SUPERARE EGOISMI E PRIVILEGI DI CASTA

inserito il 10 12 2011, nella categoria Oltre le colonne

Accorato messaggio del Gran Maestro Gustavo Raffi dal meeting svoltosi in questi giorni a Padova su “Laicità e Pensiero. Radici e futuro dell’Italia Unita”:  “Il Parlamento abbia il coraggio di eliminare i privilegi e di essere generoso con chi non ha neppure i minimi per la sopravvivenza”.

“Questo è il tempo della responsabilità, non della fuga. Basta privilegi di casta, di qualsiasi natura, sia che si tratti dei professionisti della politica sia di quelli della religione. Nel momento in cui si chiedono sacrifici, il Parlamento decida e abbia il coraggio di eliminare i privilegi e di essere generoso con chi non ha neppure i minimi per la sopravvivenza. Parlo dell’Ici, dell’Imu come dell’8 per mille”.

“Occorre superare i confini dell’egoismo – ha aggiunto Raffi – andare oltre le ideologie e i mezzucci del particolare, uscire dall’omertà e dal servilismo, e farsi costruttori di storie di cambiamento possibile. Il vero orizzonte della modernità si vede nella dignità che essa conferisce alla ricerca e all’istruzione, nel compito mai spento o definitivo di formare uomini liberi e coscienze ribelli”. “Vogliamo rivendicare giustizia sociale – ha rimarcato il Gran Maestro – e uscire dalla fiction in cui ci ha gettato una politica irresponsabile e di corto respiro. La posta in gioco è la nostra libertà, un nuovo ethos per l’Italia. Significa spezzare le catene dell’ambiguità, promuovere la cultura come priorità e percorsi di impegno contro lo scetticismo elevato a sistema”

“Tornare a respirare una bella Italia – ha spiegato Raffi – significa chiederci cosa ci sta davvero a cuore, rinnovare il patto tra le generazioni, riscoprire le ragioni della nostra vita insieme come italiani. Il prossimo incontro della rassegna di celebrazioni del Grande Oriente sarà intitolato Cuore e ragione, l’Italia che vuole farcela. Sono i giovani, il mondo del volontariato, le sfide di chi non si arrende, di chi lotta per come vivere e morire. Una laicità – ha concluso il Gran Maestro – che è pensiero e storia, perché è in nome dell’uomo che vale sempre la pena di sperare e lottare”. (Dal sito del G:. O:. I:.)

.

RAFFI:  QUANTE FALSITA’ SULLA “POTENZA” DEI MASSONI

A margine del Convegno di Padova sul pensiero laico e l’unità d’Italia, il Gran Maestro Gustavo Raffi è stato intervistato dal “Corriere Veneto” sulle dichiarazioni di Cesare Geronzi, presidente della Fondazione Generali, per il quale la finanza vaticana sarebbe sovrastata da poteri sovranazionali ben più forti, riconducibili ad ambienti massonici.

Riportiamo di seguito alcuni stralci dell’intervista, in cui lo stesso Raffi rigetta completamente la tesi di Geronzi, sostenendo che, anzi, appartenere oggi alla Massoneria, almeno in Italia, è spesso uno svantaggio. Ed a questo riguardo riporta una sua esperienza personale: “Quando sono diventato Gran Maestro ho perso perfino il posto”.

Il presidente della fondazione Generali, Cesare Geronzi, ha confidato al «Corriere della Sera» che la fratellanza in Italia conta sempre di più; anzi, è «la protagonista di importanti settori pubblici e finanziari». E lei dice che è uno svantaggio esserne parte? «Si, è così. Quello che dice Geronzi è una leggenda metropolitana, non è vero. Diciamo piuttosto che per anni siamo stati il capro espiatorio ideale. Perché, per esempio, quando si citano i massoni si va a sempre a pescare il materassaio di Arezzo (Licio Gelli, ndr) e non il grande Meuccio Ruini (senatore, presidente della commissione perla Costituzione dal 19 luglio 1946 al 31 gennaio 1948)?»

… Ma perché non diffondete il nome dei vostri iscritti? «Provi ad andare al sindacato e domandi i nomi degli iscritti. Non glieli danno. Quando esisterà una legge che chiederà alle associazioni di affiggere al muro i nomi degli iscritti noi lo faremo. O ci garantiscono che nessuno di noi verrà perseguitato, nel senso ampio, cioè sul luogo di lavoro, sul diritto alla progressione della carriera, oppure non se ne fa niente. Ci vogliono delle garanzie, perché ad un certo punto bisogna andare a vedere quali sono i veri centri di potere».

Se non sapete voi quali sono… «Ripeto, è scomodo essere massone. Posso fare un esempio. Quando in Toscana vennero fuori le liste degli iscritti, l’avvocato Eugenio Cavallucci che era il legale della Cgil fu fatto fuori dalla sera alla mattina. E vogliamo parlare anche del mio caso? Io ero il legale di una grande compagnia, proprio qui in Veneto, e quando sono diventato Gran Maestro: pam, fuori».

Scusi, che compagnia era? «La Cattolica. Ufficialmente non lo saprò mai, però mi sono trovato fuori. Può essere una coincidenza».

Senta, infine. Il convegnosi tiene al Caffè Pedrocchi, monumento del Risorgimento e, diciamolo pure, disseminato di simboli massonici. Oggi è gestito da Comunione e Liberazione, che effetto le fa? «Nel 1892 un nostro fratello donò 100 mila lire dell’epoca per costruire il “Pane quotidiano”, un ente che si occupava di dare il cibo ai bisognosi. Oggi esiste il Banco Alimentare di Cl. Non hanno fatto altro che copiarci. Ma se ci copiano in positivo, non è un problema…»

.

La versione integrale dell’articolo, a firma di Giovanni Viafora, si trova sull’edizione on line del Corriere Veneto del 10.12.2011.

.

.

 .

 

 


Lasciaci un commento

Cerchi qualcosa?

Utilizza il campo sottostante per cercare nel sito:

Hai cercato qualcosa che non hai trovato? Contattaci e richiedici l'informazione che cerchi!

Link

Ti raccomandiamo di visitare questi siti web