CALCIO E NUMEROLOGIA

inserito il 02 02 2022, nella categoria Numerologia, Società, Sport, Tavole dei Fratelli

Tavola del fr:. C:. A:. C:.

Il calcio moderno nacque il 26 ottobre 1863, quando a Londra, nella Free Mason’s Tavern, venne fondata la Football Association.

Quel giorno, infatti, si tenne una riunione, che coinvolse i rappresentanti di alcuni club londinesi, allo scopo di definire le regole del gioco: furono stabilite le dimensioni del campo, le regole per i gol e il fuorigioco e vennero proibiti l’uso delle mani ed il fallo volontario.

Il nuovo regolamento venne poi sperimentato il 19 dicembre 1863 a Mortlake, per la gara tra il Morley’s Barnes team e il Richmond Fc, finita, per la cronaca, 0-0.

La Free Mason’s Tavern era il ritrovo delle logge massoniche londinesi, nonché luogo di associazione per numerose organizzazioni filantropiche esterne alla massoneria, sia pure ad essa collegate; fu demolita nel 1909.

Vi è quindi un legame tra la nascita del calcio, così come lo conosciamo oggi, e la massoneria; non è quindi un caso, allora, che possa essere ravvisato un legame tra alcune regole del calcio, l’esoterismo e la numerologia.

Vediamo qualche esempio.

Il calcio si gioca in 11.

L’11, secondo la numerologia pitagorica, è un numero maestro, così come il 22 (che è la somma dei giocatori in campo!); rappresenta la potenza e la giustizia, ossia il potere acquisito per meriti.

E’ anche un numero armonico, che rappresenta idealismo e visione d’insieme.

Il suo numero base è il 2 (1+1) che per sua natura incarna gli opposti: maschile/femminile, notte/giorno, terra/cielo, ecc.

Possiamo quindi concludere che il numero 11, nel calcio, rappresenta tutto ciò che è o deve essere una squadra: gli opposti (attacco e difesa, creatività e raziocinio…) che si uniscono in una visione di insieme (il gioco di squadra) al fine di acquisire, per meriti, il potere (rappresentato dal risultato, il gol, la vittoria).

Nel mondo del calcio si dice poi spesso che il tifo, soprattutto quello organizzato, è il dodicesimo giocatore in campo.

Il 12 è un numero importantissimo e carico di significati: 12 sono le fatiche di Ercole, i cavalieri della tavola di Artù, i Paladini di Carlo Magno, gli Apostoli, i mesi dell’anno.

Il 12 è probabilmente il più sacro tra i numeri.

Esso rappresenta la somma tra l’armonia del mondo (7) e l’individualità umana (5), il prodotto tra la perfezione del creato (3) e la sua materialità (4), inoltre è in stretta correlazione con il 3, che è la somma delle sue cifre (1+2).

Per questo si dice che esso rappresenti il ciclo compiuto (l’anno, appunto), la ricomposizione della totalità originaria, l’armonia, la perfezione divina e spirituale.

Quindi, solo con l’apporto del proprio pubblico (il dodicesimo giocatore!), la squadra (“l’undici”) può raggiungere quella perfezione che la conduce alla vittoria.

Molto interessante, dal punto di vista numerologico, è anche l’evoluzione del regolamento riguardante gli arbitri.

Inizialmente si pensava che il calcio fosse un gioco per gentiluomini, per cui non era previsto un arbitro esterno, ma la partita era “disciplinata” da due umpires; si trattava di due delegati, uno per squadra, che di comune accordo dovevano dirimere eventuali controversie, stabilendo se una giocata era regolare o fallosa.

Ma il 2, abbiamo detto, è il numero del dualismo, degli opposti inconciliabili: ed infatti nel 1891 si decise di introdurre la figura dell’arbitro di campo, terzo ed indipendente, lasciando ai due umpires il ruolo di guardalinee.

Così, gli ufficiali di gara diventarono 3, non a caso il numero perfetto, che consente la sintesi degli opposti rappresentati dal numero 2.

Si potrebbe continuare all’infinito citando i numeri di maglia.

Così, ad esempio, tradizionalmente il centravanti, colui che ha il compito di finalizzare il gioco, di segnare il gol, che è lo scopo cui tende tutta la squadra, porta sulle spalle il numero 9, ossia il numero “più che perfetto” (3×3).

Nella squadra più conosciuta e più titolata al mondo, il Real Madrid, il giocatore più rappresentativo (Butragueno, Raul, Cristiano Ronaldo) ha quasi sempre indossato il numero 7: numero magico per eccellenza, spirituale, carico di significati (7 sono i giorni della settimana, i peccati capitali, i sacramenti, le note musicali, le braccia del candelabro ebraico, ecc.).

Infine, il 10, il numero, per eccellenza, dei fuoriclasse: si dice che esso incarni la perfezione terrena, in quanto somma dei primi quattro numeri (1+2+3+4) ed ultimo dei numeri della prima decade.

E in effetti, vedendo giocare alcuni dei grandi numeri 10 del calcio, si fa fatica ad immaginare che possa esistere qualcosa “di più perfetto” su questo mondo.

C:. A:. C:.

2 Febbraio 2022 e.v.


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