LE RADICI PIU’ PROFONDE DELLA LOGGIA

Dal mio punto di vista. Il terremoto, il tempio abbandonato e poi ritrovato. Il senso di un viaggio simile a quelli di Giasone ed Ulisse. Il pavimento a scacchi come il letto di Penelope e Odisseo.

inserito il 05 06 2013, nella categoria Esoterismo, Simbolismo, Tavole dei Fratelli, Tempo

SanGalgano

Tavola del fr:. A:. S:.

A seguito dei recenti eventi sismici che hanno ferito anche la nostra città, ho avuto modo  di intraprendere un vero viaggio iniziatico al pari di Ulisse e Giasone.

Tale viaggio si è svolto in un tempo che, come suggerisce il fegato di Prometeo, procede in modo circolare in un movimento simile a quello degli astri, come la Luna cresce, cala fino a scomparire e poi rinasce, e lo fa all’infinito.

Questo è un tempo che si potrebbe definire “l’immagine mobile dell’ eternità immobile” così come Prometeo e il suo fegato stanno a metà via fra il tempo lineare degli umani e l’eternità degli dei, mi sono sentito immerso in un circolo temporale che mi faceva rivivere all’infinito lo stesso giorno, tanto che  alternativamente e nei vari momenti del mio cammino verso il nuovo tempio mi sono sentito e ho  indossato i panni ora di Ulisse ora di Giasone.

Il terremoto ha gettato lo scompiglio nella loggia, tanto che ci siamo ritrovati isolati in balia del mare e chiamati ad affrontare le medesime prove e le stesse tempeste

Nel momento in cui sembrava che il cammino volgesse al termine (il nuovo tempio ) ecco soffiare un forte vento che trasporta il gruppo in uno spazio ben diverso da quello in cui si dirigeva precedentemente.

L’universo in cui ci troviamo proiettati è esattamente il contrario del mondo massonico, si svela essere un mondo profano con le sue insidie e i suoi metalli.

La sfida più impegnativa? Ci è stato chiesto di diventare dei lotofagi, nutrirsi di questo cibo equivale a cadere nell’oblio.

Chi assimila il loto smette di vivere come un essere umano che porta in sé il ricordo del passato e la coscienza della propria identità (massonica).

Accettare il nuovo tempio, come il loto, avrebbe consentito di paralizzare ogni ricordo, chiedendoci di restare là dove ci vogliono portare, così come siamo, senza più legami, senza più passato, soprattutto senza desiderio di ritorno.

Come lo sfondo di tutte le avventure di Ulisse l’oblio, la cancellazione del ricordo della patria e del desiderio di ritornarvi rappresenta sempre il pericolo del male.

Pericolo rappresentato anche dalla melodia incantatrice delle sirene, le quali rivelano la “verità” che non abbiamo rinunciato ad ascoltare poiché il massone non rappresenta solamente l’uomo della fedeltà e della memoria, ma è soprattutto colui che vuole sapere, anche ciò che non dovrebbe.

Il nuovo tempio avrebbe rappresentato per me, il simbolico ritorno a Iolco e come per Giasone, il ritorno alla patria non porta alla riconquista del trono ma ad una momentanea vittoria, dal momento che il Vello viene rubato e non conquistato poiché  il drago che lo custodiva è solo addormentato e non sconfitto, e Giasone diviene sì re, ma il suo regno durerà poco e i suoi figli verranno uccisi da Medea.

Il ritorno a Itaca prevede che inizino i lavori di ristrutturazione “si rimuovono i cadaveri, si lava e si purifica, tutto viene rimesso in ordine”.

Come il segreto condiviso tra Ulisse e Penelope è un letto che non può essere spostato perché uno dei suoi piedi è un ulivo radicato a terra, così l’eterno segreto condiviso dalla loggia e da ogni suo membro rappresenta ciò che c’è di più sacro per ogni massone.

Il letto in cui dormono il re e la regina radicato nel più profondo della terra di Itaca, rappresenta i diritti legittimi della coppia a regnare in questa terra con la fecondità del suolo, e da questa fecondità origina  (la crescita dell’apprendista che avviene nel silenzio, nell’ascolto e nella ricerca della “Parola perduta” l’orientamento verso la luce).

Tale segreto che Ulisse e Penelope sono i soli a condividere evoca ciò che li lega e fa di loro una coppia la Homophrosyne, cioè la concordia e la comunione di pensiero che deve regnare all’interno della loggia.

A Itaca tutto è tornato come prima, l’ordine regna nuovamente, e l’apprendista può celebrare la memoria del ritorno.

Posso così affermare che per la loggia il viaggio alla ricerca della conoscenza è l’unica cosa che sembra veramente poter contare, ciò che sembra avere un valore intrinseco è il cammino che ci porta alla conoscenza  e la conoscenza stessa.

La cosa che ci rende estremamente interessanti è il privilegio di poterci migliorare, e tale possibilità che ha rotto quel circolo temporale nel quale mi sono sentito avviluppato è avvenuto nel momento in cui sono passato da una conoscenza che si limitava a raccogliere dati, a ad una conoscenza che trasforma.

Imparare a nuotare trasforma colui che impara perchè nell’apprendimento non ci si limita a memorizzare un movimento, ma si acquisisce una tecnica che permette la possibilità di un numero virtualmente illimitato di movimenti.

Ho detto.

 A:. S:.

4 Giugno 2013 e. v.

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Per approfondire, leggi anche

IL TEMPIO: DIARIO DELLA RICOSTRUZIONE

LE COLONNE

UNA BREVE STORIA DEL TEMPO

IL PAVIMENTO A SCACCHI

L’OROLOGIO DA POLSO DI DIO

 


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