Il monumento massonico più grande del mondo

E’ senz’altro la Statua della Libertà, donata dalla Francia agli Stati Uniti, opera del massone Frederic Auguste Bartholdì, approdata a New York il 17 Giugno 1885.

inserito il 17 06 2013, nella categoria Fatti e personaggi, Storia

STATUA-LIBERTA

Quella che era destinata a diventare un simbolo degli Stati Uniti noto in tutto il mondo, ovvero la grande Statua della Libertà che troneggia ancora oggi all’ingresso del porto di New York, arriva dalla Francia su una piccola nave (che dovette fare più viaggi) smontata in 1883 scatoloni. Il primo lotto viene scaricato il 17 Giugno 1885.

Ideata da Edouard Renè de Laboulaye, progettata e costruita a Parigi dallo scultore Frederic Auguste Bartholdì, forgiata e realizzata ingegneristicamente da Gustave Eiffel (lo stesso costruttore dell’omonima torre parigina), la “Statua della Libertà”, alta 93 metri (di cui 47 di basamento), fu un dono della Francia per rafforzare i vincoli di amicizia con gli Stati Uniti, in occasione del primo centenario della “Dichiarazione d’Indipendenza” dal dominio inglese (4 Luglio 1776).

La Statua avrebbe dovuto essere pronta quindi nel 1876, ma il suo trasporto via mare dalla Francia ed il suo assemblaggio in terra americana si rivelarono più complessi del previsto, e l’immensa scultura fu pronta solo una decina di anni dopo (1886) la ricorrenza del centesimo “Indipendent Day”.

Visibile fino a 40 chilometri di distanza, la Statua, disegnata e scolpita da Bartholdì, regge una fiaccola simbolo della libertà e con l’altra mano un libro con incisa la data della dichiarazione d’indipendenza “4 luglio 1776″. E’ costituita da un’armatura di acciaio, rivestita di lastre di rame scolpite a martello ed assemblate con rivetti. Mentre il basamento di granito proviene dalla Sardegna.

In tutto il mondo è il simbolo della “Terra della Libertà”, degli Usa; ma al di là della più evidente simbologia “profana” la stessa Statua rappresenta anche il più vistoso monumento massonico esistente sulla terra.

Il dono “ufficiale” del governo Francese all’America fu infatti in realtà un dono “ufficioso” dei massoni francesi ai confratelli americani. Lo stesso scultore Bartholdì era un conclamato massone. Ed è in particolare la torcia, ovvero la “fiaccola della Luce”, che esprime più di ogni altra cosa il significato massonico dell’opera.

Con questo dono i massoni francesi intesero commemorare non solo i padri fondatori dell’indipendenza americana, per la maggior parte massoni, ma anche il contributo non secondario che la stessa massoneria francese offrì alla causa degli Stati Uniti, allorchè il “fratello” Benjamin Franklin soggiornò a lungo in Francia dove ottenne, proprio dalla massoneria francese, cospicui finanziamenti e approvvigionamenti di armi e cibo per l’esercito degli insorti.

Ma c’è un particolare poco conosciuto che probabilmente fu ancor più decisivo nel determinare le sorti della guerra d’indipendenza americana dagli inglese; un episodio nel quale il ruolo della massoneria francese fu provvidenziale.
Fu infatti un nobile massone francese a rilevare un ingente debito di gioco dell’ammiraglio inglese sir George Brydges Rodney, che si “sdebitò” a sua volta, giungendo in ritardo, con le sue navi, nell’ultima fondamentale battaglia del generale Washington per l’indipendenza americana, a Yorktown.

 

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(da www.telesanterno.com – rubrica “Calendario, quando oggi era ieri”, 17 Giugno).


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