L’Ironia del Caos

Strumento da utilizzare con intelligenza e prudenza, perché ci consente di ipotizzare il mantenimento di un po’ di caos per continuare a ricercare l’ordine, che ci mantiene intellettualmente vivi e vitali.

caos

Tavola del fr:. S:. M:. 18

La Massoneria costituisce una delle forme o dei risultati più tipici dell’Era Moderna. Di questo ne è evidenza la pluralità sociale e religiosa dei partecipanti, la polivalenza del simboli all’interno dei Templi e, soprattutto, la disponibilità al confronto culturale.

L’impianto moderno poggia comunque le fondamenta su basi definibili come pre-moderne, che ne garantiscono solidità costruttiva, che ne permettono di mantenere la propria spinta propulsiva anche nella post.modernità e nell’attuale fase di passaggio da una società “liquida” a una definita “gassosa”.

L’impianto così s-centrato della Massoneria, come quello dell’Uomo in quanto coscienza di se stesso, diventa la risorsa vitale che le garantisce la continuità, a patto di un impegno fattivo intellettuale, culturale ed etico rinnovato e adeguato alla propria mission e vision.

Nei primi tre gradi e, specialmente, nei primi due, si comincia a costruire il tempio interiore, con criteri e linguaggi propriamente muratorii (o della Tradizione), sul lato formativo (la Via Iniziatica Tradizionale), esoterico (il VITRIOL) e morale.

Nel rituale di passaggio dell’Apprendista a Compagno, si raccomanda di unire al rigore dell’intelligenza la bellezza dell’immaginazione.

Il verso del messaggio è lineare e univoco; non consente deviazioni, interpretazioni; né al Massone in formazione, fino al Maestro stesso, sono consentite opzioni alternative.

Nei primi tre gradi, il percorso nel cammino iniziatico tradizionale, se ben compiuto e sviluppato, crea una progressiva adesione e consapevolezza verso segni e simboli razionali-intuitivi e operativi.

Ne deriva una tensione nella ricerca verso l’Universale e l’Assoluto nella chiarezza dei significati di quanto si ricerca e della conoscenza in generale.

caos 1

Il Rito non nega queste acquisizioni; le fa proprie, ma le affronta secondo linee di sviluppo originali. Viene meno l’impegno ordinatore tanto caratteristico della modernità che non diventa più un vincolo a successivi sviluppi ed aperture di orizzonte.

Il Rito non rifiuta la razionalità ma evidenzia con chiarezza la progressività della conoscenza; non rifiuta la Tradizione mantenendo la propria adesione ai segni-simboli.

La diversa sensibilità, una consapevolezza che si fa carico del proprio limite, che lo fa proprio e lo valorizza, in termini di possibilità e capacità di superarlo,  dando senso alla ricerca al proprio interno, ma senza isolarsi.

Consideriamo in sintesi alcuni elementi rilevanti nella cultura occidentale per le loro ricadute non solo in ambito filosofico-ideale, ma anche socio-politico:

  • i filosofi del “sospetto” (Nietzsche, Marx, Freud) e l’Essere che diviene Fenomeno (Husserl) o funzione del Tempo; (Heidegger)
  • la Logica matematica, ultima sopravvissuta della Logica classica, che viene problematizzata da Wittgenstein e Russell;
  • il linguaggio che può entrare nella propria sintassi ma non nella propria semantica;
  • la conoscenza della fysis su parametri che scardinano almeno duemila anni di teoresi;
  • la Ragione come limite della Conoscenza (concetto kantiano, ma sempre attuale).

Tutto quanto sopra accennato ha portato a un ridimensionamento della Conoscenza, dove nel perdere qualcosa si acquisisce qualcosa di nuovo, dando il giusto e dovuto valore alle nuove acquisizioni. Il Pragmatismo è considerato la risorsa della Contingenza del sapere, del linguaggio, degli strumenti di conoscenza stessa.

Potrebbe ancora apparire come una deroga alla nostra coscienza, un sottrarsi alla ricerca dell’Assoluto e di accontentarsi del Relativo.

Non siamo né una filosofia né una religione: viviamo in questo mondo e lo vogliamo migliorare, cominciando da noi stessi. E’ per questo che possiamo scegliere, e non è poca cosa, tra una conoscenza assoluta, irraggiungibile e una più relativa, ma molto più accessibile e gestibile.

caos 3

La tensione verso l’Universale si trasforma nel pluralismo; la ricerca della Verità nella progressività e relatività della Conoscenza.

L’unicità di lettura e interpretazione, la chiarezza di significati sfuma progressivamente nella pluralità delle possibilità di lettura e interpretazione.

L’Assoluto rimane reale, ma può essere vissuto in termini contingenti, dove la contingenza diviene risorsa in termini di ricerca e conoscenza.

Se prima ogni cosa aveva il suo posto e la sua funzione, ora la contingenza diviene elemento di crìitica positiva ma anche strumento pragmatico per apprezzare e valorizzare ciò che prima poteva configurarsi come limite, in termini di ambivalenza (che non è ambiguità) e dissonanza cognitiva, risorsa  per chi cerca la libertà anche in ambito socio-politico, la tolleranza che diviene vera solidarietà-

Strumento potente di questa nuova ricerca è l’ironia, strumento da utilizzare con intelligenza e prudenza, perché ci consente di ipotizzare il mantenimento di un po’ di caos per continuare a ricercare l’ordine, che ci mantiene intellettualmente vivi e vitali.

Lo Scozzese è pragmatico: guarda prima il dito di chi indica la luna e poi la luna. Si pone obiettivi che non pretende di raggiungere subito, dandosi un tempo utile per farlo. Nel frattempo lavoriamo al nostro progetto, a costruire il proprio tempio interiore consci che potremmo essere chiamati a ristrutturarlo o a ricostruirlo.

Ho detto

S:. M:. 18

13 Marzo 2019

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La Massoneria costituisce una delle forme o dei risultati più tipici dell’Era Moderna. Di questo ne è evidenza la pluralità sociale e religiosa dei partecipanti, la polivalenza del simboli all’interno dei Templi e, soprattutto, la disponibilità al confronto culturale.

L’impianto moderno poggia comunque le fondamenta su basi definibili come pre-moderne, che ne garantiscono solidità costruttiva, che ne permettono di mantenere la propria spinta propulsiva anche nella post.modernità e nell’attuale fase di passaggio da una società “liquida” a una definita “gassosa”.

L’impianto così s-centrato della Massoneria, come quello dell’Uomo in quanto coscienza di se stesso, diventa la risorsa vitale che le garantisce la continuità, a patto di un impegno fattivo intellettuale, culturale ed etico rinnovato e adeguato alla propria mission e vision.

 

Nei primi tre gradi e, specialmente, nei primi due, si comincia a costruire il tempio interiore, con criteri e linguaggi propriamente muratorii (o della Tradizione), sul lato formativo (la Via Iniziatica Tradizionale), esoterico (il VITRIOL) e morale.

Nel rituale di passaggio dell’Apprendista a Compagno, si raccomanda di unire al rigore dell’intelligenza la bellezza dell’immaginazione.

Il verso del messaggio è lineare e univoco; non consente deviazioni, interpretazioni; né al Massone in formazione, fino al Maestro stesso, sono consentite opzioni alternative.

 

Nei primi tre gradi, il percorso nel cammino iniziatico tradizionale, se ben compiuto e sviluppato, crea una progressiva adesione e consapevolezza verso segni e simboli razionali-intuitivi e operativi.

Ne deriva una tensione nella ricerca verso l’Universale e l’Assoluto nella chiarezza dei significati di quanto si ricerca e della conoscenza in generale.

 

Il Rito non nega queste acquisizioni; le fa proprie, ma le affronta secondo linee di sviluppo originali. Viene meno l’impegno ordinatore tanto caratteristico della modernità che non diventa più un vincolo a successivi sviluppi ed aperture di orizzonte.

Il Rito non rifiuta la razionalità ma evidenzia con chiarezza la progressività della conoscenza; non rifiuta la Tradizione mantenendo la propria adesione ai segni-simboli.

 

La diversa sensibilità, una consapevolezza che si fa carico del proprio limite, che lo fa proprio e lo valorizza, in termini di possibilità e capacità di superarlo,  dando senso alla ricerca al proprio interno, ma senza isolarsi.

 

Consideriamo in sintesi alcuni elementi rilevanti nella cultura occidentale per le loro ricadute non solo in ambito filosofico-ideale, ma anche socio-politico:

  • i filosofi del “sospetto” (Nietzsche, Marx, Freud) e l’Essere che diviene Fenomeno (Husserl) o funzione del Tempo; (Heidegger)
  • la Logica matematica, ultima sopravvissuta della Logica classica, che viene problematizzata da Wittgenstein e Russell;
  • il linguaggio che può entrare nella propria sintassi ma non nella propria semantica;
  • la conoscenza della fysis su parametri che scardinano almeno duemila anni di teoresi;
  • la Ragione come limite della Conoscenza (concetto kantiano, ma sempre attuale).

 

Tutto quanto sopra accennato ha portato a un ridimensionamento della Conoscenza, dove nel perdere qualcosa si acquisisce qualcosa di nuovo, dando il giusto e dovuto valore alle nuove acquisizioni. Il Pragnatismo è considerato la risorsa della Contingenza del sapere, del linguaggio, degli strumenti di conoscenza stessa.

Potrebbe ancora apparire come una deroga alla nostra coscienza, un sottarsi alla ricerca dell’Assoluto e di accontentarsi del Relativo.

Non siamo né una filosofia né una religione: viviamo in questo mondo e lo vogliamo migliorare, cominciando da noi stessi. E’ per questo che possiamo scegliere, e non è poca cosa, tra una conoscenza assoluta, irraggiungibile e una più relativa, ma molto più accessibile e gestibile.

 

La tensione verso l’Universale si trasforma nel pluralismo; la ricerca della Verità nella progressività e relatività della Conoscenza.

L’unicità di lettura e interpretazione, la chiarezza di significati sfuma progressivamente nella pluralità delle possibilità di lettura e interpretazione.

L’Assoluto rimane reale, ma può essere vissuto in termini contingenti, dove la contingenza diviene risorsa in termini di ricerca e conoscenza.

Se prima ogni cosa aveva il suo posto e la sua funzione, ora la contingenza diviene elemento di crtitica positiva ma anche strumento pragmatico per apprezzare e valorizzare ciò che prima poteva configurarsi come limite, in termini di ambivalenza (che non è ambiguità) e dissonanza cognitiva, risorsa  per chi cerca la libertà anche in ambito socio-politico, la tolleranza che diviene vera solidarietà-

Strumento potente di questa nuova ricerca è l’ironia, strumento da utilizzare con intelligenza e prudenza, perché ci consente di ipotizzare il mantenimento di un po’ di caos per continuare a ricercare l’ordine, che ci mantiene intellettualmente vivi e vitali.

 

Lo Scozzese è pragmatico: guarda prima il dito di chi indica la luna e poi la luna. Si pone obiettivi che non pretende di raggiungere subito, dandosi un tempo utile per farlo. Nel frattempo lavoriamo al nostro progetto, a costruire il proprio tempio interiore consci che potremmo essere chiamati a ristrutturarlo o a ricostruirlo.

 

Stefano Melagrani XVIII

 


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