere disse: ‘Siamo un unico Paese, dobbiamo perdonare’. Ogni giorno, nella sua cella di Robben Island, leggeva le parole del poeta inglese William Ernest Henley: ‘Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita. Io sono padrone del mio destino, io sono il capitano della mia anima’. Ogni coscienza libera – rimarca il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – porterà nel cuore la sua straordinaria lezione di umanità e il suo messaggio universale di pace”.

“Ha ragione Madiba: non c’è nessuna strada facile per la libertà – conclude il Gran Maestro Raffi – ma sull’esempio di un eroe di pace che ha cambiato la storia, continueremo a combattere contro ogni ingiustizia. La lotta di Mandela per l’Armonia sociale è patrimonio dei Liberi Muratori: una traccia che resterà viva e forte, dandoci la speranza per costruire un mondo più giusto”. (Dal sito del Grande Oriente d’Italia – www.grandeoriente.it).

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