GLI UOMINI LIBERI DELLA REPUBBLICA ROMANA

inserito il 16 02 2012, nella categoria Oltre le colonne

C’erano tanti emiliani, tanti fratelli emiliani, e romagnoli naturalmente, fra gli “uomini liberi” che difesero il sogno della Repubblica Romana in quel fatidico 1849.  Anche a loro, come a tutti gli uomini che presero parte a quella epopea, il Grande Oriente d’Italia ha reso l’onore della memoria, deponendo una corona d’alloro presso il Sacrario della Repubblica Romana.

La cerimonia si è svolta lo scorso 9 Febbraio, il giorno stesso in cui 163 anni prima nella città capitolina, strappata al giogo secolare della tiara papale, venne proclamatala Repubblica, “uno dei più alti momenti del processo risorgimentale”, come ricorda un comunicato del GOI dedicato a quegli uomini “che diedero la vita per l’indipendenza e l’unità della patria, per la sua promozione moale e sociale, secondo il motto “Dio e Patria” che fu il verbo d’azione di quel grande italiano che fu Giuseppe Mazzini… uomini liberi che hanno combattuto e si sono immolati per le idee di libertà, eguaglianza e tolleranza”.

Fra quegli uomini vi era il comacchiese Gaetano Bonnet, valente difensore di Villa Corsini al fianco di Angelo Masini; suo fratello Gioacchino, detto Nino, Bonnet  fu poi, nelle nostre terre, uno dei principali artefici della famosa “filiera” che consentì a Garibaldi di sfuggire alla caccia delle truppe papaline e austriache.

Fu una fuga amara, tragica, costellata di grandi dolori per la perdita di tanti compagni lungo il cammino, e per la morte della sua stessa moglie, Anita, in località Mandriole, territorio ravennate.

Uscito da Roma con 3900 uomini e 800 cavalieri, all’arrivo nel territorio del Titano, Garibaldi, ne aveva solo un centinaio ancora intorno a sé. Fra questi il frate barnabita Ugo Bassi, che durante l’assedio francese alla Repubblica Romana aveva svestito l’abito talare ed aveva indossato la camicia rossa dei legionari garibaldini, tenendo sul petto il suo lungo crocefisso metallico.

Ugo Bassi, in qualità di cappellano maggiore della Legione, fu spesso in prima linea, a spronare, confortare, e consolare nel momento estremo della vita, i difensori della Repubblica.

Sotto l’incalzare dei francesi guidati dal generale Oudinot, dotati di armi molto più moderne e micidiali di quelle dei volontari romani, non ci fu purtroppo molto da fare. Le difese garibaldine caddero una ad una, ed a nulla valsero, se non a rallentare eroicamente la morsa dell’esercito francese giunto in difesa del Papa, il coraggio ed in sacrificio di tanti patrioti come Masini, Medici, Mameli, Manara, Morosini

Il 2 Luglio Ugo Bassi celebrò il rito funebre di Luciano Manara, il mitico bersagliere lombardo, reduce delle 5 Giornate e delle battaglie del ’48.  “Pronunciando l’orazione funebre rivolse fierissime e sdegnose parole contro gli artefici della caduta della Repubblica Romana e della rovina dell’Italia”.

Ma ormai il destino della Repubblica era segnato. La notte stessa Ugo Bassi dovette abbandonare Roma al seguito di Garibaldi, verso il suo destino, che si compì a Comacchio un mese dopo.

Riconosciuto in una taverna della cittadina lagunare, forse scambiato per lo stesso Garibaldi (per una certa somiglianza della barba e del taglio dei capelli), pur avendo la possibilità di fuggire, volle invece restare fino all’arrivo degli sgherri austriaci che l’arrestarono, assieme a Giovanni Livraghi.

Non è escluso che in questo modo Ugo Bassi abbia inteso sacrificarsi per dare ulteriore vantaggio alla fuga del suo fraterno amico Giuseppe Garibaldi.

Tradotto a Bologna. Sommariamente giudicato dal tribunale papalino, fu condannato a morte assieme a Livraghi. L’esecuzione, tramite fucilazione, ebbe luogo la mattina dell’8 Agosto 1949.

Dieci anni dopo, Garibaldi, in visita alla città di Bologna, volle visitare la tomba dell’amico frate e patriota. Di lui disse allora “… Ugo Bassi, colui che nei giorni di battaglia esercitava il ministero del sacerdote con la generosa pietà che uguaglia a Dio; che possedeva al tempo stesso l’ingenuità del fanciullo, la fede del martire, la scienza di un letterato, il coraggio di un eroe”.

.

.

.

 


Lasciaci un commento

Cerchi qualcosa?

Utilizza il campo sottostante per cercare nel sito:

Hai cercato qualcosa che non hai trovato? Contattaci e richiedici l'informazione che cerchi!

Link

Ti raccomandiamo di visitare questi siti web