IL PROLOGO DI SAN GIOVANNI

Il testo è criptico o meglio esoterico e solo avvicinandosi in questa chiave si può coglierne il significato. Il “Logos” rappresenta l’intelligenza suprema dell’Essere Superiore capace di generare tutte le cose, Uomo compreso. Compare quindi il concetto di “Vita” presso il “Logos”(ragione, spirito, potenza divina) e della “Vita” come “Luce”. Dopo che la Luce splendette nelle tenebre si ebbe la Creazione: ma “le tenebre non l’hanno accolta”.

inserito il 05 05 2016, nella categoria Esoterismo, Genesi, Religione, Ritualità, Tavole dei Fratelli

LUX
Tavola del fr:. V:. Z:.

Ad un certo punto del rituale d’apertura dei lavori in grado di Apprendista, il Maestro delle Cerimonie si reca dal Primo Sorvegliante e lo accompagna all’ara ove è posto il Libro Sacro.
Il Primo Sorvegliante apre il Libro e ad alta voce legge il prologo del Vangelo di San Giovanni, vi pone sopra squadra e compasso poi torna al suo posto.

Non in tutte le logge l’apertura dei lavori avviene in questo modo.

Ho letto che presso le logge francesi, in nome dell’estremo laicismo di quel paese, squadra e compasso si sovrappongono ad una pagina bianca. Addirittura in altre logge francesi non esiste il libro sacro (non so se sia del tutto vero).

Alcune logge aprono il Libro ove è descritta la costruzione del tempio di Salomone ad indicare la costruzione del tempio interiore.

Come si vede si può applicare anche a noi massoni il proverbio ebraico che recita ”se ci sono due ebrei che discutono della Torah, vi sono tre opinioni differenti”.

Questo gesto indica ciò che l’uomo deve fare del pensiero e della parola cioè comprendere ed interpretare le eterne verità.

Nella mia vita massonica, tra tutte le logge che ho frequentato o di cui ho sentito parlare, la nostra è fra le poche ove il prologo di San Giovanni è letto ad alta voce.

Nelle altre la cerimonia si svolge in perfetto silenzio.

Iniziamo subito con il simbolismo dei vari gesti.
Si sovrappongono squadra e compasso per ricordare ai fratelli che non esistono dogmi assoluti e che anche al Libro della Rivelazione di Dio (per noi G:.A:.D:.U:.) il massone si deve accostare con gli strumenti dell’Arte: la Squadra simbolo della correttezza interpretativa e della rettitudine, il Compasso come segno della sua apertura morale e spirituale.

Il testo è criptico o meglio esoterico e solo avvicinandosi in questo modo si può coglierne il significato.
Ecco dunque comparire un’entità suprema all’inizio di tutte le cose che da essa saranno create. Per noi il G:.A:.D:.U:.

Poi il testo introduce la “Parola”in greco il “Logos”che fu strumento del G:.A:.D:.U:. per la creazione di tutte le cose.

Il “Logos” rappresenta l’intelligenza suprema dell’essere superiore capace di generare tutte le cose, Uomo compreso.

In senso esoterico l’Uomo deve mirare a riscoprire la sua origine e tornare dunque al “Logos” poichè fu fatto da esso e per esso assieme a tutte le cose.

La riscoperta della Parola indica all’uomo un viaggio iniziatico teso alla ricerca della Parola stessa come espressione del G:.A:.D:.U:., per ricercare le proprie origini, per comprendere da dove viene, per ragionare sul proprio presente e gettare le basi del proprio futuro.

In Lui era la vita
E la vita era la luce degli uomini
La luce splende nelle tenebre
Ma le tenebre non l’hanno accolta.

Compare adesso il concetto di “Vita” presso il “Logos”(ragione, spirito, potenza divina) e della “Vita” come “Luce”.

Ma quale Luce? Quella che deve spingere gli uomini alla ricerca della vita o meglio delle origini della vita e del suo svolgimento.

Ma è proprio sotto le parole ed i concetti ermetici che compare il senso esoterico della Luce.

Dopo che la Luce splendette nelle tenebre e si ebbe la Creazione: ecco che l’Uomo si è sentito più potente del “Logos” e non accolse la Luce.

In altre parole entriamo nel concetto massonico della “Parola Perduta” che si tratta in altri luoghi, ovvero in altri momenti ed in altri gradi del percorso iniziatico.

Senza La luce dell’Entità Suprema l’Uomo non può vivere.

Egli deve quindi dedicarsi alla ricerca della Parola Perduta e ciò è possibile solo con gli strumenti della Libera Muratoria.

Il simbolismo della Luce diviene infatti preponderante nella Libera Muratoria, che per questo ha le sue celebrazioni più importanti nel giorno dei Solstizi.
Da queste considerazioni si arriva al fatto che il prologo di San Giovanni indica all’uomo la strada cui indirizzare la propria azione.

Egli deve avvicinarsi al “Logos” sempre di più , e tendere verso la Luce per uscire dalle tenebre dell’ignoranza in tutti i sensi intesa.

Per il suo esoterismo il prologo di San Giovanni non deve quindi intendersi come appartenere ad una sola comunità religiosa, ma esso è patrimonio di tutti gli uomini liberi e di buoni costumi che vogliono migliorare se stessi in un continuum di ricerca.In definitiva di tutti gli uomini di buona volontà.

Consentitemi di riassumere questi miei concetti rileggendo per intero il prologo di San Giovanni versione C.E.I.

In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.

Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.

In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l’hanno accolta.

Dopo questa tavola, senza presunzione alcuna, propongo che in Loggia all’inizio di ogni tornata, sia letto anche l’ultimo versetto: “ma le tenebre non l’hanno accolta”.

Ho detto

V:. Z :.
.
5 Maggio 2016 e.v.


Lasciaci un commento

Cerchi qualcosa?

Utilizza il campo sottostante per cercare nel sito:

Hai cercato qualcosa che non hai trovato? Contattaci e richiedici l'informazione che cerchi!

Link

Ti raccomandiamo di visitare questi siti web