STREGHE E DIABOLICI MASSONI: LE SOLITE ACCUSE

inserito il 06 07 2011, nella categoria Oltre le colonne

(a:. mu:.) – La notizia è uscita solo pochi giorni fa su un quotidiano di Ravenna (per la precisione “Il Resto del Carlino”), ma è sembrata una cronaca del secolo scorso, per non dire di secoli ancora più bui e lontani.

Un furto di ostie consacrate da una chiesa del Lido di Classe, nei pressi di Ravenna, ha indotto un prete del luogo, Padre Paolo Carlin, esorcista della diocesi romagnola, a porre fra gli ipotetici sospettati gli adepti di qualche setta satanica, lanciando nel contempo un accorato allarme sugli “evidenti collegamenti fra tre logge massoniche di Ravenna con il mondo dell’occulto”, citiamo testualmente.

Non pago di questa denuncia, lo stesso Padre Carlin,  sempre dalle colonne del quotidiano che l’ha intervistato, ha pure additato all’opinione pubblica perfino l’esistenza di una strega, sì avete capito bene “una strega”, che secondo il nostro prete sarebbe tuttora in attività nella stessa provincia di Ravenna.

Streghe, massoneria satanica, riti occulti: nel campionario di minacce infernali evocate dall’esorcista ravennate non manca proprio nulla…. Salvo il buon senso ed un po’ più di cultura moderna.

Leggendo le parole di questo prete, probabilmente in buona fede nella sua ossessiva ed ingenua visione religiosa, sembra quasi di rivivere le querelles sulla massoneria del secolo scorso ad opera di altri religiosi, suoi antesignani, come l’abate Barruel ed il gesuita Leon Maurin, e più ancora come gli strabilianti scritti  del giornalista francese Gabriel Fogand Pages, meglio noto con lo pseudonimo Leo Taxil, ex allievo dei gesuiti, entrato poi in Massoneria per esserne espulso poco dopo, il quale, fors’anche per vendicarsi dei suoi ex fratelli, ma certamente più per sete di facile guadagno, diede alle stampe una serie di pamphlet scandalistici sulla stessa Massoneria, inventando la figura del “massone pentito”, ed intessendo le sue rivelazioni “dall’interno” delle logge, di morbosi riti satanici, sacrifici umani, agapi cannibalesche nelle quali la portata principale erano le tenere carni di bambini, di immancabili riunioni orgiastiche, e di tante altre panzane, assurde ma di gran presa sul popolino, panzane che nonostante gli argomenti decisamente scabrosi l’Osservatore Romano consigliava perfino alle giovanette.

Alla Chiesa del tempo non pareva infatti vero di poter arruolare un simile alleato nella sua storica battaglia antagonistica con la Massoneria. Così le autorità ecclesiastiche furono ben liete di perdonare allo stesso Taxil una serie di libri irriverenti sulla religione scritti in gioventù (fra cui “Gli Amori di Pio XI” e “Le Amanti del Papa”), per farne un attivissimo testimonial della propria propaganda anti-massonica, con conferenze, articoli, convegni.

Alle menzogne di Taxil si aggiunse in quel periodo anche un’altra opera del gesuita Maurin, “La Massoneria, Sinagoga di Satana”, con la quale la propaganda cattolica anti-massonica si estese mettendo nel mirino anche gli ambienti ebraici. I classici due piccioni con una fava. In questo caso con un’unica mistificazione.

Certo il clamore di quelle assurde e false rivelazioni fu allora assai più ampio ed incandescente del flebile esito ottenuto dalle più recenti affermazioni dell’esorcista ravennate sui presunti ed inconfessabili legami fra Massoneria ed Occulto. L’effetto è diverso ma l’antica fucina del pregiudizio e delle false accuse contro la Libera Muratoria continua ad avvalersi delle stesse logiche e delle stesse parole, riesumando perfino le streghe. Quasi come se si volesse evocare una nuova Santa Inquisizione…

Tutto questo anche se si tratta di logiche e parole ormai screditate sia dalla storia che dall’attualità, tant’è che anche cent’anni fa lo spregiudicato Leo Taxil, all’apice della sua lucrosa opera di discredito della Massoneria, ormai ubriaco di fama e di danaro, in un sussulto di inaspettata moralità, arrivò ad ammettere, in una conferenza pubblica del 19 Aprile 1897, di essersi inventato ogni cosa, suscitando non poco imbarazzo nei suoi sponsor cattolici.

Tanto varrebbe quindi archiviare con un pietoso silenzio le reiterate accuse di occultismo rivolte alla Massoneria dal prete ravennate, accuse d’altri tempi rispolverate con apparente ma insinuante semplicismo  in questo anno 2011 di quella che noi liberi muratori chiamiamo non a caso “era volgare”.

Ma di fronte allo strisciante riemergere fra i cattolici di fronde e di movimenti sempre più integralisti ed ostili alla massoneria, forse è bene replicare sul nascere ad ogni possibile “miccia” di nuove “cacce alle streghe” e di nuove deflagrazioni di pregiudizi antimassonici, come ha fatto il fratello Giangiacomo Pezzano, Presidente del Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna del Gran Oriente d’Italia, con questa nota, pubblicata anche sul sito ufficiale del G:. O:. I:. , nota che riprendiamo integralmente:
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“L’unico inferno che conosciamo è quello della ragione. Non vorremmo che, complice il sole ormai estivo, il cappuccino ‘esorcista’ della diocesi di Ravenna decidesse di mettere legna in piazza e di fare l’inquisitore dei poveri”. E’ la dura replica dell’avvocato Giangiacomo Pezzano, Presidente del Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna del Gran Oriente d’Italia, alle dichiarazioni di Padre Paolo Carlin, esorcista della diocesi di  Ravenna, che in un’intervista, a proposito del furto di ostie consacrate avvenuto nella chiesa di Lido di Classe, ha spiegato di non sapere se vi siano sette segrete nel ravennate ma ha lanciato l’allarme su ‘collegamenti evidenti delle tre logge massoniche con il mondo dell’occulto’.

“Dalle parole del religioso – sottolinea Pezzano – si scopre poi che nel ravennate abbiamo anche una “strega”, forse venuta da Benevento per le vacanze estive. Rassicuriamo l’anima pia e quanti potrebbero andar dietro a chiacchiere da sagrestia facendo un salto nel peggiore Medioevo: i Fratelli Liberi Muratori non hanno nulla a che fare, ovviamente, né con le ostie di cui parla l’esorcista né con il mondo dell’occulto. Ci faremo un dovere di regalare allo zelante nemico di Satana il ‘Cimitero di Praga’ di Umberto Eco, anche se per la sua serenità forse sarebbe meglio – lo diciamo con l’unica religione che amiamo, quella dell’umanità – staccasse la spina della lotta a Lucifero e si riposasse in qualche convento al verde per riprendere le idee e riflettere meglio su quanto afferma senza alcun fondamento. Un po’ d’acqua santa su queste menzogne non farebbe male”.

“Questa Chiesa ravennate – conclude il Presidente del Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna del Gran Oriente d’Italia – che tanto fa per il bene delle persone, ha avuto e ha altri esempi: oggi il cardinale Tonini, sempre aperto al confronto e uomo di dialogo, ieri quel Rinaldo da Concorezzo che ha difeso i Templari. Forse padre Carlin farebbe bene a leggerne la storia e a essere più moderato. Per il bene di tutti“.   Roma, Villa il Vascello, 21 giugno 2011

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