DAL PAPA L’INVITO A PREGARE PER BRUNO

inserito il 11 04 2014, nella categoria Oltre le colonne

giordano_Bruno2Fino ad oggi la Chiesa, con umiltà ma anche con dignità, ha chiesto scusa al mondo per molti errori compiuti nel passato: dagli eccessi dell’inquisizione alla discriminazione degli ebrei, ed anche alla persecuzione, spesso mortale, di scienziati e pensatori (come Galileo) non allineati con il suo Credo ufficiale. Solo su Giordano Bruno, arso vivo il 17 Febbraio 1600, fino ad ora la Chiesa ha rifiutato, quanto meno obliato, ogni revisione o pentimento. Questa secolare pervicacia non ha fatto che rafforzare l’aura dello stesso Giordano Bruno come martire e simbolo del libero pensiero contro l’oscurantismo e il dogmatismo di una Chiesa che fino ad allora si ostinava a ritenere che fosse il sole a ruotare attorno alla terra e che quest’ultima fosse al centro di tutto il Creato. Per Bruno, invece, la Terra non era che uno degli “Infiniti Mondi” dell’Universo, relativizzando con ciò anche la “centralità” della Chiesa terrena e del suo rapporto con Dio.

.

Eretico, mago, apostata e panteista: con queste accuse furono bollati Bruno ed i suoi libri. Tant’è che la volontà di incenerirne per sempre le idee e perfino il ricordo, indusse la Chiesa Romana di allora a disporre ben due roghi: uno in Campo de’ Fiori per il corpo, l’altro per tutti i suoi libri in una piazza attigua. Roghi inutili, dal momento che i pensieri ed i libri di Giordano Bruno viaggiavano ormai per tutta l’Europa, scaldando gli animi di filosofi, scienziati ed artisti (fra questi probabilmente anche Shakespeare) che anelavano ad una ricerca priva di steccati religiosi e dogmatici. Un’aspirazione raccolta soprattutto dalla Massoneria che ha fatto di Bruno una propria icona storica e di assoluto valore simbolico. Molte logge, compresa la nostra,  sono infatti dedicate in tutto il mondo a Giordano Bruno. Ed è forse anche per questo che la Chiesa non riesce a perdonarlo.

Ma ora, con questo nuovo e sorprendente Papa Francesco, sembra aprirsi uno spiraglio. Per la prima volta, di fronte ad una precisa richiesta di riabilitazione della figura di Giordano Bruno, richiesta fatta da un frate domenicano (lo stesso ordine cui apparteneva Bruno) durante una recente udienza in Vaticano, la risposta non è stata negativa. Non affermativa, ma nemmeno di chiusura. Al frate che gli ha posto la domanda – il brasiliano Frei Betto, oggi 70enne, in gioventù celebre teologo della liberazione, torturato dal regime militare – lo stesso Papa Francesco avrebbe sorriso, aggiungendo “Prega per questo!”. La più alta autorità cattolica avrebbe insomma invitato a pregare per Giordano Bruno. Che differenza di toni e di umanità rispetto all’ostinata inclemenza che tanti settori della Chiesa continuano a mostrare verso il povero Giordano Bruno (come ad esempio lo stesso arcivescovo di Ferrara, mons. Negri, che pochi anni fa firmò la prefazione ad un saggio su Bruno, in cui ribadiva la fondatezza di quella condanna)!

Inclemenza che non è nulla rispetto alla crudeltà di allora, all’atrocità del supplizio cui fu sottoposto il filosofo di Nola.

Recentemente un noto saggista, Gabriele La Porta, si è rivolto ad un avanzato centro clinico specializzato in grandi ustioni per sapere in quanto tempo un condannato al rogo avrebbe potuto avere il sollievo della morte.

La presunzione comune è che l’agonia fra le fiamme potesse durare pochi, sia pure lunghissimi, minuti. La risposta dei clinici è stata sconcertante ed ancor più tremenda: il travaglio di Giordano Bruno potrebbe essere durato anche più di 20 minuti…

Di fronte a tanto orrore, forse un po’ più di pietà cristiana, a distanza di oltre 400 anni, se non di rimorso, potrebbe finalmente farsi strada anche nel mondo cattolico, dove anche il 35simo successore di Clemente VIII, il papa che fece ardere Bruno, invita finalmente a pregare per la riabilitazione di quel frate che reclamava semplicemente libertà, libertà nella ricerca di una strada, o di più strade, per comprendere il Mondo (i Mondi) e per comprendere Dio.

 

 

… MA POI ARRIVA LA SMENTITA

Si è spenta subito la speranza di un gesto di giustizia da parte della Chiesa nei confronti di Giordano Bruno. Una speranza durata meno di 48 ore. Il tempo necessario all’Osservatore Romano per smentire, pare su sollecitazione dello stesso Papa Francesco, l’apertura nei confronti del frate domenicano bruciato sul rogo dall’inquisizione nel Febbraio del 1600.

Questi i termini e  la tempestica della “marcia indietro” pubblicata dal quotidiano della Santa Sede: “Contrariamente a quanto pubblicato ieri, 10 aprile, da alcuni organi d’informazione non c’è stata a Santa Marta alcuna udienza di papa Francesco a Frei Betto, ma, al termine del consueto appuntamento del mercoledì con i fedeli, soltanto un brevissimo incontro sul sagrato di piazza San Pietro durante il quale il pontefice si è limitato ad ascoltarlo e a salutarlo”.

Sulla questione è intervenuto anche il direttore della Sala Stampa Vaticana:. “Non si è trattato di un colloquio articolato”, ha voluto precisare Federico Lombardi, ma soltanto “di un saluto di passaggio, nell’ambito del cosiddetto baciamano al termine dell’udienza”. Il papa “si è fermato per qualche istante, ha ascoltato e alla fine ha concluso, come spesso fa, invitando a pregare”. Di certo “non ha inteso entrare nel merito della vicenda di Giordano Bruno”.

Le braci del rogo di Bruno, a quanto pare,  scottano ancora troppo per la Chiesa e per il suo papa.

a:. mu:.

 

 

 


Lasciaci un commento

Cerchi qualcosa?

Utilizza il campo sottostante per cercare nel sito:

Hai cercato qualcosa che non hai trovato? Contattaci e richiedici l'informazione che cerchi!

Link

Ti raccomandiamo di visitare questi siti web