Il Pavimento a scacchi

inserito il 26 01 2024, nella categoria Tavole dei Fratelli

Il pavimento a scacchi o a mosaico è un rettangolo posto al centro del Tempio, intorno al quale si svolge la marcia iniziale, detta squadratura o peridrome, che ha la funzione di consacrare lo spazio in cui si terranno i lavori di Loggia, isolandolo dagli influssi negativi del mondo profano. Nel significato più immediato, scrive la Mainguy, si può leggere la contrapposizione tra il bianco e il nero, che rappresentano la luce e le tenebre, il giorno e la notte, e tutte le altre coppie di opposti complementari. Il simbolismo del pavimento a scacchi è in effetti quello del bene e del male e della loro continua ed incessante lotta, insita nella stessa esistenza terrestre, ma si riferisce pure al corpo e allo spirito, uniti ma non confusi. Tenebre e luce sono intrecciate nel pavimento a mosaico; esse sono tessute assieme, se consideriamo le file delle piastrelle; ma i tratti virtuali che le separano formano un cammino rettilineo, avente il bianco e il nero ora a destra ora a sinistra. Queste linee rappresentano il cammino dell’iniziato, il quale senza rifiutare la morale comune, sa elevarsi sopra di essa. L’iniziato segue la via stretta, più sottile del filo di rasoio e passa tra il bianco e il nero che non ostacolano il suo cammino; questo gli consente di non abbandonarsi a visioni dogmatiche ed intransigenti, ma di comprendere che ciò che è nero e negativo può essere visto come bianco e positivo, così che ogni elemento del binario, cioè ogni piastrella, racchiuda il suo contrario, come nel simbolo dello Yin/Yang. Con l’iniziazione, l’apprendista (il cui grembiule è bianco e nero…) viene invitato ad un cammino verso il miglioramento, che si può realizzare solo applicandosi con costanza, dedizione e concentrazione alla meditazione dei simboli e alla pratica perfetta dei rituali. Un ulteriore significato ermetico-alchemico del pavimento a scacchi si riferisce alla grande Opera, per la cui realizzazione sono necessari un fluido di luce e uno di ombra; infatti è solo l’opposizione che consente il divenire, perché i contrari possono sempre sostituirsi gli uni agli altri sulla base di una riconciliazione superiore fornita dall’Essere Supremo. Da ultimo gli scacchi bianchi e neri rappresentano anche il manifesto e l’immanifesto, il significante ed il significato, ciò che appare e ciò che non appare, concetti presenti in ogni simbolo del Tempio.


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