ODIFREDDI E LA CELENTANEIDE
inserito il 19 02 2012, nella categoria Oltre le colonne
Fra tanti sbraiti e prese di posizione sulla controversa esibizione di Celentano a Sanremo, ed in particolare sulle sue invettive rivolte alla stampa cattolica, registriamo un commento, quello del prof. Piergiorgio Odifreddi, noto logico matematico, che merita più di ogni altro di restare inciso, a futura memoria, come epitaffio di questa edizione del Festival, forse una delle più piatte, banali e qualunquistiche (che è tutto dire) della sua storia.
Riportiamo dunque dallo stesso blog di Odifreddi (www.piergiorgioodifreddi.it/ e odifreddi.blogautore.repubblica.it), il suo commento sulla “Celentaneide” di quest’ultimo Festival:
“Ieri sera Celentano ha lanciato alcune bombe dal palco dell’Ariston, dove si tiene l’anacronistico Festival di Sanremo. Una delle sue bombe è stata la dichiarazione che Avvenire e Famiglia cristiana dovrebbero chiudere, perchè usurpano il messaggio evangelico e il nome di Gesù. Sono, cioè, espressioni di una Chiesa mondana, invece che spirituale. O, se si preferisce, fanno politica, invece che religione. Naturalmente, i farisei si stracciano le vesti, non appena qualcuno enuncia una verità al loro proposito. O, almeno, così fanno nei Vangeli. E sembra anche in rete, viste le reazioni sdegnate delle testate incriminate, e dei loro portavoce ufficiali e ufficiosi. Primo fra tutti quel (finto?) tonto del direttore di Rai1, Mario Mazza, che prima concede al cantante lo spazio per poter dire qualunque cosa gli passi in mente, pagandolo pure 350.000 euro a puntata, e poi si stupisce che lui lo faccia. Ora, i monologhi del cantante sono naturalmente un esempio di banalità travestite da profondità. Ma che le banalità siano appunto banali, non implica che siano necessariamente false. E che la Chiesa rappresentata da Avvenire e Famiglia cristiana sia un’organizzazione molto mondana, e molto poco spirituale, non ci voleva Celentano a scoprirlo, e non è stato scoperto ieri sera! La Chiesa ama naturalmente interpretare la Grande Meretrice dell’Apocalisse come la Roma imperiale, all’insegna del motto: “i cattivi sono sempre gli altri”. Ma nel corso dei secoli sono stati molti a pensare che fosse invece molto più realistico applicare la cruda metafora alla Chiesa stessa. Basta leggere la Divina Commedia di Dante, o il Trattato sull’Apocalisse di Newton. O ricordare il motivo dello scisma protestante. Soprattutto, basta orecchiare le inchieste giornalistiche di questi ultimi anni, per rimanere allibiti dalla girandola di scandali che infangano la Chiesa, qui e ora: la pedofilia ecclesiastica, gli intrallazzi dello Ior, i gentiluomini di Sua Santità, le lotte di potere e le malversazioni economiche rivelate dai Vatileaks … Ce n’è per tutti i gusti, e Avvenire e Famiglia cristiana hanno il loro bel daffare a cercare di arginare, smentire e distorcere le rivelazioni, appunto. Ora, è ovvio che le esternazioni passeggere di Celentano non rischiano certo di far chiudere i due giornali: ci mancherebbe! Ma un po’ di dignità e di senso delle proporzioni non guasterebbero, da parte di chi si ispira al Vangelo, e dovrebbe dunque sapere che è troppo facile, oltre che troppo comodo, guardare la pagliuzza nell’occhio di un cantante, invece delle travi nel proprio”. . .
Piergiorgio Odifreddi
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