LA MUTANTE SIMBOLOGIA LIBERO-MURATORIA DELLA SQUADRA E DEL COMPASSO

Quando il Compasso si coniuga con la Squadra, sovrapponendosi al Libro Sacro, aperto al versetto di Giovanni ”In principio era il Verbo”, formula della Creazione, è come se quel suggello impegni il Cielo (Compasso) e la Terra (Squadra) a determinare una nuova creazione, ad una rottura di livelli, una trasmutazione dal fisico al metafisico, dal profano al sacro.

inserito il 31 01 2014, nella categoria Apprendista, Iniziazione, Ritualità, Simbolismo, Tavole dei Fratelli

SQUADRA COMPASSO LIBRO

Tavola del fr:. V:. Z:.

Quando sono stato iniziato, nel 1972 a 24 anni, l’Oratore della Loggia mi disse ”Da oggi devi considerare che per te la Squadra controlla la libera iniziativa del Compasso”. L’emozione della serata e la giovane età  non mi fecero comprendere subito il significato della frase e successivamente, lo dico con grande sincerità,  fui molto critico. Ero un semplice Apprendista appena iniziato e pertanto ancora acerbo di simbologia,  quindi mi dissi “ma che banalità è questa, con parole auliche si afferma quello che tutte le persone di buon senso si dicono”, cioè: rifletti prima di agire!  In altri termini era la stessa cosa che da bambino sentivo da mio padre (fratello di grado 30 Cavaliere Eletto Kadosh del Rito Scozzese Antico ed Accettato) :”Parla poco e pensa assai e giammai tu sbaglierai”.

Continuando la frequentazione della Loggia mi resi poi conto della differenza che c’è  tra il mondo profano ed il tempio massonico. In questo l’idea si rafforza perché si lega al simbolo, il simbolo diventa quindi metodo di pensiero e strumento del miglioramento di sè stessi.

Quando sono nati e come sono nati i simboli massonici rimane un mistero, ma di sicuro provengono da un’epoca in cui il raggiungimento della saggezza (il nostro levigare la pietra grezza) era una regola per quelle persone che si consideravano degli iniziati: con la simbologia essi intendevano affidare ai posteri la propria saggezza perché fosse compresa, sviluppata ed arricchita.

Dall’analisi del simbolo si arriva alla sua comprensione e ci si accorge del profondo significato esoterico che emana pur non avendo alcun carattere di dogma e potendo anche essere allargato ad altre interpretazioni. 

E ’ per questa unione esoterica sempre valida  tra simbolo e pensiero che si comprende come in Massoneria possa entrare sia il giovane che inizia a sgrossare la sua pietra grezza, sia la persona più  anziana che nel mondo profano ha già  raggiunto traguardi professionali o sociali.  Il primo inizia il proprio cammino,  il secondo lo verifica.

La luce non si è  mai raggiunta completamente e non vi è  un’età  definibile o determinabile a priori, per iniziare a cercarla.   Il massone ha nell’istituzione gli strumenti. La forza della simbologia massonica consiste nella semplicità  dei suoi simboli  fondamentali: una squadra, un compasso, un melograno ecc.

Ma torniamo alla nostra Squadra e Compasso: in tutta sincerità  dico subito che questa tavola è il frutto di letture e riflessioni fatte dopo il mio più recente “ risveglio”,  perché,  come ho detto quella sera,  pur con il grembiule rosso mi considero ancora un apprendista,  dopo tanti anni di sonno.

Poiché  trovo l’argomento interessante e coerente con il nostro insegnamento mi permetto di porla alla vostra attenzione e specialmente dei fr:. Apprendisti, con una doverosa premessa: alcuni pezzi li ho copia/incollati condividendoli e trovandoli già molto bene espressi, in altre fonti e da altri autori.

SQUADRA COMPASSO Umanità

Parlare di Squadra e Compasso è il primo step che il fratello Apprendista incontra nel suo cammino esoterico. Approfondendo l’argomento si arriva ad osservazioni che sono più o meno universalmente accettate, e ad altre analisi che implicano sicuramente studi e preparazione più accurati.

Un’ovvia premessa mi sembra opportuna: nel complesso simbolico massonico, essendo la massoneria non dogmatica non c’e’ un’interpretazione data come legge per nessun simbolo.  In una concezione esoterica come la nostra, non legata ad alcuna dottrina fideistica, i simboli sono invece segni di riflessione, che non hanno di per sé  un significato univoco o codificato.

SQUADRA COMPASSO antichiSquadra e Compasso come utensili di lavoro, necessari per elevare costruzioni stabili e regolari, si legano alla massoneria operativa, la cui origine si perde quasi nella leggenda.  Squadra e compasso divennero già  nel tardo medioevo l’emblema dei liberi muratori: li troviamo ad esempio incisi sulla facciata della cosiddetta Loggia dei Fratelli Comacini, la casa dove alloggiavano gli operai che lavoravano alla costruzione della basilica di San Francesco di Assisi alla fine del 1200, nel chiostro della basilica stessa e nella chiesa di S. Cristoforo a Perugia, solo per rimanere in ambiti a noi più vicini (vedi interpretazione del teologo Papandrea).

Iniziarono poi ad essere usati durante i lavori della prima massoneria cosiddetta speculativa intorno agli inizi del XVII secolo,  anche se vennero raffigurati e codificati in massoneria solo nel secolo successivo.

Squadra e Compasso divengono quindi simboli.  Simboli dei mezzi che ordinano virtù  e conoscenze e che inducono alla perfezione dello spirito. Simboli dell’ordine degli elementi e delle leggi naturali che governano l’universo. Posti sull’ara insieme al Libro della Legge Sacra, compongono le grandi luci della massoneria e ne sono probabilmente i simboli basilari.

La Squadra è un utensile fisso, quindi passivo,  se vogliamo lunare e femminile:  simboleggia il rigore morale e la perfezione.  La squadra rappresenta il mondo del concreto, la sfera pratica, o la misura della realtà operativa. E’ la luce interiore, simbolo di rettitudine e della materia.  Nella “materialità “ della squadra risiede la volontà e la determinazione ad agire. La Squadra è un mezzo di osservazione. Essa si presenta con due bracci ad angolo retto, che implicano due punti di vista del tutto indipendenti fra di loro. In tal modo è possibile avere una misurazione imparziale, senza che uno dei punti di vista prevalga sull’altro, assumendo quindi il significato di equilibrio tra gli opposti, divenendo anche simbolo di legge e di giustizia, la Squadra ci propone il dovere di essere imparziali ed equilibrati nelle nostre osservazioni. All’Oriente la Squadra adorna il petto del maestro venerabile, perché i suoi insegnamenti e le sue direttive debbono essere sempre sagge e rette, e perchè è da lui che si deve irradiare e diffondere la Luce Massonica su tutti i Fratelli della loggia. Si ispira alla squadra anche la posizione ad angolo retto dei “passi” e della “marcia” delle Luci dei tre candelabri, la squadratura nella deambulazione in Loggia, e la “posizione “all’ordine”.

Il Compasso, solare e maschile, è un utensile mobile, ed essendo ad apertura variabile, esprime la possibilità di ampliare il campo d’azione mentale e della conoscenza di se stessi, rappresentando il modo di essere di colui che è pronto ad allargare la propria  visione dell’Universo.

Il Compasso indica la volontà, la capacità, il genio (ma anche la comprensione compassionevole – ndr).  E’ simbolo attivo che domina e plasma la materia. Evidenzia la condizione indispensabile per vivere in modo completo le esperienze che ci vengono proposte nella vita.

Mentre la Squadra con il suo angolo fisso a 90°, si presenta come mezzo di riferimento per le nostre osservazioni, il compasso propone il nostro arricchimento interiore come fine mirato delle esperienze. L’apertura del pensiero coinvolge un’attività dello spirito, quindi una crescita metafisica.

Possiamo considerare il Compasso come sintomo della spiritualità: rappresenta l’astrazione, la mente. E’ il giudizio soggettivo.

Quando il Compasso si coniuga con la Squadra, sovrapponendosi al Libro Sacro, aperto al versetto di Giovanni ”In principio era il verbo”, formula della Creazione, è come se quel suggello impegni il Cielo (Compasso) e la Terra (Squadra) a determinare una nuova creazione, a una rottura di livelli, ad una trasmutazione dal fisico al metafisico, dal profano al sacro. Gli stessi strumenti dell’Arte Muratoria si elevano da oggetti a simboli. L’attività non è più materiale, ma spirituale; il tempio incompiuto, per il quale si apportano mattoni e si squadrano pietre grezze, è diventato quello interiore che cresce di livello col nostro progressivo affinamento.

In conclusione si può dire che i due simboli dominano ed informano la vita del libero muratore;  egli vive così  “ fra la Squadra ed il Compasso”.  I simboli di Squadra e Compasso, uniti insieme, rappresentano il modello di sintesi operativa nella ricerca della conoscenza, fatta di rigorosità di giudizio e di volontà d’acquisizione della piena libertà interiore. In Camera di Apprendista, sul libro della Legge Sacra, la Squadra è posta sopra il Compasso, predomina così la materia sullo spirito, cioè l’apprendimento sulla creatività intellettiva. La disgiunzione tra squadra e compasso sottintende invece la sospensione dei lavori.

Per cogliere altri significati di questi due simboli bisogna, come dire, cercare di “dar loro vita”. La Squadra è accostabile alla simbologia delle croci, specialmente alla tau o alla tau capovolta formata da due squadre a braccia differenziate; tale simbolo egizio appare tradotto nel simbolo del maglietto evocante l’autorità del maestro venerabile. Formata da quattro squadre a braccia uguali raffigura la croce latina o la croce uncinata, con tutte le valenze simbologiche attribuibili a tali croci. Quattro squadre, con braccia differenziate, formano invece la croce cristiana assurta a simbolo della cristianità.

La Squadra a braccia differenziate è accostabile alla simbologia del rettangolo, che geometricamente è formato da due squadre capovolte e riunite tra loro, ovvero può dare l’idea di due triangoli pitagorici nella proporzione dei lati 3 a 4 o del delta nella proporzione dei lati 1 a 2, e che in massoneria compaiono nel tempio sulla parete ad Oriente con all’interno l’occhio umano (e/o omniveggente – ndr).  La squadra massonica ha la proporzione dei lati 3 a 4, capace quindi di conformare il rettangolo ed il triangolo pitagorico. Essa è accostabile a tutte le figure geometriche aventi angolo di 90° ed è quindi simbolo di equilibrio e rettitudine.  Il Compasso, essendo mobile, avrà rilievo simbolico a seconda del grado di apertura : in Camera dì Apprendista il compasso è aperto a 45°.

Le considerazioni finali di questo approfondimento mi portano a riflettere sul fatto che la condizione “normale” dell’uomo può venire definita “profana “.  Il termine deriva dal latino “profanum” vale a dire fuori dal tempio.  Questa condizione prevede la soddisfazione immediata degli istinti e dei desideri materiali.  Due bellissime espressioni si accompagnano al lavoro che ognuno deve compiere per uscire da questa condizione profana: alleggerire la squadra per permettere alle porte della mente di aprirsi ad un nuovo modo di essere e liberare il compasso, svincolare cioè lo spirito e l’intelletto dell’uomo al fine di una crescita e di una consapevolezza superiore, per il perfezionamento dell’individuo, solo ed unico fine del nostro viaggio iniziatico.

Come vedete frateli carissimi diverse sono le interpretazioni che si possono dare ed alcune possono sembrare tirate o troppo “elucubrate”, ciascuno di noi troverà la conclusione che più gli aggrada,  io per motivi affettivi resto legato a quel lontano 1972, per me “la Squadra controlla la libera iniziativa del Compasso

Ho detto

 

V:. Z:.

 

27 Gennaio 2014-e.v.

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Per approfondire leggi anche:

IL COMPASSO: LA CONGIUNZIONE INIZIATICA

L’ALTRA META’ DELLA LUCE

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1 Comment for this entry

  • V:.Z:.

    Attenzione,lo specchio può anche essere ingannatore perchè falsa la tua immagine. Guarda cosa fanno gli specchi deformanti delle fiere. Allora bisogna prima conoscere se stessi(nosce te ipsum)usando la ragione,la riflessione, affidandosi all’esperienza ed alla finezza del tuo animo.

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