IL SOLSTIZIO D’ESTATE, INIZIAZIONE COSMICA

La celebrazione di un fenomeno naturale così importante per il ciclo della vita come il solstizio d’estate, esprime il desiderio di entrare in un Tempio, quello cosmico, di fondersi per un momento nel tutto, per osservare il tutto, per sentirsi parte del tutto, per condividere con la natura e il cosmo, quella parte della sostanza che ci compone e che è la stessa che compone tutte le cose create.

inserito il 22 06 2013, nella categoria Astronomia, Iniziazione, Simbolismo, Tavole dei Fratelli

solstizio estate stonehenge

Orazione dell’Oratore della R:. L:. Giordano Bruno, fr:. F:. C:., in occasione della tornata a Logge Riunite dell’Oriente di Ferrara, tenutasi a “cielo aperto” in occasione del Rito della Rosa per la celebrazione del Solstizio Estivo nel giorno di San Giovanni Battista (21 Giugno 2013 e.v.).

Solstizio estate fuochi

ll solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima. Il fenomeno è dovuto alla inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica; il valore di declinazione raggiunta coincide con l’angolo di inclinazione terrestre e varia con un periodo di 41.000 anni tra 22.1° e 24.5°.

Attualmente è di 23°27′ e l’angolo è in diminuzione.

Il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno in occasione del solstizio di estate boreale, mentre raggiunge il massimo valore di declinazione negativa in dicembre, in occasione del solstizio d’inverno boreale, corrispondente all’estate nell’emisfero australe.

E’ anche il giorno più lungo, la sua durata è pari a 15 ore e 46 minuti.

Per un Massone è d’obbligo correre attraverso i segni della Natura e dell’universo nel quale la stessa è contenuta, percorrere metafore e letture in chiave simbolica di tutto ciò che a lui si appalesa in fenomeno.

Tale operazione d’interpretazione e comprensione della realtà necessita al Massone, sia per natura esoterica cui lo stesso è inscindibilmente legato, sia per una naturale predisposizione che, ancora prima di individuarsi nel Massone in quanto tale, si manifesta nell’individuo uomo all’alba del suo ingresso nel Tempio.

Entrare nel Tempio anche per chi non è apprendista è sempre un’operazione maieutica, è sempre un’operazione d’iniziazione.

La celebrazione di un fenomeno naturale così importante per il ciclo della vita come il solstizio d’estate, esprime il desiderio di entrare in un Tempio, quello cosmico, di fondersi per un momento nel tutto, per osservare il tutto, per sentirsi parte del tutto, per condividere con la natura e il cosmo, quella parte della sostanza che ci compone e che è la stessa che compone tutte le cose create.

E’ il desiderio di un’unione.

L’intimità, la natura o meglio, la sostanza, come precisa Aristotele, è quella base che ciascuno di noi non deve mai smettere d’investigare.

La sostanza è “ciò che sta sotto”, e s’intende ciò che è nascosto all’interno della cosa sensibile come suo fondamento ontologico.

La sostanza è quindi ciò che di un ente non muta mai, ciò che propriamente e primariamente è inteso come elemento ineliminabile, costitutivo di ogni cosa per cui lo si distingue da ciò che è accessorio, contingente.

Nel nostro percorso individuale, quel percorso che, attraverso la condivisione degli strumenti offerti dalla Massoneria ai propri adepti, ciascuno di noi percorre intimamente e nella coralità del Tempio, è un percorso alla ricerca e potenziamento di quella sostanza che ci appartiene e ci connota intimamente da sempre, ancor prima di entrare “ufficialmente” nel Tempio.

La nostra intima sostanza ci guida perché essa, nel momento in cui sorge, nasce, viene creata, si crea per una combinazione di elementi che ha del miracoloso, inizia a guidarci

Così come il sole rimane sempre tale nella sua sostanza sia quando, nel percorrere la sua eclittica, si trova in diversi punti di declinazione, massima o minima, così il massone rimane tale sia quando si avvicina sia quando si allontana dai punti di un percorso, così che, se tale principio non viene mai dimenticato, sarà sempre se stesso, sia nell’oscurità dell’inverno che nella luce brillante dell’estate.

Universo e pensiero; non siamo che la manifestazione di un’unica sostanza dunque.

“Il pensiero” che ci appartiene e ci connota in quanto esseri pensanti, non è che una modalità di manifestazione della sostanza “unica”, così è al pari della materia.

Quale riflessione migliore questa per operare un processo di ridimensionamento del nostro essere nell’universo; non siamo altro che una semplice modalità di manifestazione di una sostanza unica, quella che compone l’universo intero che, semplicemente e nella sua costante volontà di produzione, si manifesta attraverso l’uomo, nella sua “modalità pensiero”.

Ma, nel contempo, quale occasione migliore per sentire una “comunione universale”; sentirsi parte di un universo che si manifesta a noi attraverso l’estensione, in una comunione di origine; siamo composti della stessa sostanza delle stelle.

Quello stesso elemento idrogeno che opportunamente compresso da masse e forze gravitazionali immani “accende” la stella e la rende brillante e visibile per millenni, in noi, altrettanto opportunamente mescolato “accende” il nostro pensiero e lo rende capace di commozione per l’universo creato.  

È vero senza errore e menzogna, é certo e verissimo. Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere i miracoli della Cosa-Una”  (Tavola Smeraldina) 

Come il sole anche un massone deve sapere dove la sua sostanza lo sta conducendo.

Condividere la bellezza e la magia di un ciclo cosmico, comprendere come gli effetti di un fenomeno di proporzioni così grandi quali il movimento di una stella, possa influire la nostra vita comune di tutti i giorni è una presa di coscienza importante.

Essere consapevoli che tali “rivoluzioni” cosmiche debbano e possano rappresentare anche un suggerimento o uno stimolo per il nostro pensiero massonico e che tale riflessione si traduca poi anche in un effetto sulle nostre azioni è comprendere la vera finalità della massoneria.

Tale operazione ci completa come massoni, in quel grande percorso che è appunto il prendere coscienza della nostra sostanza vera, quella di massoni che, scusate il verbo un po’ forte, devono “pretendere” da se stessi e dai propri compagni di “capire”: dove siamo, chi siamo, e dove dobbiamo andare.

La sostanza che ci compone e che si manifesta in noi in modalità “pensiero” ci soccorre.

Così come il sole sa dove sta andando e dove ritornerà per poi ripartire nuovamente, in una durata temporale che per noi uomini è in odore di eternità, anche noi massoni, che siamo qui oggi per assistere ad una porzione infinitesima del ciclo cosmico dell’universo, dobbiamo capire dove stiamo andando.

Camminiamo anche noi sui bordi esterni di un’ellittica forse ?, in un movimento di perpetua ripetitività; spesso l’uomo ha dato prova di ciò nel ripetere all’infinito errori originari.

Non voglio cedere alla rassicurante perpetuità e inevitabilità di un percorso eclittico, voglio pensare che nella nostra originalità di sostanza pensante, res cogitans direbbe Spinoza, siamo chiamati a gestire quel grande potere che è l’autodeterminazione come la capacità di spaziare, grazie al pensiero, da un’eclittica ad un’altra, saltare da un universo ad un altro, continuamente compiere quel passaggio da “ciò che sta in alto a ciò che sta in basso, dell’unica sostanza che è”.

Di fronte al miracolo di un ciclo che rincomincia, che si manifesta nella sua potenza, tutto improvvisamente si ridimensiona, tutto assume nuove proporzioni; ciò che sembrava importante diventa inutile, ciò che si era trascurato diventa essenziale, ma ciò non deve mutare o cambiare la nostra prospettiva, siamo e rimaniamo sempre nelle stesse dimensioni di prima, piccoli e insignificanti per un verso ma rispetto alla “res extensa”, capaci di comprendere infinita materia, come “res cogitans”.

E’ unicamente un’occasione per vedere le cose da un punto di vista privilegiato.

E’ un bagno purificatore

Dunque tutto è una continua iniziazione.

 

Ho detto

F:. C:.

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