Capitolo V: GLI ARCHIVI DISPERSI E DISTRUTTI

inserito il 20 06 2011, nella categoria Palazzo Giustiniani, Storia

In Italia non esistono archivi della Massoneria dai quali trarre documenti che traccino linearmente ed ininterottamente la sua storia. Le singole Case Massoniche hanno sì i loro singoli archivi, ma in ciascuno vi sono vuoti che lasciano nel buio vari e lunghi periodi. Il fatto lo si riscontra anche esaminando la bibliografia massonica, ricchissima per quanto attiene ad opere di esoterismo, per il loro contenuto ostiche ai più, di difficile lettura anche per molti massoni, ricche di monografiue storiche, talune di pignolesca precisione, ma che vanno fino al Settecento.

Quando si affrontano le vicende del secolo scorso la messe delle informazioni comincia a farsi più scarsa,  i testi più rari; pochi, da contarsi sulle dita, sono gli studi che riguardano il secolo presente. Si intuisce una ricostruzione faticosa, fatta a mosaico, talvolta anche confusa. Questo non avviene se si vuole approfondire la storia massonica di qualunque altro paese: la documentazione è precisa, completa, esauriente. Esistono addirittura musei nazionali, specificatamente massonici, che la illustrano.

I massoni italiani non hanno mai occultato le loro vicende; sarebbero al contrario ben felici che si conoscessero appieno perché tante hanno determinato a fare l’Italia unita, perché tanti protagonisti di questa epopea, e quasi tutti i più prestigiosi uomini che in ogni campo hanno illustrato l’Italia, sono massoni.

I massoni ne trarrebbero ulteriore legittimo motivo d’orgoglio. La storiografia ufficiale ignora sistematicamente e volutamente la Massoneria  (1), e d’altronde archivi massonici completi non esistono più. Sono stati distrutti nel corso delle persecuzioni subite dai Fratelli, durante la devastazione dei Templi; ciò che ne è rimasto, è andato disperso in mille rivoli. La dispersione è avvenuta per l’opera generosa, talvolta coraggiosa di Fratelli che hanno tentato di salvare qualcosa fra le carte delle loro Logge. Si sono così sparse in mille canali diversi, nascoste in mille ripostigli, l’uno sconosciuto all’altro, carte preziose. Inesorabile il tempo ha condotto all’Oriente Eterno tanti di quei fratelli; gli eredi molto spesso si sono trovati dinanzi a materiale di cui non hanno afferrato il valore e che hanno giudicato imbarazzante. E la distruzione è continuata.

Le fratture e le scissioni della Famiglia Massonica hanno poi fatto sì che ciascuno volesse tenere per sé, gelosamente, quanto custodiva. La storia riappare a frammenti: troviamo così, su riviste, monografie, precise documentazioni di una Loggia, di un Oriente, quello di Salerno, ad esempio, o un carteggio che, sempre per citare un esempio, descrive e chiarisce ampiamente un momento importante della Loggia di Trieste. Tutte tessere di un mosaico che si deve pazientemente ricostruire.

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Nella foto: una rara immagine di Garibaldi con clamide e insegne massoniche.

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