LIBERTA’ E FANATISMO

Per il fanatico la libertà è il vero incubo, la libertà è il nemico, l’ostacolo alla realizzazione del suo progetto. La libertà è l’unico inviolabile baluardo contro il fanatismo e il fondamentalismo.

inserito il 07 03 2015, nella categoria Libertà, Religione, Società, Tavole dei Fratelli

fanatismo

Tavola del fr:. N:. P:.

Fanatismo è una parola usata quasi sempre in senso negativo e deriva dalla sfera religiosa.

Fanaticum in latino significa “ispirato da una divinità”, “invasato da estro divino”.

Il fanatico è dunque colui che aderisce in modo incondizionato e irrazionale ad un credo religioso, politico, ideologico o comportamentale in genere. La conseguenza più immediata è l’assoluta intolleranza verso qualunque opinione diversa.

Opinione diversa che assume profondi connotati di avversità.

Si configurano pertanto situazioni patologiche di assoluta e totale identificazione con il “credo”.

Il fanatico si riferisce in modo rigido e ortodosso ai testi sacri, nel caso di fanatismi religiosi, o a rigidi principi socio-morali, nel caso di fanatismi politici o ideologici.

Un aspetto consequenziale di ogni fanatismo è il fondamentalismo o integralismo, ossia la necessità di estendere l’intera struttura ortodossa del “credo” a tutti gli aspetti della vita pubblica, sociale e privata e alla sua organizzazione.

Il fanatico si identifica a tal punto con il credo professato che, non solo rifiuta a priori e spesso con atteggiamenti irrazionali e violenti qualunque posizione diversa, ma tende ad identificarsi completamente con esso a tal punto che qualunque posizione differente è vista come un attacco alla sua persona.

Difendere ad ogni costo la propria idea, significa difendere se stesso, il senso stesso della sua esistenza.

Per il fanatico, ogni comportamento, per quanto esasperato, acquista giustificazioni razionali e morali in uno sfondo di esaltazione eroica.

Non vi è dubbio che tra tutti i fanatismi, quello religioso, se non altro per i fatti di cronaca di questi giorni, ha assunto connotati di pericolosità sociale elevatissima. Tuttavia bisogna tener presente che oltre al fanatismo religioso, ogni giorno assistiamo al radicalizzarsi di fanatismi ideologici altrettanto pericolosi per la tenuta sociale.

Sarebbe inoltre sbagliato ridurre il fanatismo religioso alla sola cultura islamica o ad una parte di essa. Vi sono parti, anche vaste all’interno della nostra stessa civiltà in cui il fanatismo religioso e settario ha poco da invidiare a quello di natura islamica.

Sarebbe inoltre una evidente negazione storica e morale, non riconoscere che la nostra civiltà “democratica” ha prodotto nel secolo scorso alcuni dei fanatismi ideologici e politici più devastanti che l’essere umano ricordi, come il comunismo e il nazismo.

Quanto sta accadendo, dentro e fuori i confini europei, con attacchi sanguinari dei terroristi islamici verso popolazioni di fede e cultura diverse, porta a far credere, ad una larga parte dell’opinione pubblica, che ciò accade come conseguenza di passati e presenti errori politici da parte del ricco occidente, ossia come una conseguenza delle azioni di questo.

Lo sfruttamento delle risorse petrolifere, la perenne e irrisolta questione palestinese etc, sarebbero la causa scatenante di tanto odio.

In realtà, gli eventuali ed evidenti errori, del ricco e corrotto mondo occidentale, sono solo un pretesto.

Il fanatico non agisce per gli altri, le sue azioni non sono dettate dalla causa-effetto, non hanno come fine ultimo il ripristino di un eventuale diritto negato. Il fanatico agisce solo per sé e per il suo credo, qualunque motivazione diventa il giusto pretesto per imporre con qualunque mezzo, anche il più violento, il proprio credo.

Quanto più le azioni del fanatico sono eclatanti, tanto più il fanatico trova in quelle il giusto mezzo. Il fanatico ama spesso nascondersi, tuttavia le sue gesta devono risuonare come eroiche per il bene e la radicalizzazione delle causa.

L’occidente non è stato immune dal fanatismo, la nostra storia millenaria è costellata di momenti bui, in cui il fanatismo anche religioso ha avuto la meglio sulla ragione.

Per secoli, dalla caduta dell’impero romano fino all’umanesimo, l’integralismo delle chiesa cattolica assieme al dispotismo politico compiacente, ha frenato ogni tentativo di progresso sociale e compiuto scempi inenarrabili. Tuttavia, ad un certo punto della nostra storia, il potere religioso e quello politico hanno cominciato a prendere strade diverse. Il potere politico ha lentamente iniziato a occuparsi, in modo timidamente laico, dell’organizzazione sociale, mentre, altrettanto lentamente quello religioso si è da esso staccato.

Con l’illuminismo questa separazione ha subito una forte accelerazione, il senso dei diritti dell’uomo e dei valori ad esso associati, ha dato vita alle prime proto-democrazie, in particolare quella anglosassone.

Anche se la chiesa ancora oggi, spesso sulle questioni etiche, tende a far sentire la propria influenza secondo una presunta morale superiore, tutta la struttura politica e sociale dello stato è di chiara impostazione laica. Ogni argomentazione pubblica viene valutata con l’unico strumento a cui riconosciamo validità, ossia la legge dello stato. Si giudica in base alla legge e si legifera in base ai principi della Costituzione non secondo i testi sacri. E’ lo Stato, che attraverso le leggi e il consenso democratico, preserva in e per tutti i cittadini la garanzia del diritto. E’ lo Stato attraverso le leggi, che garantisce l’unico Valore a cui attribuiamo un principio di religiosità, la libertà.

Libertà, che significa libertà di pensiero, di opinione, di critica e di satira. Libertà di esistere e di pensare a prescindere, Principio e Idea assoluta da cui discendono tutti i valori costituenti la nostra società. Tolleranza, fratellanza, uguaglianza, rispetto, diritto, dovere etc, non esistono se non come emanazione dall’idea di Libertà.

La statua della libertà teine in pugno una fiaccola: la luce che rischiara l’oscurità.

Ogni fanatismo mira diritto al cuore della nostra civiltà, non importa se si tratta di fanatismo politico o religioso, mira a distruggere l’idea stessa di libertà.

Per il fanatico la libertà è il vero incubo, la libertà è il nemico, l’ostacolo alla realizzazione del suo progetto. La libertà è l’unico inviolabile baluardo contro il fanatismo e il fondamentalismo.

Oggi la nostra società corre un duplice pericolo. Un pericolo esterno dovuti agli attacchi sanguinari dei fondamentalisti islamici, per i quali ogni forma sociale e morale diversa dal loro credo è da considerarsi eretica e quindi da eliminare. E un pericolo interno, ossia il rischio di una deriva reazionaria, che avrebbe conseguenze gravissime, ben più grave delle bombe dei fanatici religiosi o politici, stranieri o europei (ricordiamoci degli atroci fatti di sangue accaduti alcuni anni fa in un paese scandinavo, tipico esempio di fanatismo nostrano). Ogni deriva reazionaria, anche se per molti può sembrare l’unica soluzione, sarebbe una definitiva bomba atomica sui principi e i valori morali e sociali su cui si fonda la nostra civiltà, il vero obbiettivo di ogni fanatismo.

Occorre evitare che si crei un brodo subculturale di intolleranza indiscriminata in cui le forme reazionarie estreme possono trovare giustificazioni pratiche e morali, le stesse da cui hanno tratto linfa vitale i fanatismi politici e ideologici-razziali che nel secolo scorso hanno devastato l’Europa. Solo tenendo alta la bandiera della libertà potremmo sconfiggere il fanatismo, qualunque esso sia, da qualunque parte esso provenga.

 

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