I MOLTI PERCHE’ DI UNA MASSONERIA PIU’ APERTA AL CONFRONTO CON LA SOCIETA’

La Loggia Giordano Bruno di Ferrara sta celebrando il suo 40° Anniversario di fondazione con una serie di manifestazioni rivolte al grande pubblico. Recentemente ha anche aperto il suo Tempio a giornalisti e telecamere. Una nuova volontà di “trasparenza”, senza tradire la propria essenza iniziatica, per offrire un contributo più diretto ed incisivo dei propri valori alla comunità. Un impegno fortemente sostenuto dal Gran Maestro del G:.O:.I:. Gustavo Raffi e dal Presidente dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna Giangiacomo Pezzano, ribadito anche dal discorso ufficiale del Maestro Venerabile della nostra Loggia in occasione della recente manifestazione su Giordano Bruno alla Sala Estense di Ferrara.

inserito il 14 11 2013, nella categoria 40nnale R:. L:. G.Bruno, Tavole dei Fratelli

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Nonostante i 40 anni alle proprie spalle, la R:. L:. Giordano Bruno di Ferrara  è attualmente una delle più numerose e “giovani” logge, come età media, della regione. Il suo Quarantennale oltre a costituire un’importante tappa storica, combacia con una fase molto particolare della massoneria italiana. Una fase di inedita “apertura” al pubblico e di voluta “trasparenza” sulle proprie attività, fortemente sostenuta dall’attuale Gran Maestranza di Gustavo Raffi e dallo stesso Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna presieduto dall’avv. Giangiacomo Pezzano.

IMG_7436Essere trasparenti per vincere tanti assurdi pregiudizi del passato, che permangono purtroppo anche nel presente, pregiudizi basati per lo più sull’ignoranza dei reali valori della massoneria, ignoranza alla quale ha probabilmente contribuito la stessa massoneria con il suo storico isolamento e disdegnoso silenzio. Oggi la massoneria, o almeno una parte rilevante di essa, vuole certamente colmare questo distacco, e lo vuole fare soprattutto per poter dare un contributo più diretto e significativo, con i propri valori laici e libertari, ed anche con le proprie speranze civili, al superamento dell’attuale profonda crisi esistenziale e politica, ancor prima che economica, della società.

Il 40nnale della Giordano Bruno vuole essere quindi un momento di intenso lavoro corale di tutta  la massoneria ferrarese, di tutte le sue logge e di tutti i suoi fratelli, e ci auguriamo che possa innescare un proseguimento di attività  permanenti, come ad esempio ulteriori cicli periodici di  conferenze pubbliche su temi massonici, con il coinvolgimento soprattutto di giovani studenti dell’Università e delle Scuole secondarie (ma anche dei loro professori, perché siamo fermamente convinti che la Massoneria non possa più essere bandita, come avviene oggi, dall’insegnamento della storia, della filosofia, della scienza, dell’arte, perfino dello sport, non fosse altro per gli innumerevoli contributi che vi hanno dato tanti massoni, benemeriti dell’umanità (da Gandhi a Einstein, solo per rimanere nella nostra epoca).

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Un importante sintesi e proclama di questa volontà di “apertura” è contenuta nel discorso ufficiale che il fratello Eligio Bolzan, Maestro Venerabile della Loggia Giordano Bruno di Ferrara, ha rivolto al pubblico (da “tutto esaurito”) che ha affollato la Sala Estense in occasione del convegno e dello spettacolo teatrale che la stessa loggia ha voluto offrire alla cittadinanza come evento-clou del proprio Quarantennale:

 “Signore e signori, Sorelle e Fratelli tutti.

Naturalmente ringrazio tutti per averci onorati con la vostra presenza, a questa nostra manifestazione, così numerosi.

Mi chiamo Eligio Bolzan e sono il Maestro Venerabile della Rispettabile Loggia Giordano Bruno n° 852 all’Oriente di Ferrara e devo dirvi che mi sento molto lusingato ed orgoglioso di rivestire questa carica proprio nell’anno in cui cade il 40° anniversario della fondazione della nostra Loggia.

Questa serata rappresenta l’evento più importante dell’intero programma di queste nostre celebrazioni.Esattamente 40 anni fa, cioè nel 1973, otto volonterosi e lungimiranti Fratelli si riunirono per la prima volta per innalzare le Colonne della Giordano Bruno di cui il Gran Maestro Lino Salvini, a seguito della delibera della Giunta del Grande Oriente d’Italia, che nella sua tornata ordinaria del 16/09/1973 aveva decretato la sua regolare costituzione, assegnandole il n° 852.

Da allora molti Fratelli hanno ornato le nostre colonne, molti profani hanno bussato alla porta del nostro Tempio, alcuni Fratelli sono usciti dal percorso massonico assonnandosi, altri si sono trasferiti ed altri ancora hanno raggiunto l’Oriente Eterno.

Questa la nostra genesi.

Sono passati 40 anni e non sono pochi, sono un periodo tale per cui, noi Fratelli, possiamo già trarre le prime conclusioni sulle motivazioni che hanno portato alla nascita di questa Loggia e quante di queste motivazioni ed obbiettivi siano stati raggiunti.

Ma perché questi otto Fratelli che vogliamo, oggi, ricordare degnamente con questa manifestazione aperta al pubblico, fecero la scelta di dedicare a Giordano Bruno questa Loggia? Facilmente lo si può comprendere leggendo quanto dice Frances Yates nel suo saggio “Giordano Bruno e la Tradizione Ermetica”; parlando del pensiero dell’ex domenicano, così si esprime: “Dove mai si ritrova una simile sintesi di tolleranza religiosa, di solidarietà psicologica col passato medievale, di esaltazione delle buone opere, di adesione entusiastica alla religione e al simbolismo? L’unica risposta che mi venga in mente a questa domanda è: nella Massoneria, con il suo mitico collegamento con i muratori medievali, con la sua tolleranza, la sua filantropia ed il suo simbolismo ecc., ecc.”

Ma il Giordano Bruno, campione e precursore del libero pensiero a cui è stata dedicata questa Loggia, è stato molto di più: si è sacrificato, ha saputo affrontare con coraggio e determinazione il rogo, la morte atroce, pur di non rinunciare alle proprie idee, diventando vittima e martire di quel potere costituito, di quell’ oscurantismo religioso, di quell’intolleranza, che per secoli, in nome del dogmatismo, hanno oppresso la libertà dei popoli e calpestato la dignità degli uomini. Bruno ha dato con la sua vita e con la sua stessa morte un esempio assoluto di come non ci siano limiti alla difesa del proprio pensiero, delle proprie idee, della libertà tutta.

Per concludere Vi dico che sono molto orgoglioso di essere Massone, ed in modo particolare di appartenere, assieme ai miei fratelli a questa Loggia Giordano Bruno n° 852 all’Or. di Ferrara.

Con la manifestazione odierna e gli incontri e convegni già realizzati abbiamo voluto testimoniare noi stessi, la nostra storia ed i nostri principi, apertamente, alla comunità in cui viviamo, convinti che sia il momento di farci conoscere, svelarci, fare in modo che la gente, il pubblico, possa farsi una giusta opinione della Massoneria troppo spesso offuscata da  certi stereotipi che riconducono a false idee di setta, di segretezza, di mistero, stereotipi dettati da una cattiva e molto spesso faziosa informazione, sulla Massoneria, che nella migliore delle ipotesi si può definire ampiamente disinformata.

Sono certo che con queste nostre aperture al pubblico, lo spirito massonico troverà la giusta e precisa collocazione nel sentimento generale dell’opinione pubblica.

Sono le persone reali che determinano i giudizi reali. 

Un Fratello della mia Loggia, mi ha detto di ribadire in ogni sede il concetto che in quasi tutti i paesi del mondo in cui vige la libertà, ed una democrazia più salda e sentita della nostra, è un orgoglio appartenere alla Massoneria. L’appartenere ad essa è considerata una virtù civile. Solo in Italia è considerata un peccato degno di scomunica.

Ancora una volta ringrazio della loro presenza tutti i nostri ospiti, ringrazio inoltre tutti  fratelli di Loggia che mi hanno supportato e con me hanno lavorato per la buona riuscita di questa manifestazione  spendendo molto del loro tempo per l’organizzazione, la stesura e la definizione di tutto il programma delle celebrazioni di questo quarantennale.

Un sentito ringraziamento al Gran Maestro Gustavo Raffi che ci onora con la sua presenza, al Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna Giangiacomo Pezzano, ai presidenti dei Collegi del Veneto e delle Marche che hanno voluto condividere questa nostra ricorrenza, ai numerosi Maestri Venerabili e fratelli delle altre logge dell’Emilia Romagna e del Veneto che oggi sono con noi, ed al Grande Oriente tutto che ci ha supportato e dato modo di organizzare questa giornata aperta al mondo profano.

Non mi resta, quindi, che ringraziare, ultimi, ma non ultimi, i relatori e gli artisti che nello spirito di questo evento ci forniscono, nel senso più ampio del termine, lo spessore scientifico, culturale ed artistico.

Voglio terminare con le splendide parole del Fr:. Goethe, che ha fornito una delle più poetiche descrizioni dell’essenza della massoneria:

COSA E’ LA MASSONERIA…

In casa è bontà

In affari onorabilità

In società é cortesia

Nel lavoro è onestà

Con gli infelici è compassione

Contro l’ingiustizia è resistenza

Per la debolezza è aiuto

Davanti ai codici è lealtà

Contro la falsità è smemoratezza

Per i felici è compiacimento

Per l’umanità è dedizione

Con il prossimo è umiltà e tolleranza

Al cospetto di dio è Amore

.

.

Discorso di saluto pronunciato dal fr:. Eligio Bolzan, Maestro Venerabile della R:. L:. Giordano Bruno n. 852 all’Oriente di Ferrara in occasione della manifestazione “Giordano Bruno: la Fiamma Infinita”, nell’ambito del 40° Anniversario di Fondazione della stessa Loggia.

Ferrara, Sala Estense, 9 Novembre 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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