Sono molti i lati oscuri del naufragio della nave Costa-Concordia all’Isola del Giglio, ma ci sono stati anche esempi di abnegazione e senso di responsabilità che hanno riscattato l’immagine della marineria nazionale e del popolo italiano.

Uno di questi esempi è stato sicuramente il comportamento del responsabile della Capitaneria di Porto di Livorno, Gregorio De Falco, a cui anche il Grande Oriente d’Italia ha voluto rivolgere la sua gratitudine ed il suo apprezzamento con una nota a firma  del Gran Maestro Gustavo Raffi.

“Il comandante De Falco – si legge nella stessa notaI (tratta dal sito del GOI) – è oggi il simbolo concreto dell’Italia migliore, di quel Paese che non fugge di fronte ai problemi ma lotta senza sosta per la verità. Il suo ‘vada a bordo’ è una testimonianza di responsabilità che fa bene a tutti. A quest’uomo che ha fatto fino in fondo il proprio dovere, un esempio per i giovani, va anche la stima e la gratitudine dei Liberi Muratori”.

Il senso del dovere di Gregorio De Falco, capo della sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno, è stato davvero esemplare: “al lavoro con lucidità e umanità nella notte della tragedia all’isola del Giglio”.
“Proviamo profondo dolore per le vittime del naufragio – conclude Raffi – e siamo vicini alle famiglie che in queste ore attendono di poter riabbracciare i propri cari dispersi nel naufragio”.

La nota del G:.O:.I:. costituisce anche una giusta replica a chi, ingenerosamente, durante un programma Rai del mattino, per il gusto di mettersi in evidenza con pareri e atteggiamenti controcorrente, ha definito il comportamento dello stesso De Falco addirittura “ridicolo” (“ridicolo pretendere che il comandante del Concordia, Schettino, potesse risalire sulla sua nave, ormai rovesciata, di notte e al buio…”), trascurando come nel caos di quelle ore concitate solo la fermezza e la decisione di alcuni uomini, fra questi indubbiamente De Falco, abbiamo permesso di evitare una catastrofe di dimensioni ben più drammatiche in termini di vite umane.

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