STRANE STORIE (OPPOSTE) DI STATUE

inserito il 13 05 2014, nella categoria Oltre le colonne

In queste ultime settimane nel cuore dell’Italia Centrale, fra Carrara e Macerata, si sono vissute due storie incrociate di statue “massoniche” (quanto meno di ispirazione massonica) dagli opposti esiti, storie che definiscono aspetti controversi del nostro Paese, sempre in bilico fra laiche aperture ed ipocrisie conservatrici.

GB CARRARAE così può accadere che mentre a Carrara nei primi giorni di Maggio viene inaugurata una bella statua in memoria di Giordano Bruno; in un’altra città, Macerata, finisce invece in un buco nero burocratico la proposta di erigere un monumento dedicato all’Epopea Garibaldina, che un circolo culturale cittadino, di ispirazione massonica, ha tentato invano per ben trentasei mesi di donare alla città, infrangendosi in un “tira e molla” delle istituzioni condizionate dall’opposizione strisciante della Curia e dei cattolici locali. Alla fine dopo tre anni di “non risposte” il comitato promotore del monumento (che avrebbe realizzato interamente a sue spese), esasperato, ha dovuto ritirare la propria offerta.

OA Macerata ha quindi vinto il muro di gomma di un ambiente locale talmente intriso di pregiudizi da rigettare e tradire perfino una delle pagine più significative della propria storia. Il monumento avrebbe infatti celebrato il generoso contributo dato dagli stessi  maceratesi a Garibaldi ed ai suoi uomini ai tempi della Repubblica Romana. Lo stesso Garibaldi, riconoscente, promise allora ai maceratesi che avrebbe dedicato loro la prima vittoria ottenuta in battaglia contro i papalini ed i francesi. E così fu, il 30 Aprile 1849, quando Garibaldi con la sua legione di volontari sconfisse il corpo di spedizione francese a Porta San Pancrazio. Questo fatto risorgimentale e la susseguente Unità d’Italia voleva celebrare il monumento ideato e creato dall’artista Ermenegildo Pannocchia. Ma l’Amministrazione ha evidentemente temuto che prevalesse un intento apologetico della massoneria, ed ha preferito lasciare “appassire” la vicenda in un guazzabuglio di rinvii, contrastanti decisioni, esasperanti attese.

E’ appena il caso di far notare agli amministratori maceratesi che se si fossero comportati in questo modo anche gli amministratori di Parigi e di New York non sarebbero mai esistite né la Torre Eiffel (ideata e costruita da un massone) né la Statua della Libertà (autentico simbolo massonico, un vero e proprio dono in chiave massonica della Francia agli Stati Uniti, opera, ovvio, di uno scultore massone).

Fortunatamente le cose non sono andate così a Carrara, dove il monumento a Giordano Bruno, icona del libero pensiero, è stato festosamente inaugurato pochi giorni fa (l’8 Maggio) alla presenza del Sindaco Angelo Zubbani che non ha disdegnato di dar vita alla cerimonia di svelamento dell’opera (realizzata dall’artista Luciano Massari) insieme all’attuale Gran Maestro Stefano Bisi ed all’ex Gran Maestro Gustavo Raffi, insieme inoltre a tutti i principali rappresentanti della massoneria toscana, senza che nessuno si sia scandalizzato o siano sorti i soliti commenti di “dietrologia massonica”. Il Sindaco di Carrara e le massime Autorità Massoniche hanno anzi contribuito a realizzare un sentimento corale di orgoglio civico e di soddisfazione per questo nuovo monumento che adorna la città toscana (la nuova statua di Giordano Bruno è stata collocata accanto al busto di Angelo Pelliccia, medico e filosofo carrarese, in un ideale continuità di libero pensiero), rendendo la vicenda un arricchimento di tutta la comunità.

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