“Galileo Galilei” massimo premio massonico (che Papa Wojtila rifiutò)

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L’onorificenza “Galileo Galilei”, come si apprende dal sito del GOI, è stata istituita nel 1995 dal Grande Oriente d’Italia quale massimo riconoscimento massonico per i “non massoni” che si siano distinti “per l’impegno nella ricerca del vero e del giusto, nell’attuazione e nella difesa dei principi e degli ideali massonici, nel perseguimento dei valori tesi alla realizzazione di un’Umanità migliore e scevra da pregiudizi”.

L’onorificenza è distinta in due classi: Sole e Luna.

Tra i personaggi decorati con la classe Sole il premio “Galilei” annovera:

  • Vincenzo Muccioli (post mortem) – 1995
  • Ytzhak Rabin – 1995
  • Yasser Arafat – 1995
  • Bill Clinton – 1995
  • Tenzin Gyatso-XIV Dalai Lama – 1996
  • Rigoberta Menchù Tum – 2002
  • Nelson Mandela – 2003
  • Paolo Portoghesi – 2004
  • Noa – 2004
  • Luigi Magni – 2005
  • Salvatore Accardo – 2006

Sono invece circa 200 le personalità insignite della classe Luna, fra cui accademici e altri esponenti di varie espressioni dell’attività umana, lavorativa ed artistica; premiate anche varie associazioni.

 IL GRAN RIFIUTO DEL PAPA

Tutte le personalità ricordate sopra hanno accolto con estrema soddisfazione il prestigioso riconoscimento assegnato loro dal Grande Oriente d’Italia, massima espressione della Massoneria italiana. C’è stato però nella storia del premio Galilei un eclatante “gran rifiuto”: fu quello di Papa Wojtila, Giovanni Paolo II, designato nel 1996 dal Gran Maestro di allora, Virgilio Gaito, che si stava particolarmente impegnando in quel periodo nel riavvicinamento fra Massoneria e Santa Sede.  Ma non ci fu nulla da fare, anche per la contrarietà dei gran parte della curia romana, ed il premio fu restituito al mittente.

Lo stesso Gran Maestro Gaito spiegò così ad un giornalista del Corriere della Sera le motivazioni, ed al tempo stesso la delusione, per quel premio non accettato: “La nostra intenzione è quella di rendere omaggio ad un uomo che, a differenza dei suoi predecessori, si è dimostrato di una grande apertura mentale, riabilitando Galileo, promuovendo un’ analisi critica dell’ Inquisizione, oppure stringendo la mano a Fidel Castro. Insomma un uomo che si è battuto in favore della tolleranza e del dialogo fra tutte le religioni, come rimane a ricordarlo lo storico vertice inter-religioso di Assisi. E nella Chiesa cattolica sono in molti a credere che anche la massoneria sia una religione. Questa stessa onorificenza l’ abbiamo già attribuita al presidente Clinton, allo scomparso Rabin, a Yasser Arafat e al Dalai Lama. Tutti ci hanno risposto con gratitudine”.

Noi – concluse Gaito – abbiamo inteso riconoscere i meriti di una personalità come Papa Wojtyla e tendere ancora una volta la nostra mano alla Chiesa. Sappiamo che c’ è chi è pronto a stringerla e ad ammettere che la storia dei nostri rapporti è fatta di due secoli e mezzo di battaglie stupide“.

Il Premio era stata inviato al Papa tramite il cardinale Ruini. L’imbarazzo della Santa Sede fu, a suo tempo, velato da una laconica dichiarazione del portavoce vaticano, padre Ciro Benedettini, in cui si sosteneva che non era consuetudine dei pontefici accettare onorificenze e premi. Un’affermazione certamente “diplomatica”, ma smentita dalla storia, in quanto un altro papa, Giovanni XXIII, non ebbe esitazioni ad accettare e ritirare il Premio Balzac per la Pace (altro nome legato alla massoneria) , approfittandone fra l’altro per incontrare Agiubei, suocero di Krusciov. E fu probabilmente quell’incontro ad avviare la “distensione” fra Mosca ed il Vaticano, già ai tempi della cortina di ferro.

Probabilmente perché si possa avviare un dialogo costruttivo fra massoneria e chiesa cattolica bisogna che cadano ancora ben altre cortine mentali, più resistenti del ferro di allora.

a.mu.

 


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