PENSIERI IN MOVIMENTO

La Loggia vissuta come palestra di educazione morale e spirituale. Il “carattere massonico” che ci distingue dai Profani. “L'ammirazione sconfinata per la potenza della ragione trova riscontro in un vero culto della libertà, esaltata come primo degli ideali Massonici, essenza stessa della Massoneria, raggio così luminoso che nessun potere ha il diritto di spegnere o di offuscare e la cui difesa impegna ciascun massone” (Padre Caprile, “Civiltà Cattolica”, 1957).

inserito il 19 03 2013, nella categoria Etica, Iniziazione, Libertà, Tavole dei Fratelli

Tavola del fr:. G:. Bo:.

Carissimi Fratelli,

Sull’onda emotiva che in me ha determinato l’ascolto, nella precedente tornata, della tavola redatta dal Fratello Roberto (v.   UNO STRANO SOGNO… ), vorrei renderVi partecipi di alcuni pensieri che la predetta tavola ha determinato in me.

Innanzi tutto ho colto, nelle parole del Fratello Roberto, un grande tumulto interiore, non necessariamente negativo, dettato essenzialmente, almeno questo è quello che io ho percepito, dal conflitto fra la “Massoneria del pensare” e la “Massoneria del fare”.

Questa tavola non può, e nemmeno lo vuole, essere risolutiva per il “ conflitto” che il Fratello Roberto vive; non posso, e nemmeno lo voglio, risolvere il movado (in sanscrito letteralmente “in perpetuo movimento”) da cui il fratello è, per fortuna sua, ora animato.

In primo luogo poiché ritengo che il “movado” che prima citavo sia in realtà la vera essenza della Massoneria e secondariamente, perchè questa mia tavola altro non vuole essere se non “conforto” di un fratello per un fratello.

Ed allora altro non posso fare che rendere partecipi i Fratelli tutti di quello che per me èla Massoneria, con l’unico intento ed obiettivo di contribuire, nel mio piccole, a “ridare forza e vigore” a coloro i quali, forse, forza e vigore hanno al momento offuscate.

Entrare fra le colonne, per me, significa abbandonare ogni struttura e sovrastruttura che animano normalmente la mia vita profana.

Fra le colonne io non vedo ciò che ci permea nella vita profana; non vedo la professione, il ceto, il reddito o il successo che ciascuno di noi ha. Non vedo l’interesse o l’affare ma, semplicemente, UNA ALLEANZA DI UOMINI PRONTI A DARSI RECIPROCO SOSTEGNO.

Voglio percepire e vedere l’essenza di ogni fratello con la consapevolezza che, fra le colonne, ho di fronte a me uomini liberi e di buoni costumi che per me sarebbero disposti al sacrificio ed io disposto al sacrificio per loro.

Guardare i fratelli con “gli occhi del fanciullo” capace di percepire il suono delle campane anche senza vederle è, per me, l’essenza vera della Massoneria.

La massoneria, per me, è esperienza del tutto personale ovela LIBERTA’di ciascun Massone è l’unico principio universalmente riconosciuto.

La libertà di pensare, la libertà di agire, la libertà di essere ciò che ognuno di Noi si pone come meta è, a mio modo di vedere, l’insegnamento prioritario della Massoneria.

La Massoneriaaltro non ci insegna se non perseguireLA LIBERTA’. 

“L’ammirazione sconfinata per la potenza della ragione trova riscontro in un vero culto della libertà, esaltata come primo degli ideali Massonici, essenza stessa della Massoneria, raggio così luminoso che nessun potere ha il diritto di spegnere o di offuscare e la cui difesa impegna ciascun massone”. (articolo redatto da Padre Caprile ne “La Civiltà Cattolica” anno 1957).

Questo inciso è, come riferito nella nota bibliografica, stato redatto da un Prete  (Padre Caprile) inizialmente posto come uno dei Nostri più grandi detrattori per poi letteralmente cambiare idea e diventare uno dei più grandi sostenitori della compatibilità fra principi Massonici e principi Cattolici.  

Se la libertà è costituita dalla pienezza della ragione assolutamente autonoma, ne consegue che essa non solo non ha bisogno di alcuna costrizione esterna ma, soprattutto, non può neanche ammetterla.  

Agire liberamente, allora, significherà ubbidire solo alla propria ragione e la Loggia assurge, per me, a palestra di educazione morale e spirituale incidendo, col fuoco, nelle mia coscienza il “carattere massonico” che poi ci distingue dai Profani.

Entrare fra le colonne, per me, è esattamente quello che ho descritto nelle poche righe che precedono.

Sono stato profondamente colpito dalla tavola del Fratello Roberto perchè ho percepito, prima di ogni altra cosa, l’essenza del Fratello Roberto, qualcosa di Suo che ha voluto condividere con me e con chi lo ha ascoltato assieme a me.

In nome di quel principio di Libertà a cui prima facevo riferimento posso dire che auspicherei che le tavole di tutti Noi “aprissero veramente il cuore e  l’anima” di chi le pensa e le scrive.

Apportare un mattone significativo al “tempio” significa, per me, avere la libertà di avere il CORAGGIO DI MOSTRARELA PARTE PIU’INTIMA DI NOI, ANCHE SE FRAGILE, INSICURA O ANIMATA DA SCOSSE DI INCERTEZZA CHE POSSONO ANCHE MINARE IL NOSTRO CAMMINO MASSONICO.

Penso che la “libertà sia partecipazione” parafrasando un nota e famosa canzone di Giorgio Gaber.

Partecipare al “movado” di un fratello è, per me, la più commovente, profonda e mistica esperienza chela Loggiami possa dare.

Il coraggio di mettersi a nudo fra le colonne, il coraggio di abbandonare i “metalli”, il coraggio di sentirsi liberi pur senza disporre delle difese che, normalmente nel mondo profano, ciascuno di Noi cerca è, forse, la più ardua delle prove a cui ciascun Massone è chiamato ma, insieme, la più profonda esperienza di partecipazione che io abbia mai potuto provare.

Ed allora io non ho le risposte alle domande che il Fratello Roberto poneva né ho strumenti per risolvere gli interrogativi che lo animano. Posso solo dire a Lui e ad ogni altri mio fratello che “partecipo” al “movado” che lo anima e che, se avrà il coraggio di condividerlo, troverà un fratello pronto ad ascoltarlo.

Ho detto.

G:. Bo:.

Oriente di Ferrara, 19 Marzo 2013 e.v.

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Se vuoi approfondire, leggi anche:

COSA DEVE IL MASSONE ALL’UMANITA’

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IL PARADOSSO DELLA LAICITÀ “DOGMATICA”

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UNO STRANO SOGNO…

PROSELITISMO E TEGOLATURA

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XX SETTEMBRE: IL ROVESCIO DI PORTA PIA

Obbedienza “ragionata”

Obbedienza e Responsabilità del Maestro Scozzese

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