LA CERTEZZA DEL MALE

Eliminare dal novero delle ipotesi la certezza del male equivale oggigiorno a non credere più nemmeno nel nostro libero arbitrio.

inserito il 18 03 2016, nella categoria Etica, Società, Tavole dei Fratelli

la medusa

Tavola del fr:. A:. S:.

Voglio credere sia colpa della droga altrimenti mio figlio è un mostro” sono queste le parole di un padre alla notizia che il proprio figlio avrebbe seviziato e crudelmente ucciso un altro essere umano.

Allora mi sono chiesto, perché nutrire dubbi sull’esistenza del male?

Mi è stato insegnato a non dubitare mai del male e ad ogni modo in molte vecchie letture di leggende, miti, saghe, epopee o storie, ricordo che gli uomini venivano presi da eccessi di furia e in preda alla follia omicida assassinavano i propri figli o sterminavano intere popolazioni

Gli autori di questi componimenti cosi come filosofi e poeti trascrivevano accuratamente i molti modi in cui il male si manifestava nel mondo.

Cercavano di essere rigorosi e metodologici, ma non c’era nulla nel male che li disorientasse.

Erano qualificati nel descrivere la rabbia con la consapevolezza che l’impulso a uccidere e a distruggere senza alcuno freno è un impulso umano.

Nella descrizione della furia omicida gli autori non pensavano necessarie ulteriori spiegazioni.

Non sentivano la necessità di ricercare cause fondamentali e impersonali, nessuna esigenza di dimostrare che la furia del male fosse qualcosa di diverso da una semplice esplosione del male.

Anche nella visione cristiana le esplosioni del male erano descritte come dovute all’ingerenza demoniaca che aveva la capacità di indurre al crimine le persone marchiate dal peccato originale.

Un interpretazione tutta cristiana, che portava a credere che chiunque volesse rifiutare le tentazioni del demonio fosse libero di farlo, e quindi attraverso questo convincimento: se solo lo si vuole, le passioni della rabbia omicida possono essere padroneggiate e vinte.

Da qui la certezza che l’esistenza del male finisce per essere anche la convinzione che esiste il libero arbitrio.

Ma oggi leggendo i fatti in cronaca appare che tutto abbia una causa e che tale causa possa essere scoperta o spiegata scientificamente.

E un pensiero diffuso quello che, se qualcuno si è messo ad uccidere o se migliaia di persone vengono arruolate per una campagna di massacri o se movimenti politici si ripropongono di sterminare intere etnie, gli psicologi sociali, i sociologi, gli economisti entro breve tempo ci diranno il perché.

Queste analisi scientifiche stanno a dimostrare inevitabilmente che se qualcuno, in qualche parte del mondo viene colpito da una rabbia folle e omicida la colpa deve essere di qualcun altro.

Gli eventi omicidi sono colpa di chiunque tranne che dei feroci assassini che li commettono.

Questo è l’insegnamento della moderna scienza sociale quello di far si che non si creda nel male e nella forza autonoma di folli passioni omicide.

Oggi non crediamo più nel male e se le immagini che ci provengono da una parte del mondo mostrano eserciti che si mobilitano verso minuscole minoranze religiose, denunciano appelli al suicidio, descrivono giovani uomini provenienti dai paesi più ricchi del mondo ingrossare le fila di gruppi di macellai suicidi la risposta a questi crimini viene attribuita a due giovani diplomatici che ratificarono l’accordo di influenza e di controllo da parte di Inghilterra e Francia sui territori medioorientali dell’Impero Ottomano.

Oppure ci diciamo ecco cosa succede a non fornire servizi sociali adeguati nei quartieri dove proliferano gli immigrati.

Ora mi interrogo chiedendomi se dire l’indicibile (la furia omicida non è altro che furia omicida) non sia soltanto un peccato di tracotanza e di vanità da cui non si esce indenni.

Una parziale risposta mi è stata fornita dalle pagine di“Se questo è un uomo” dove Levi, sopravvissuto al lager di sterminio di Auschwitz, assetato cerca di staccare un ghiacciolo fuori dalla baracca per dissetarsi e, una guardia glielo strappa di mano . Perchè gli chiede “qui non c’e’ un perché “ risponde quello.

Eliminare dal novero delle ipotesi la certezza del male equivale oggigiorno a non credere più nemmeno nel nostro libero arbitrio

A:. S:.

Ferrara 17 Marzo 2016 e.v.

 

 


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