L’ALTRA META’ DELLA LUCE

Una “Assenza”, quella delle donne nelle Logge, che sotto forma di Simbolo diventa improvvisamente una fondamentale “Presenza”. I valori ed i simboli del Femminino compagni occulti del cammino iniziatico.

inserito il 07 05 2011, nella categoria Femminino, Simbolismo, Tavole dei Fratelli

Tavola del Fr:. A:. Mu:.

La volta stellata del tempio massonico ricopre l’intero genere umano, o solo una parte di esso?

E’ il cielo di tutti, uomini e donne, o c’è “un’altra metà del cielo” (per alludere alla definizione dell’universo femminile coniata da Mao Tze Tung) posta al di fuori delle sue costellazioni , un intero emisfero precluso alla ricerca della Luce?

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SENZA DISTINZIONI DI POLITICA E RELIGIONE… E DI SESSO?

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Mentre nella società moderna uomini e donne si dividono sempre più equamente compiti e responsabilità, pare invece che non possano lavorare insieme “alla Gloria del Grande Architetto”.

Un’incompatibilità, o meglio una separazione, che appare in forte contraddizione con i grandi principi universalistici della stessa Massoneria.

Per il bando femminile dalle Logge non può quindi certo valere alcun pregiudizio sessista o  ideologico (fuori luogo in una “associazione” che al suo interno bandisce da sempre qualsiasi barriera politica e religiosa) né il retaggio storico di epoche in cui il ruolo delle donne era, ahimè, più fortemente conculcato all’interno della famiglia e della società.

La spiegazione più comunemente fornita è che in realtà la Massoneria è un  percorso iniziatico “Solare”, cioè “maschile”, e non “Lunare”, ovvero “femminile”. Ed il Sole e la Luna appaiono destinati  a completarsi compenetrarsi con i loro valori, l’uno necessario all’altra, ma ciascuno intento a diffondere le proprie influenze e le proprie energie in modo separato.

La Massoneria è dunque “Solare” ed essenzialmente maschile. Ma la Luce del Sole non rischiara indifferentemente uomini e donne?

E’ vero che Sole e Luna occupano due emisferi diversi, ma non è vero che non s’incontrano mai: ci sono infatti anche l’Aurora ed il Tramonto, in cui spesso Sole e Luna s’affacciano nello stesso Cielo. Anzi la prima Luce del mondo pare sia stata proprio un’Aurora, nel quale Sole e Luna, valori creativi maschili e femminili, erano ancora totalmente compenetrati.

Fu quella Aurora l’annuncio e la promessa del nuovo mondo, come l’aurora continua ad essere ancora oggi  l’annuncio di ogni nuovo giorno.

Che “valore”, quindi, che significato profondo potrebbe avere l’esclusione delle donne dal Tempio Massonico?

Ecco, è proprio questa, finalmente, la domanda che fa scattare la risposta forse più coerente alla materia su cui il Libero Muratore lavora più incessantemente all’interno delle Officine:

“Che valore e che significato?”, è la stessa domanda con cui si “interpella” un Simbolo…

Se la vera risposta fosse proprio questa?

Se l’assenza delle donne dal “Tempio della Luce” fosse in realtà UN SIMBOLO?!?

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 L’ASSENZA COME SIMBOLO

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Una “Assenza”, quella del Femminino, che sotto forma di Simbolo diventa improvvisamente una fondamentale “Presenza”.

Ma perché un Simbolo sia tale, e perché possa irradiare le energie ed i valori che esso ri-vela e preserva, occorre che sia possibile individuarne le tracce “archetipe” dal punto di vista esoterico, ed anche i riflessi culturali dal punto di vista exoterico. Proviamoci.

La tesi è che l’assenza delle donne dalla Loggia sia il simbolo, al contrario, di una loro presenza (ovvero della presenza di valori del Femminino dal punto di vista esoterico, magico, sacrale ed anche exoterico) molto più pervasiva e profonda di quanto si possa pensare.

Sarebbe proprio questa la forza di un Grande Simbolo.

In effetti, cominciando a decifrare valori e simboli del Femminino all’interno del Tempio e della Libera Muratoria in generale, ci si accorge che in realtà la Massoneria ne è totalmente e fondamentalmente intrisa.

A cominciare dal suo trinomio fondamentale: Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, nel quale si rivela una intima essenza del Femminino stesso. In base ai valori di maggiore Eguaglianza, di maggiore Libertà, e quindi di vera Fratellanza (tutti i figli, per la Madre, sono egualmente uguali) di cui il modello matriarcale1 della società è privilegiato apportatore.

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 LA COMPAGNA OCCULTA DEL CAMMINO INIZIATICO

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Dunque la presenza del Femminino in Loggia va ben oltre la facciata exoterica. Vi penetra molto più in profondità, accompagnando l’Iniziato quasi in ogni suo passo, fin dal Gabinetto di Riflessione, alle soglie del Tempio Massonico.

Nell’oscuro “antro della coscienza”, infatti, appare, fra i tanti simboli, anche il Gallo che rappresenta Mercurio,  energica espressione del principio femminile.

Il Gallo annuncia il levar del giorno e della luce, annuncia l’aurora (che preclude, come dicevano poco fa, alla genesi). Esprime una delle qualità dell’argento vivo segreto. Questa è infatti la ragione della consacrazione del Gallo a Mercurio. In Massoneria, sostiene l’esoterista Fulcanelli, il Gallo annuncia la Luce che sta per ricevere il Recipiendario, è il segno esoterico di questa Luce che sovrintende al suo testamento profano.3

Ma c’è ben altro nel Gabinetto di Riflessione. Vi è l’Acqua e vi è il Pane. Quest’ultimo fatto col frumento,  il cui simbolismo – come rivela Jules Boucher – è intimamente legato a quello di Iside e di Demetra e che in molte religioni ha rappresentato e rappresenta ancora la carne stessa del Dio sacrificato.4

Il Femminino dunque appare ben presto nella vita inziatica del Massone, assumendo subito aspetti sacrali, ed accompagnandolo oltre le colonne Jakin e Boaz. Proprio in questo passaggio si manifesta anzi in forma ancora più pregnante come simbologia..

Infatti, mentre la colonna di destra, Jakin, è caratterizzata in senso maschile dalla sua stessa iniziale, Jod, che nell’alfabeto ebraico corrisponde alla mascolinità per eccellenza; la colonna di sinistra, Boaz, è invece potentemente caratterizzata al femminile dalla iniziale Beth, seconda lettera ebraica, che significa casa, abitazione, da cui ricettacolo, caverna, utero…

Se si leggono i due nomi Jakin e Boaz alla rovescia (regola abituale nella magia) si ottengono, per altro, le parole Nikai e Zoab che indicano rispettivamente il coito e il fallo, ovvero l’atto sessuale generatore dei mondi, e l’organo fecondatore.5

E proprio al di sopra delle colonne ecco un altro potente simbolo femminile: le Melagrane aperte.

Secondo Angelo De Gubernatis La gran quantità di chicchi che contiene la melagrana l’ha fatta adottare dal simbolismo popolare come rappresentante della fecondità, della generazione, della ricchezza. Nella forma della melagrana aperta vedevano quella della vulva”.

Si sostiene infatti che il frutto dato da Adamo ad Eva e da Paride a Venere, non fosse una mela bensì una melagrana, ed occorre quasi sempre sottintendere la melagrana quando si parla di pomo nei miti e nelle usanze relative al matrimoni.

La melagrana è sempre stata simbolo sessuale e di fecondità per tutti i grandi esoterismi religiosi antichi, dalla Babilonia alla Grecia, passando per la Siria ed i suoi culti femminili, culti lunari di indiscutibile provenienza tantrica indiana.6

Melagrana, dunque, anche in Loggia, è simbolo di un fecondo matrimonio. Ma chi si sposa?

Nel rispondere non si può che pensare al matrimonio dal più alto e dirompente valore simbolico che la Libera Muratoria possiede: quello del Compasso e della Squadra.

Connubio che è il simbolo per eccellenza della Massoneria. Il più “distintivo” e conosciuto anche nel mondo profano.

La Squadra, strumento fisso; il Compasso, strumento mobile. Quindi passiva e femminile la prima, attivo e maschile il secondo.  La Squadra simbolizza la Materia, il Compasso simbolizza lo Spirito. Ma Squadra e Compasso significano molto di più.

Il loro è un matrimonio così fecondo, da poter essere considerato addirittura il matrimonio archetipo e primigenio, procreatore del mondo.

La Squadra ed il Compasso, o meglio il Compasso e la Squadra sono infatti anche il simbolo del LOGOS, la Parola della Creazione.

Non solo perché vengono posti sul Libro Sacro proprio nella pagina del Vangelo di San Giovanni che celebra appunto il valore esoterico del Logos, la Parola, nella Genesi del Mondo, ma soprattutto per la loro formologia che ricorda perfettamente il Lambda-Lameth (L) e il Gamma-Ghimel (V) della parola Logos: la cuspide del Compasso all’insù e quella della Squadra all’ingiù.

Il loro intreccio ricorda anche quello dei due Triangoli nell’Esagramma, E’ il matrimonio mistico e fecondissimo del Fuoco (triangolo all’insù) e dell’Acqua (triangolo all’ingiù2), simbolo che si trova riflesso anche nel Sigillo di Salomone, il pentacolo per eccellenza, segno di una potenza alla quale nulla può resistere. Segno di estrema ed infinita Sapienza, espressa anche dall’immagine del Serpente, ricordata da Basilio Valentino, immagine che si trova incisa in molte cattedrali: il serpente che si avvolge attorno al Sole (J) ed alla Luna (B).7

 E non a caso, un’altra grande confraternita iniziatica, ovvero quella dei Compagnoni francesi – una specie di “cavalleria errante dell’artigianato” (George Sand8), con moltissime connessioni sia con gli antichi costruttori comancini  di cattedrali sia con l’attuale Massoneria – divide con quest’ultima la simbologia del Compasso e della Squadra, facendoli però avvolgere da un terzo potente simbolo: il Serpente.

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LA DONNA… A IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO

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A questo punto però le tracce della Simbologia del Femminino all’intero delle Logge ci conducono ad una svolta cruciale, che può sì portare a ragionamenti un po’ “arrischiati”, ma che può al tempo stesso togliere il sigillo ad uno dei Significati più accuratamente nascosti della Massoneria, e forse sollevare uno dei tanti lembi di mistero sulle sue origini più lontane e sulla sua missione più intima e segreta.

Il simbolo del Serpente, ed il suo intrecciarsi al Logos primigenio, ci portano infatti in diretta connessione con la Genesi, ed in particolare con la Genesi gnostica. E qui comincia a rivelarsi, eventualmente, il perché di un occultamento così profondo di tali segreti all’interno delle Logge.

Per gli gnostici il Serpente non era affatto un’infima creatura infernale. Era semmai la più sapiente creatura dell’Eden. Ed Eva non era affatto una sprovveduta credulona (che non si vede come avrebbe potuto poi trasformarsi in una così convincente tentatrice di Adamo).9

Ne derivavano considerazioni assai divergenti, da quelle diciamo così più “ortodosse”, sulla questione della natura stessa di Dio, della creazione, dell’uomo, della donna, del peccato originale, e così via.  In altre parole: eresia!

Qui si entra nel campo di una lettura della Genesi e della Bibbia, molto diversa da quella tradizionale che si è consolidata nelle religioni profane. Qui si parla di un segreto sepolto da almeno duemila anni di Cristianesimo e quasi altrettanti di Cattolicesimo.

Una delucidazione illuminante viene dallo studioso contemporaneo Stephan A. Hoeller.10

  • Il poeta gnostico del primo Ottocento, William Blake, scriveva significativamente: “Entrambi leggiamo la Bibbia giorno e notte, ma voi leggete nero, io leggo bianco”.
  • Gli gnostici dei primi secoli avrebbero potuto rivolgere le stesse parole ai loro avversari nelle fila del giudaismo e del cristianesimo, con accentuazioni ancora più nette nei confronti della sorgente Chiesa paolina, che sarà poi l’attuale Chiesa cattolica.
  • L’esegesi ortodossa dell’autorità religiosa ha sempre indotto i propri fedeli a leggere la maggior parte della Bibbia, e la Genesi in particolare, come una storia con una morale (nella quale Adamo ed Eva erano effettivi personaggi storici).
  • Una conseguenza di questa lettura è stata la reputazione ambivalente, per non dire di peggio, di cui godettero le donne, ritenute complici di Eva3 nell’atto di disobbedienza perpetrato nel Paradiso Terrestre.
  • Gli gnostici, e lo stesso ramo gnostico del cristianesimo, non leggevano invece la Genesi come una storia con una morale, ma come un mito con un significato (e traspare in questo la loro parentela più o meno sotterranea con la Massoneria – ndr).
  • Per loro Adamo era la personificazione drammatica della psiche o “anima”; il complesso mente/anima da cui nascono il pensiero e le emozioni; Eva era invece il simbolo del neuma o “spirito” che rappresenta la forma più alta di conoscenza, quella trascendentale.
  • Volendo semplificare: Adamo ed Eva erano i simboli di Sapienza e Intelligenza.
  • Per gli gnostici questo definiva e spiegava anche “l’immagine a somiglianza di Dio” (un Dio maschio e femmina allo stesso tempo) su cui sarebbe stato modellato il genere umano.

 

Dio possedeva infatti la forma e la facoltà duale di causa ed effetto: possedeva la Sapienza (maschio) per immaginare e concepire il mondo (il disegno della grande architettura), ed anche l’Intelligenza (femmina) per sapere come realizzarlo. Ci troviamo in definitiva di fronte alla parafrasi simbolica della procreazione: il maschio possiede il principio totopotente, il seme della vita, ma è la femmina, nel proprio atanor ventrale, che di fatto realizza il nuovo individuo.

Affermare che Dio creò prima l’uomo e poi, da una costola di quest’ultimo, la donna; è certamente ben diverso da affermare che Dio creò la prima coppia umana a sua immagine e somiglianza.

Nel primo caso la donna risulta subordinata all’uomo e preclusa ai sacri uffici. Nel secondo caso alla donna viene concessa piena parità.11

Gli gnostici rendevano dunque omaggio ad Eva ed alla sua saggezza, ritenendola una vera figlia

di Sophia, la Sapienza Celeste, in virtù della quale era stata in grado di risvegliare Adamo dal suo sonno (come si afferma nell’Apocrifo di Giovanni).12

Lo stesso Serpente viene riabilitato dalla “Testimonianza di Verità” che fa parte della raccolta di Nag Hammadi, in cui si loda la sua saggezza, mentre non si risparmiano rimproveri  (“Che razza di Dio è questo?”) al minaccioso e collerico  Creatore dell’Antico Testamento, un Dio geloso che infligge punizioni crudeli e ingiuste a chi lo delude.14

Sappiamo bene, però, che non sono state, almeno fino ad oggi, le idee gnostiche a prevalere.

Idee che minavano radicalmente il potere religioso. Idee che con il loro substrato di valori femminini e paritari avrebbero potuto insidiare anche le forme più patriarcali ed assolutistiche assunte nel corso della storia dal potere politico.

Si capisce quindi bene perché tanti roghi e tante persecuzioni hanno obbligato queste idee a vivere occultate nel segreto dei simboli e delle sette eretiche. Molto probabilmente parte di questi segreti sono stati affidati anche alla Massoneria.

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 L’ARCA GNOSTICA DELLA RELIGIONE NATURALE

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La Massoneria dunque potrebbe essere l’Arca gnostica della religione naturale. Potrebbe essere l’ultimo custode non solo dei segreti solari, ma anche di quelli lunari. I segreti della Grande Madre, di Iside, del culto negato di Maria Maddalena, miti e riti sconfitti e banditi dal mondo profano.

Segreti che, se rivelati o intuiti, avrebbero comportato persecuzioni e scomuniche assai più dure di quelle che pure non sono mancate alla Massoneria.

Ma in cosa consisterebbe la somma pericolosità della divulgazione di questi segreti, che appaiono a prima vista semplici “fossili” filosofici di antichi riti?

La risposta risiede proprio nella straordinaria capacità di sopravvivenza di questi “fossili”, che soprattutto la Chiesa ha cercato con tutte le sue forze di cancellare fisicamente e spiritualmente, emendando i loro testi, ponendoli all’indice e distruggendoli, qualche volta bruciando o incarcerando anche i loro stessi autori, sterminando anche intere popolazioni allorché queste si rivolgevano ad altri modi di intendere il messaggio di Dio.

Questi “fossili”, conservati come simboli nella tradizione sapienziale, permetterebbero in realtà di decifrare gran parte delle mistificazioni storiche e filosofiche su cui la Chiesa ha costruito il proprio “monopolio” di Dio, rendendo i suoi fedeli sudditi del dogma, ed assegnando alla donna un ruolo subalterno. Anzi individuando proprio in essa, per le ragioni sopraddette, un pericolo costante per la propria costruzione ideologica, e come tale da reprimere in quasi tutte le sue espressioni.

Questo spiega anche l’avversità della chiesa verso la sessualità, o meglio verso il valore liberatorio della Sessualità Sacra, quella che esprimeva appunto la più alta simbologia della Donna come protagonista e tramite della congiunzione con Dio.

Sant’Agostino riteneva “disgustoso” l’atto sessuale. Che fosse peccaminoso provarne piacere, e che la gente comune fosse colpevole di questo peccato.15

Negando il proprio retroterra egizio (dove la sessualità aveva ben altra accezione ed apparteneva gioiosamente alla sfera sacrale) la Chiesa ha rifiutato ogni idea sacra del sesso – rilevano Lynn Picknett e Clive Prince – Ponendo un Figlio di Dio, celibe, ed i Suoi successori sul “soglio di Pietro”, a capo di un patriarcato misogino, ha di fatto modificato il pensiero cristiano “originale”…16

Molti apostoli erano infatti sposati. Molte donne erano al seguito di Gesù, alcune con posizioni di assoluto prestigio (che l’insegnamento ufficiale della Chiesa ha però sempre dissimulato).

In sette degli otto elenchi di seguaci di Gesù riportati dai Vangeli ufficiali, Maria Maddalena è sempre citata per prima.

E’ nota, a questo riguardo  – soprattutto per recenti sviluppi romanzeschi, preceduti comunque da studi molto seri di revisione storica e filosofica dell’ebraismo e del cristianesimo delle origini (studi ravvivati dalla scoperta di numerosi testi pre-evangelici a Qummarm e Nag Hammadi) –  l’ipotesi che Gesù stesso potesse essersi sposato con Maria di Magdala, Maria Maddalena, ed abbia potuto avere da questa una discendenza.

Ed in effetti secondo gli gnostici cristiani, nella storia di Gesù compaiono varie allusioni a nozze mistiche.

La più significativa appare essere quella dell’eucarestia, che ricalca antici ritici ierogamici dei misteri pagani.

In quelli eleusini la dea Demetra era rappresentata dal pane, ed il semidio Dioniso dal vino. Parimenti i primi cristiani associavano il pane a Maria ed il vino a Gesù, indicato nel vangelo esoterico di Giovanni come “la vera vite”.18

Le stesse nozze di Cana rappresentano un matrimonio mistico. Già Dioniso aveva convertito l’acqua in vino durante le nozze con Arianna. Tutti i Vangeli attribuiscono grande importanza alle nozze di Cana, proprio perché costituiscono la prima apparizione pubblica di Gesù e perché qui Egli vi compie il suo primo miracolo (la trasformazione dell’acqua in vino4; trasformazione che simboleggia appunto il matrimonio mistico).

Non sono state, quelle nozze, certamente una modesta festa di paese, ma una suntuosa cerimonia di piccola nobilità e aristocrazia.19

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LA IEROGAMIA DI GESU’ E DELLA MADDALENA

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C’è chi asserisce che quelle di Cana fossero proprio le Nozze di Gesù. Quanto meno, secondo gli autori de “L’eredità Messianica” (Baigent, Leigh e Lincoln), la prova che lo stesso Gesù appartenesse ad una famiglia nobile, decisamente agiata, che gli aveva permesso di studiare e divenire un colto Rabbi, decisamente un privilegio di classe per quei tempi.

Naturalmente la Chiesa rifiuta qualsiasi ipotesi di matrimonio di Gesù. Bandisce totalmente dai Vangeli qualsiasi accenno di possibile attività sessuale. Negazione che si estende anche alla stessa nascita di Gesù. Da una Vergine, secondo i Vangeli canonizzati. Una Verginità resa poi dogma letterale (anche se oggi si comincia a parlare pure in ambienti cattolici di “verginità simbolica”).

Fino a prova contraria esiste un unico modello per la vita su questo pianeta  –  sottolinea Margaret Starbird, autrice di saggi e romanzi su Maria Maddalena –  ed è quello della “unione sacra”.21

Nelle civiltà antiche  questa realtà fondamentale era riprodotta e perpetuata in culti che celebravano la simbiosi e la profonda mutualità fra maschile e femminile. “La gioia usciva dalle camere nuziali degli dei (Tammuz e Ishtar, Ba’al e Astarte, Osiride e Iside, Adone e Venere)  per diffondersi fra le messi, le greggi, e le genti…22

Lo stesso Cantico dei Cantici, riportato nella Bibbia (forse il passaggio più intriso d’erotismo dell’Antico Testamento), è un adattamento di un antico poema liturgico dello hieros gamos di Osiride e Iside.23

Ma la Chiesa ha rimosso tutto ciò, sentendosi evidentemente minacciata da valori per essa scardinanti.

Conservare e tramandare questi antichi Saperi, svelare questi potenti Simboli, significa offrire una chiave per riscrivere la storia del Cristianesimo, rimarcando la sua opportunistica sovrapposizione ed assimilazione di miti, riti, festività, perfino di luoghi sacri e templi appartenenti al mondo pagano e della magia; circonstanziando la sua reiterata falsificazione documentale e storica (a cominciare dall’Editto di Costantino, con cui ha giustificato per secoli il proprio potere temporale); e soprattutto evidenziando la fragilità dei presupposti fondanti della sua struttura gerarchica; e del suo sistema di censura e di controllo delle coscienze sulla base di dogmi ed ingiunzioni.

E’ appena il caso di ricordare ad esempio, che la natura divina di Gesù, su cui si fonda il mito cristiano, in realtà è stata decisa con una votazione al Concilio di Nicea, tre secoli dopo la sua morte.24

Per quasi duemila anni – scrive il prof. Karl W.Luckert – questa cristianità nata dalla Madre Egitto è rimasta relativamente bene informata sulla sua paternità ebraica… (ma) fino ad oggi non ha mai riconosciuto l’identità della sua estinta religione Madre”.25

Le sofferenze che hanno accompagnato la nascita del Cristianesimo sono state in realtà, sempre secondo Luckert, i reali dolori del parto della vera madre della cristianità, la religione dell’Antico Egitto, che stava spegnendosi, dando alla luce il nuovo culto.26

La Massoneria conserva molti simboli e chiavi di accesso alla Madre Dimenticata del cristianesimo, ovvero i Misteri dell’Antico Egitto e della Grecia. Ma il Cattolicesimo, anche quello attuale a quanto pare, non sembra decisamente incline a riconoscere i suoi debiti verso questi miti.

Forse perché non sarebbe in grado, in questo momento di “risarcirli” adeguatamente, evitando una vera e propria bancarotta di fedeli.

Forse, non trattandosi certo di una istituzione deliberatamente volta al male, tutt’altro, semmai fallace come tutte le cose di questo mondo, probabilmente ha ancora bisogno di tempo per “preparare” il proprio gregge. Se solo cominciasse a farlo…

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I MITI DELL’EROS PAGANO

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Aspettando che la Luce rischiari la verità ed il Femminino Sacro all’interno delle chiese cristiane, quali sono, ci domandiamo, le vestigia di questi Misteri all’interno dei templi massonici?.

Abbiamo già accennato al simbolismo sessuale sacro delle colonne Jakin e Boaz. Bene, ora siamo all’interno del Tempio, ed eccoci subito al cospetto di altri rilevanti simboli femminili:

L’effige di Venere, collocata nella cattedra del primo Sorvegliante, che simboleggia la Bellezza; e quella di Minerva, che simboleggia la Saggezza, collocata sul seggio del MaestroVenerabile.

Con la statua di Ercole, simbolo della Forza, collocata presso il secondo Sorvegliante, le antiche dee completano i tre Pilastri del Tempio, invocati ad ogni tornata dei massonici lavori: Saggezza, Forza e Bellezza.

Se ne presuppone un quarto, invisibile, l’Intelligenza, guarda caso anche questo pilastro “occultato” farebbe parte della “sfera femminina” delle energie presenti in Loggia (L’Intelligenza per saper fare buon uso della Luce, per sapere “come” realizzare l’opera): potrebbe forse trattarsi proprio della rappresentazione stessa dell’Assenza/Presenza della Donna in Loggia. Una visibile “invisibilità” (fortemente percettibile).

Ora tutta l’energia del tempio è alimentata in continuazione da forze maschili e femminili 5 che si equilibrano e si potenziano a vicenda.

L’energia spirituale dell’Officina è potenziata non solo intellettualmente ma anche sensitivamente proprio dall’entrata in gioco di forze caratterizzate sessualmente, che però devono essere costantemente controllate. Anche per questo il Libero Muratore indossa il grembiule, che scherma appunto la zona sessuale (Iesod).

Mentre, laddove il Libero Muratore, assume responsabilità fondamentali per il funzionamento dell’Officina, vengono riparate, dai collari e dalle fasce, anche altre parti del corpo potenzialmente più sensibili a squilibri energetici (emozioni negative, influssi maligni), quali il cuore e le spalle, sedi di Bellezza, Grazia e Forza..

Una volta si imponeva anche un copricapo al Maestro Venerabile, proprio per preservarne la Saggezza, e non renderla influenzabile da forze negative esterne, che potevano essere captate dai capelli, considerati conduttori “riceventi” (mentre barba e baffi, erano e sono  considerati “emittenti”).27 

E’ questa la stessa ragione per cui è invalsa la tradizione che i Giudici prima di emettere una sentenza si coprano il capo, o per cui i preti sono sottoposti a tonsura (parziale). E’ la ragione per la quale al Papa, nei momenti più solenni, viene imposta la Tiara (mentre una volta, per il Papa stesso, era d’uso anche la tonsura totale).28

Proseguendo dunque la Loggia si “riempie” sempre di più di simbologia femminile, e, legata a questa, di simbologia sessuale.

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IL MATRIMONIO DEGLI STRUMENTI MASSONICI

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Tutti gli strumenti del Tempio, infatti, si sposano e lavorano in coppia, maschile e femminile.

Abbiamo già detto del Compasso e della Squadra. Ma fanno coppia “sessuata” anche il Maglietto (simbolo maschile dell’intelligenza che dirige il pensiero) e lo Scalpello (Simbolo passivo, femminile).

La Perpendicolare e la Livella, l’expir e l’inspir di Brama, per gli Indù, le due sessualità che creano la vita. Sono gli attributi rispettivamente del primo Sorvegliante (la Livella, attiva-maschile) e del secondo Sorvegliante (la Perpendicolare, passiva-femminile). La Livella simboleggia anche l’eguaglianza originaria, che non implica comunque alcun livellamento dei valori.31

Sono “sposi” anche il Regolo e la Leva, il primo si riferisce allo Spirito, il secondo alla Materia.

Lo strumento celibe…

Ma c’è anche uno strumento celibe – neutro, equilibrante – la Cazzuola, usata per amalgamare e rinsaldare la Fratellanza. Nei momenti di crisi può lavorare con qualsiasi coppia di strumenti per ristabilire l’armonia (Se ci si permette una digressione ironica, sembrerebbe così provato anche  l’aforisma di Oscar Wilde, secondo il quale qualsiasi matrimonio è così pesante, che per sostenerlo bisogna essere almeno in tre… ).

 … il cordone ombellicale

Nei Nodi e nella Nappa a frastagli della Corda d’Amore che cinge il perimetro del tempio, oltre alla facile allusione sessuale dell’anello (femmina) nel quale s’introduce il capocorda (maschio), s’intravvedono i simboli della vita e dello spirito universale; mentre qualcuno (Fritz Uhlmann, in questo caso) si è spinto a scorgere nella Nappa a frastagli, perfino l’avanzo della membrana amniotica, mentre nella Corda ha visto la rappresentazione del cordone ombelicale.32

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DA ISIDE ALLA MADDALENA

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Se nel Tempio dunque Iside continua a convivere con il “fratello” ed amante Osiride; se la tradizione massonica preserva ed occulta davvero, assieme agli antici riti solari, anche i Misteri femminili; e se la Loggia è anche ricettacolo e baluardo del sapere gnostico e del suo ossequio alla Femminilità Sacra di Maria Maddalena (lasciando in disparte la questione dell’eventuale discendenza del suo supposto matrimonio con Gesù, questione che per il momento alimenta soprattutto una serie di best seller nelle librerie); tutto questo non può far parte solo di una simbologia “laterale” della Libera Massoneria. Deve per forza riflettersi anche in qualche suo simbolo “centrale”…

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IL CENTRO “LUNARE” DELLA MASSONERIA

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… Ed infatti ecco che ne avanzano subito almeno QUATTRO, il numero perfetto della Tetractis (perché la somma dei numeri che lo compongono, fa appunto dieci). Sono nell’ordine:

  • La Coppa delle Libagioni
  • La Luna, presente ad Oriente della Loggia, accanto al Sole.
  • La Stella Fiammeggiante
  • Il “G” del Pentalfa.

 

La Coppa ha un ruolo centrale nella cerimonia di iniziazione, il rito fondamentale nella vita di ogni Massone: rappresenta l’Organo Femminile della Generazione, e corrisponde al Vaso Cosmogonico di Platone, alla Coppa di Ermete e di Salomone, all’urna degli Antichi Misteri, al Gardal degli Egizi (presso i quali ornava le raffigurazioni di Serapide) ovvero il contenitore nel quale i sacerdoti conservavano il Fuoco Materiale, e le sacerdotesse il Fuoco Celeste di Phtah.33

E’ probabilmente la chiave stessa del Graal, per Fulcanelliil Mistero più elevato della cavalleria Mistica e della stessa Massoneria”.33 In questo caso sarebbe appunto il Graal a ricevere la promessa-giuramento dell’iniziato.

La Luna, scrive Gilbert de Chambertrand, svolge a sua volta una parte estremamente complessa. “E’ il riflesso del Sole (da cui riceve l’illuminazione) e come tale significatrice di Salute. E’ il principio passivo che riceve e che riflette. La sua velocità di spostamento la rende però anche simbolo di instabilità e cambiamento. Rappresenta quindi l’Immaginazione e la Sensibilità. E’ l’animatrice sessuale dell’uomo”.34

E’ raffigurata in fase crescente, perché in questa fase è essenzialmente benefica; mentre è malefica nella fase discendente (ne tiene conto la Magia). Esistono anche la Luna Nera e la Luna Rossa, entrambe sono segni di Infertilità. Si riferiscono in particolare alla ciclicità del Mestruo femminile.35

La Stella Fiammeggiante, presso gli Egizi era il simbolo del figlio di Iside e del Sole.

E’ illuminata, come sostiene Boucher, perché Pitagora ha raccomandato di non parlare mai delle cose divine senza fiaccola.36  Nel pentalfa che la circoscrive, contempla anche l’Ankh, o croce ansata degli egizi, simbolo del continuo rinnovamento della vita.

La Stella Fiammeggiante era anche rappresentata dalla Rosa sbocciata a cinque petali.

Secondo Wirth è un simbolo di estrema generosità, dell’operare con altruismo.

Ma sembra avere anche implicazioni, diciamo così ancora più “altruistiche” dal punto di vista sessuale…

La troviamo infatti raffigurata nelle Cattedrali, per l’appunto nei loro Rosoni, a testimonianza di un ossequio occulto degli antichi costruttori iniziati (progenitori dei moderni massoni) al Femminino Sacro, come appunto spiega Barbara G.Walzer: “La Rosa che gli antichi romani chiamavano Fiore di Venere (era) il simbolo delle loro prostitute sacre. Le parole dette “sotto la rosa” (sub rosa) erano parte dei Misteri di Venere, che non dovevano essere rivelati ai non iniziati… Nel periodo precedente alla costruzione della Cattedrale, quando Maria (Maddalena) era adorata come una Dea nei suoi “Palazzi della Regina del Cielo” (Notre-Dame), era spesso invocata con i nomi e gli attributi di “Rosa”, “Rosaio”, Corona di Rose”, “Rosa Mistica”… Come tempio pagano la Cattedrale gotica rappresenta dunque il corpo della dea6  che simboleggia l’Universo e contiene nel suo grembo l’essenza della divinità maschile…”.37

E gli stessi fedeli avevano probabilmente la “viva sensazione” di partecipare a questa ierogamia divina, entrando in Chiesa attraverso portali la cui architettura richiamava palesemente le labbra vaginali…

Molta dell’iconografia del culto di Iside e delle dee pagane è passata, pari pari, a quella della Madonna cristiana, madre di Gesù. Così è stato per gli attributi “Stella Maris” e “Regina del Cielo”. Così è avvenuto per le raffigurazioni della dea-Madonna su una falce di luna, o con delle stelle fra i capelli. Anche la raffigurazione della Madonna con il Bambino, nelle sue posture classiche, è derivata direttamente da quelle di Iside con il figlio Horus.38

L’anello più evidente di congiunzione fra i due miti, quello di Iside e della Vergine Maria, è però costituito principalmente dalle “Madonne Nere”, oggetto ancora oggi di una particolarissima devozione da parte di molti cattolici, per lo più “inconsapevoli” di replicare l’adorazione di una dea egizia.

Molti dei santuari delle Madonne Nere 7  coincidono con antichi luoghi dedicati proprio alla stessa Iside, od a altre divinità pre-cristiane come Diana e Cibele, che vennero rappresentate “nere” per tutto il periodo in cui furono adorate.39

Probabilmente “solo la Madonna Nera, scrive Jaques Bonvin, studioso di esoterismo e di cattedrali, poteva cristallizzare tutti gli orientamenti di fede nel paganesimo per riunirli con il Cristianesimo, senza falsare il valore di ciascuno di essi. In questo la Madonna Nera è unica” come forza evocativa e simbolica.40

Si segnala, che oltre alle coincidenze con il mito di Iside, le Madonne Nere sembrano associabili anche al culto segreto della Maddalena, sposa di Dio. Un mito che ha lasciato qualche insospettabile breccia anche nella religione ufficiale, quanto meno nella “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varazze (1250), che la definisce “Illuminata” e “Illuminatrix”…  Stranamente sono gli stessi ruoli che le vengono attribuiti in tutti i testi gnostici “proibiti”.41

La necessità di conservare “sotto traccia” questo segreto, o la versione gnositica del ruolo della Donna nella Genesi e nella Rivelazione, ha obbligato per secoli gli “iniziati” ad ogni genere di sublimazione e artificio simbolico.

E’ questo il significato delle Minne42, delle Donne Angelicate, della Cavalleria, del sottile erotismo iniziatico dei Trovatori, dei Fedeli d’Amore, e forse degli stessi Templari (?). Amori ardenti, allusivi, ma soprattutto mistici ed esoterici. Amori che prevedevano una donazione totale del proprio sé maschile, alla donna che rappresentava il proprio sé femminile diviso. Al quale, pur bramando, non ci si poteva però ricongiungere, se non compiendo l’Impresa e sconfiggendo il Drago (interiore), attraverso l’Espiazione…

Una “donazione” che si ripete in Massoneria anche al momento dell’iniziazione, quando viene consegnato al nuovo Apprendista il secondo paio di guanti bianchi riservato alla Donna che costituisce la nostra vera metà, quella che più ci completa spiritualmente, non necessariamente alla propria moglie o alla propria compagna, perché, avverte Wirth, l’antica sapienza della Loggia sa bene che il cuore e le passioni possono, in una unione profana, creare adattamenti e sviare la personalità e la spiritualità dell’uomo.

E per finire il simbolo centrale della Massoneria per eccellenza: il “G” iscritto nel Triangolo e nel Pentalfa (l’intreccio potenziato e fecondo di due triangoli).

La “Ghimel” è la terza lettera dell’alfabeto ebraico.

Rileva A.E.Chauvet: “Questo segno si riferisce ad un principio o ad una potenza di coagulazione, condensazione, compressione. A causa delle antiche concezioni sulla formazione dell’embrione nel seno materno – risultato della coagulazione del seme paterno – a Ghimel fu attribuito appunto il simbolismo della generazione di tutti i mondi, e, accessoriamente, quello dell’organizzazione di ciò che è stato generato e prodotto nei mondi naturali creati. Per estensione esprime sia il Generatore che il Generato, il Padre ed il Figlio, che nel mondo divino non sono che Uno, nella loro unità di Natura. Natura creata e Natura creante”.43

E’ chiaro che posto in questi termini, “G” non può che richiamarsi e suggellare il dualismo creativo di Dio, la causa e l’effetto, il principio maschile e quello femminile.

Come a dire, qui splende il Sole, ma alla creazione della vita, collabora, invisibile, anche la Luna.

Che “G” possa significare anche Geometria (come si afferma il più delle volte nei catechismi massonici ufficiali) o Gnosi o Giustizia o perfino Gesù, cambierebbe poco… perché tutti questi concetti presentano comunque almeno una parte costituente femminile.

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ORFANI E INNAMORATI

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Il valore simbolico dell’Assenza/Presenza sembrerebbe così decisamente ammissibile: sia come Simbolo exoterico di ciò che ci fa Sentire la Mancanza della Luce e ci spinge a cercarla in sacri “grembi” come questo Tempio; sia come Simbolo esoterico della Ricerca di Ciò che Realmente ci Completa, e che ci può rendere, al termine del nostro cammino “fra” gli scacchi illuminati,  “anelli perfetti” dell’infinita catena di esistenze veramente degne di essere vissute: forse l’unica vera promessa di immortalità che il Graal (Coppa delle Libagioni) ci offre ricevendo i nostri voti iniziatici.

Abbiamo fatto un lungo viaggio, ed ora ci troviamo nuovamente al punto di partenza. Con qualche consapevolezza in più, ma soprattutto (si spera) con qualcosa in più nel cuore che ci permette anche di sentire in modo diverso la separazione dalla donna in Loggia. 

Adesso possiamo viverla come uno stimolo costante a “sentirne” iniziaticamente la mancanza, e quindi a vivere più intensamente e consapevolmente lo stimolo a ricongiungerci ad essa, comprendendo più a fondo, al di sopra degli istinti naturali: perché ci manca, e cosa rappresenta per noi, per la specie, per la nostra anima.

Anche nella sua assenza, possiamo sentire la nostra “polarità opposta” più vividamente, nel nostro cuore e nel nostro intelletto, in un rapporto ininterrotto come quello che ci lega per sempre a chi abbiamo veramente amato, anche quando questi non è più con noi..

Non per niente siamo i “Figli della Vedova”,  Vedova che come dice Gedalge, non può essere altri che Iside, la Grande Vedova di Osiride, che cerca le membra sparse del suo sposo, e che per questo è considerata la Madre dei Massoni che, a suo tempo, cercarono il corpo del loro Maestro Hiram, ucciso dai tre malvagi Compagni, che simboleggiano i vizi capaci di annientare l’essere: l’Inerzia, la Sensualità, l’Orgoglio.44

Il soprannome di Vedova, soggiunge Osvald Wirth – che pure sottoscrive anch’egli l’ipotesi dei FF LL MM orfani di Iside –  era attribuito anche ad Hera sposa di Zeus (Zeus la Natura naturante, Hera la Natura naturata).

Ebbene la parola Hera contiene la radice sanscrita svar, che significa appunto il Cielo.45

Ed allora il Cielo della Loggia è effettivamente il cielo di tutto il genere umano, e non di una sola metà escludendo quella dell’altro sesso. Di tutti gli uomini, nostri fratelli, e di tutte le figlie di Iside-Hera, nostre sorelle. Amatissime, naturalmente.

Ottobre 2005 E.V.

Fr:. A:.  Mu:.

R:.L:. Giordano Bruno

N° 852 Or:. Ferrara

 

 

 

 

NOTE

 

(1)   Modello Patriarcale (in ASSENZA COME SIMBOLO) testo a seguire

(2)   Il triangolo all’ingiù2 (in LA COMPAGNA OCCULTA…) testo a seguire

(3)   Complici di Eva (in LA DONNA… A SOMIGLIANZA DI DIO) testo a seguire

(4)   Trasformazione dell’acqua in vino  (in ARCA GNOSTICA…) testo a seguire

(5)   Forze maschili e femminili  (in MITI DELL’EROS PAGANO) testo a seguire

(6)   Il corpo della dea (in IL CENTRO LUNARE DELLA MASSONERIA) testo a seguire

(7)   Santuari delle Madonne Nere (ibidem) testo a seguire

 

(1)  MODELLO PATRIARCALE E MATRIARCALE

La società Demetrica e quella Uranica 

Ebbene, proprio queste espressioni sono essenzialmente le matrici di una società matriarcale, piuttosto che di una società patriarcale. Lo ha evidenziato, sia in termini exoterici che esoterici, lo studioso svizzero Johann Jakob Bachofen (1815-1887), il quale ne ha così catalogato le caratteristiche:

  • MATRIARCATOUguaglianza: per la Madre tutti i figli sono uguali. Ne conseguono valori sociali e politici più democratici, ed una interpretazione più naturalistica della religione e della società. Ne derivano maggior rispetto per la Natura stessa, ma anche minore sfida scientifica a quindi minore progresso tecnologico.
  • PATRIARCATO: Non tutti i figli, e gli uomini, sono uguali. Prevalgono gli istituti della “Primogenitura” e dell’Autocrazia. Maggiore sfida ed opposizione alla Natura, più progresso scientifico.

 

Dalla Terra Madre si generò il Diritto.

Ma anche a livello esoterico, Bachofen, individua un rapporto fra “solarità” e “lunarità” che sembra, da parte di uno studioso che in realtà non fece mai parte di alcuna scuola iniziatica tradizionale, la perfetta descrizione del percorso sapienziale massonico:

“Il principio apollineo si impone su quello demetrico, come il Sole domina la Luna: è il trionfo dello Spirito sulla Materia”,

Nel cielo lunare vi è il massimo approdo della religiosità femminile che da una radice afroditica, simbolisticamente espressa dall’ambiente palustre, si eleva ad un’esistenza regolata, che si manifesta nella natura cereale di Demetra, nella misurazione dell’ager e nei cicli scanditi dalle lunazioni; in quella fase il diritto sgorga dalla regola stessa della natura, la Terra Madre, di cui la Luna è archetipo celeste; ma come la Luna deriva la sua luminosità dalla pura luce del Sole, così il diritto paterno, solare, è in grado di affermarsi, emancipandosi da ogni vincolo naturalistico, nel quadro di un superiore ideale di Stato”.

L’occultamento della Donna è del tutto estraneo agli antichi  Misteri.

Storia e spirito non sono separati – continua Bachofen – ma anzi l’una soggiace all’altro nel proprio sviluppo”. Il trionfo del principio apollineo su quello demetrico, sempre secondo lo studioso svizzero, rivela il contraltare macrocosmico di ciò che i misteri orfico-pitagorici (progenitori dell’attuale massoneria – ndr) operano nel microcosmo di ciascun uomo.2

Il problema storico e sociale di occultamento e subordinazione della donna che ne deriva, è però del tutto estraneo ai Misteri (e alle Logge – ndr).  Al loro interno, infatti, (è sempre Bachofen che parla) le due realtà – quella sub-lunare  e quella uranica  – coesistono.

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(2) – IL TRIANGOLO ROVESCIATO

Il triangolo rivolto verso il basso, o delta rovesciato, sottolinea da sempre la sacralità ed il potere creativo del sesso femminile.

In Egitto l’ingresso della camera della regina nella piramide di Cheope è indicato da un triangolo rovesciato.

Nella primitiva scrittura cuneiforme la parola “donna” è rappresentato da un triangolo con una linea mediana.

Nella comunità  gitana il più antico geroglifico era un triangolo.

Delta, la quadra lettera dell’alfabeto greco, è la radice della parola che indica il grembo, delphys, usata anche per riferirsi alla forma del pube femminile.

I Delta dei Fiumi sono da sempre considerati luoghi sacri, generatori di vita: nel Delta del Tigri e dell’Eufrate, in Iraq, si riteneva che si trovasse il Giardino dell’Eden.

Pitagora ed i suoi seguaci consideravano sacro il triangolo; vi intravedevano il simbolo della fertilità universale, del potere generatore del mondo come energia pura e fonte di tutti gli esseri.

Nelle credenze tantriche, il triangolo con la punta verso il basso, è l’emblema della femminilità, di Sakti, dell’energia femminile e del potere creativo e generativo della donna.

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(3) – COMPLICI DI EVA

Tertulliano contro Eva

I padri della Chiesa Cattolica non avevano dubbi sulla “infamia” di Eva. Uno di questi, Tertulliano, scrive:  “Sei tu (Eva) la porta del diavolo… sei stata tu a circuire colui che il diavolo non era riuscito a raggirare”.

In seguito le massime autorità cristiane medievali paragonarono i genitali femminili alla “bocca spalancata dell’inferno”.

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(4) – TRASFORMAZIONE DELL’ACQUA IN VINO

700 litri di vino miracoloso

Qualcuno – in questo caso lo scrittore russo Dimitrj Merezkovsky20 – ha perfino calcolato quanta acqua e quanto vino si sono consumati a Cana: il contenuto di non meno di sei “idric” (Giovanni, II, 6), enormi orci di pietra che servivano per la “purificazione ebraica”, il lavacro delle mani e dei piedi prima del convitto, in complesso da cinquecento a settecento litri.

E non si sa quante volte il “miracolo” abbia rinnovato il contenuto degli “idric” di Cana…

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(5) – FORZE MASCHILI E FEMMINILI

Le Sefirot ed i gangli energetici della Loggia

Ebbene queste forze, maschili e femminili, sono veicolate, secondo la tradizione, da una vero e proprio sistema di “gangli” energetici, che si rifanno all’albero delle Sefirot cabalistiche.

Sono in tutto dieci (per ottenere l’equilibrio perfetto della Tetractys pitagorica).

 L’”albero” delle Sefiroth   

Le corrispondenze con le Luci del Tempio

KETHER – LA CORONA –  Il Maestro Venerabile

BINACH – INTELLIGENZA – Il Segretario

CHOOKMAH – SAGGEZZA – L’Oratore

GEBURAH – RIGORE – Il Tesoriere

CHESED – GRAZIE – L’Ospitaliere

TIFFERET – BELLEZZA – Il Maestro delle Cerimonie

HOD – VITTORIA – Il Primo (o il secondo) Sorvegliante

NETZAH – GLORA – Il Secondo (o il Primo) Sorvegliante

JESOD – FONDAMENTO – Il Fratello Esperto

MALKUT – IL REGNO – Il Copritore

                  

Inutile sottolineare le sorprendenti analogia con la disposizione dei chakra indiani nel corpo umano.30

Ebbene tutto quest’albero energetico non reggerebbe o non darebbe alcun frutto, se non fossero compresenti in esso tutti i principi attivi dell’universo femminile e degli influssi lunari.

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(6) IL CORPO DELLA DEA

L’anatomia femminile delle cattedrali

Una visione ancora più “anatomica” delle Cattedrali, è quella della scienziata-scrittrice inglese Catherine Blackledge:

“Passando sotto il portale ad arco di una chiesa si entra in un vestibolo, proprio come il vestibolo vaginale si trova subito dietro le labbra dei genitali femminili.

Il corpo centrale della chiesa, che porta direttamente all’altare, il luogo della trasfigurazione, richiama la navata vaginale che porta direttamente all’utero dove magicamente uovo e sperma si trasformano in una nuova vita.

Dall’altra parte dell’altare (utero) vi sono due passaggi (tube di Falloppio) che portano alle sacrestie (ovaie).

L’idea che i luoghi di culto in origine fossero modellati sull’anatomia femminile sembra trovare un avvallo anche nel fatto che molte tombe neolitiche ed altri luoghi sacri primitivi (i templi di Malta e Gozo, 4.500, 2.500 a.C.) riproducono chiaramente i tratti femminili di una Dea o i suoi genitali.

Nello stesso lessico latino la parola “tumulus”, che stava per tomba, significava in origine “rigonfiamento” o “gravidanza”. Nel senso che è dalla sacralità della Terra (Dea Madre) che nasce, muore e risorge la vita”.

 

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(7) – SANTUARI DELLE MADONNE NERE

Sulle tracce della Maddalena in fuga

Molte Chiese con Madonne Nere sorgono proprio in Francia dove si pensa che la Maddalena abbia vissuto dopo la sua fuga dalla Palestina, accompagnata, sembra, da Giuseppe di Arimatea, dalla serva egiziana Sara (c’è un tempio dedicato anche a Sara l’Egiziaca a St.Maries-de-la-Mer, dove si dice sia sbarcata la stessa Maddelena), portando probabilmente con sè, come sostengono alcuni apocrifi, la prole avuta da Gesù.

 .

 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

.

  • Osvald Wirth “Il Maestro” (Atanor, 2000).
  • Osvald Wirth “Il Compagno” (Atanor, 2000).
  • Jules Boucher “La Simbologia Massonica” (Atanor, VI ristampa).
  • M.Baigent, R.Leigh, H. Lincoln “L’Eredità Messianica” (Il Saggiatore Net, 2005).
  • AA.VV a cura di Mariano Bianca “La Magia della Sessualità” (Atanor, 2000).
  • Jean Michel Mathoniere “Il Compasso e il Serpente” (Arkeios, 2004).
  • Petra van Cronenburg “Madonne Nere” (Arkeios, 2004).
  • Tommaso Palamidessi “L’Alchimia come via allo Spirito” (Arkeios, 1949).
  • Lynn Picknett, Clive Prince “La Rivelazione dei Templari” (Sperling Paperback, 2002).
  • AA.VV a cura di Dan Burstein “I Segreti del Codice” (Sperling & Kupfer, 2004).
  • Arnorl Hauser “Storia Sociale dell’Arte” (PB Einaudi, 1987).
  • E.Schure “Donne Ispiratrici” (Laterza, ed. anastatica 1982).
  • A cura di Luigi Moraldi “I Vangeli Gnostici” (Adelphi, 1993).
  • Iacopo da Varazze “Legenda Aurea” (Einaudi, 1995).
  • Anthony Stevens “Il Filo di Arianna” (Corbaccio, 2002).
  • Luigi Sessa “I Simboli Massonici” (Bastoni, 2003).
  • A cura di Eva Cantarella “Il Potere Femminile. Storia e Teoria” (Il Saggiatore, 1992).
  • Catherine Blackledhe “Storia di V. Biografia del Sesso Femminile” (Il Saggiatore, 2005).

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SOMMARIO DELLE CITAZIONI TESTUALI 

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  1. Wirth “Il Maestro” (op. cit.)
  2. Cantarella “Il Potere Femminile”; e Hauser “Storia Sociale dell’Arte” (oopp. cit.).
  3. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.)
  4. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.)
  5. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.)
  6. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.)
  7. Boucher “La Simbologia Massonica! (op. cit.)
  8. In Mathoniere “Il Compasso e il Serpente” (op. cit.)
  9. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  10. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  11. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  12. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  13. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  14. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  15. In “Magia della Sessualità” (op. cit.)
  16. Picknett-Prince “La Rivelazione dei Templari” (op. cit.)
  17. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  18. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  19. Baigent-Leigh-Lincoln “L’Eredità Messianica” (op. cit.)
  20. Merezkovsky “La Missione di Gesù” (in corso di edizione presso Ed. Schifanoia)
  21. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  22. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  23. In Burstein “I Segreti del Codice” (op cit.)
  24. Baigent-Leigh-Lincoln “L’Eredità Messianica” (op. cit.)
  25. Picknett-Prince “La Rivelazione dei Templari” (op. cit.)
  26. Picknett-Prince “La Rivelazione dei Templari” (op. cit.)
  27. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.)
  28. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.)
  29. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.)
  30. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.) 
  31. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.) 
  32. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.) 
  33. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.) 
  34. Palamidessi “L’Alchimia come via allo Spirito” (op. cit.)
  35. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.) 
  36. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.) 
  37. Picknett-Prince “La Rivelazione dei Templari” (op. cit.)
  38. Picknett-Prince “La Rivelazione dei Templari” (op. cit.)
  39. Picknett-Prince “La Rivelazione dei Templari” (op. cit.)
  40. Mathoniere “Il Compasso e il Serpente” (op. cit.)
  41. Picknett-Prince “La Rivelazione dei Templari” (op. cit.)
  42. Bianca “Magia della Sessualità” (op. cit.)
  43. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.) 
  44. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.) 
  45. Boucher “La Simbologia Massonica” (op. cit.)

3 Comments for this entry

  • gianfranco amerigo "gin" zampa

    Ho letto l’Altra metà l’autore Grande!!!!!!!!!
    zampa gianfranco amerigo

  • Marina Piano

    Che ricchezza di spunti di riflessione, sono ormai rapita dall’approccio con cui la questione del femminino in massoneria viene trattato nel testo L’Altra metà della Luce, a prescindere dall ‘interesse ad appartenere a un’Obbedienza,mi riconosco nella riflessione portando un umile contributo da appassionata e studiosa di archeologia, Marija Gibutas, archeologa lituana, descrive il periodo che precede la prima l’ondata dei Kurgan ( 8000 anni fa) nell’Antica Europa, caratterizzato da una società mutuale, Riane Eisler parla di Gilania nel suo libro IL CALICE E LA SPADA, un periodo di pace e prosperità nel quale donna e uomo si valorizzavano vicendevolmente sulla base della loro preziosa diversità, le comunità mutuali vivevano in armonia con l’universo prendevano dalla terra ciò che serviva, non avevano bisogno di accumulare e quindi di difendere il cumulo…poi arrivarono i Kurgan e si iniziò ad erigere fortezze….mura di cinta
    Una società mutuale, gilanica, è la chiave dello sviluppo sostenibile: si da senza perdere e si prende senza togliere

  • Marina Piano

    Carissimo A.Mu. ti chiedo scusa perché scrivo in questo spazio, scelto per analogia di argomento, non avendo la possibilità di aggiungere una riflessione al commento “il dogma massonico del divieto delle donne in loggia”. Premetto che vi sto conoscendo e le mie sono solo modeste riflessioni, non esprimo nessun proposito critico.
    Dalle osservazioni che leggo intuisco che l’ingresso delle donne nella vostra loggia sia avvertito da molti come una minaccia, capace di mettere in crisi l’Ordine, mentre da altri come un’opportunità data dal completamento delle due parti della Luce. Minaccia e Opportunità che per i greci si uniscono nel verbo Krino, crisi-opportunità, che da il senso del movimento, dell’evoluzione, dell’equilibrio dinamico. Mi domando di cosa hanno davvero timore gli “Ortodossi Massoni” per non riconsiderare il dogma sul divieto delle donne in massoneria? Davvero si pensa che l’incontro tra uomini e donne, in un contesto di ricerca e conoscenza elevato, possa rappresentare una minaccia all’etica del percorso iniziatico?
    Davvero non posso credere che intelligenze che ricercano la Luce possano sentire una tale minaccia come reale. Scusami Carissimo A.Mu se mi permetto di dire che tale considerazione mi evoca il Malleus Maleficarum di Jakob Sprenger e Heinrich Kramer.
    Senza richiamare i contributi esoterici delle donne allo studio dell’essere umano verso l’Illuminazione, concepito in termini di integrazionè tra Luna e Sole, vorrei soffermarmi su quanto riconosciuto nel mondo exoterico, più ostico per le donne, citando un lavoro interessante “Donne al Vertice del Successo” ( De Angelis, 2008) che sottolinea come le donne manager e imprenditrici offrono rispetto ai colleghi uomini, una maggior propensione al nuovo, una grande passione per la ricerca e lo sviluppo, una spiccata disponibilità all’innovazione, una leadership relazionale capace di riconoscere le risorse dell’altro( uomini e donne insieme!) e metterle a sistema, infine si riconosce nella donna una leadership democratica che valorizza le peculiarità. Eppure tali abilità, capaci di fronteggiare la crisi socio-economica più grave, ancora stenta ad essere sistematizzata adeguatamente, certamente per miopia, per ignoranza e per propositi di primato androcratico.
    Questo nel mondo exoterico dove non trovo molta illuminazione. Ammetto che mi aspetto altro in un persorso esoterico di persone sensibili, colte e intelligenti, che guardano al rispetto dei Diritti Umani, spero di non offendere nessuno se dico che se il Vostro obiettivo è raggiungere la Luce, il percorso non può prescindere da un confronto costante tra le due Metà della Luce, che pensano e dunque sono in questo mondo e in questo istante, uguali nel peso e diverse nella forma e sostanza, ricchezza per entrambe le Metà, che si completano in una fusione perfetta, generatrice di Luce,
    un caro saluto

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