FERRARA: NUOVO VESCOVO “ANTI-MASSONI”

inserito il 02 12 2012, nella categoria Oltre le colonne

Ferrara ha un nuovo Arcivescovo. Proprio oggi, Sabato 1° Dicembre, è stata ufficializzata da papa Benedetto XVI la nomina di Mons. Luigi Negri, proveniente dalla diocesi di San Marino-Montefeltro, che subentra così a Mons. Paolo Rabitti, il quale già da tempo aveva comunicato al Vaticano la sua disponibilità a lasciare il proprio incarico per raggiunti limiti di età.

L’insediamento effettivo di Mons. Negri nella cattedra arcivescovile di Ferrara avvverrà il prossimo Febbraio.

Per i cattolici ferraresi si tratta probabilmente di un avvicendamento all’insegna di in una sostanziale continuità. Sia Rabitti che il suo successore Negri risultano fra l’altro entrambi molto vicini a Comunione e Liberazione.

La notizia non è invece delle migliori per la massoneria ferrarese, in quanto Mons. Negri è ritenuto uno degli uomini dell’attuale Chiesa Cattolica più avversi alla Libera Muratoria.

I fratelli di San Marino ci segnalano infatti che due anni fa lo stesso mons. Negri, in qualità di Vescovo della Repubblica del Titano, sostenne sulla stampa la necessità di benedire il centro congressi dopo che vi era stata tenutala Gran Loggia dei massoni sanmarinesi.

Del resto cosa pensa della massoneria, mons. Luigi Negri lo ha scritto chiaramente nella sua prefazione ad un libro di Angela Pellicciari intitolato “I Papi ela Massoneria”. Le sue parole non lasciano dubbi sulla sua posizione fortemente ostile alla nostra istituzione:

La massoneria è un nemico della Chiesa – scrisse allora (2007) lo stesso mons. Negri – nasce con questa inimicizia e persegue la realizzazione di questa inimicizia con la distruzione della Chiesa e della civiltà cristiana e con la sostituzione a essa di una cultura e di una società sostanzialmente ateistica, anche quando fa riferimento all’architetto dell’universo. È, infatti, fuori discussione che si tratta di un riferimento a un valore pensato e concepito all’interno di una mentalità razionalistica e illuministica. Ho discusso molte volte, su questa vicenda del rapporto fra Chiesa e modernità. Il tuo libro mi conferma nella tesi fondamentale che non è la Chiesa a essere antimoderna, ma che è la modernità a essere antiecclesiale. La modernità è antiecclesiale, e il punto di attacco massimo all’ecclesialità è proprio rappresentato dalla massoneria che, in quanto elemento segretamente connotato e dinamicamente lanciato alla creazione di una civiltà alternativa a quella che nasce dalla fede, rappresenta, a mio modo di vedere, l’elemento radicale della modernità. Nella massoneria la modernità esprime il massimo di chiarezza e d’identità e, secondo me, raccoglie anche il massimo di impatto culturale e sociale”.

I massoni ferraresi sanno dunque cosa aspettarsi. Mentre mons. Negri si troverà di fronte ad una realtà massonica ferrarese forse inaspettata per lui. Una realtà che ha recentemente raddoppiato le proprie Case Massoniche ed i propri Templi (uno dei quali considerato fra i più ampi d’Italia). Una realtà da anni in costante crescita, soprattutto con l’adesione di molti giovani. Una realtà pronta ed aperta ad ogni confronto. C’è anzi da dire che spesso il dialogo ed il confronto più proficuo si produce fra le posizioni più apertamente divergenti e distanti fra loro. Quasi sempre è meglio avere a che fare con un antagonista manifesto ed esplicito, piuttosto che con ostilità sotterranee e dissimulate.

Per questo, nonostante le profonde differenze che ci separano, buona parte della massoneria ferrarese dà comunque il benvenuto al nuovo Pastore cattolico, auspicando che, semmai un dialogo potrà esserci, questo si basi più sui valori che ravvicinano il mondo massonico a quello cattolico (e sono tanti), che su quelli che ci dividono (non sono pochi). Su questi ultimi ci si accapiglia da secoli, trascurando sempre i primi. E forse è proprio per questo che le due realtà appaiono ancora oggi inconciliabili. “Appaiono”, appunto. Non è detto che lo siano quanto mons. Negri ritiene. Sta anche a molti uomini di Chiesa, come lui, compiere qualche sforzo in più per conoscere meglio la realtà massonica.

Benvenuto comunque mons. Negri a Ferrara, una città che ha antichissime radici latomistiche, una città nutrice, ancor prima di Firenze, del Rinascimento e della riscoperta  del pensiero platonico ed ermetico in Italia. Una città capitale che il dominio pontificio ha mortificato impoverendola e rendendola periferica. Una città che ha versato sangue massonico sia durante la fase risorgimentale, sia durante la repressione nazi-fascista. Una città che merita il massimo rispetto in tutte le sue espressioni, compresa la sua tradizione massonica.

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