BEATIFICAZIONE DI UGO BASSI

inserito il 26 06 2020, nella categoria Oltre le colonne

Si è costituito un Comitato di Postulazione per la glorificazione di Ugo Bassi, sacerdote, patriota garibaldino e massone, catturato nella Valli di Comacchio e fucilato dagli austriaci a Bologna nell’agosto del 1849, nel tragico epilogo della fuga di Garibaldi dalla caduta della Repubblica Romana. Pare che lo stesso Ugo Bassi, tradito dalla delazione di un oste, che forse data la somiglianza della barba l’aveva scambiato per lo stesso Garibaldi, avrebbe potuto salvarsi, ma preferì attendere i gendarmi e farsi arrestare per consentire al suo fraterno amico, Giuseppe Garibaldi, di prendere il largo e salvarsi.

L’iniziativa tesa alla beatificazione del frate barnabita e rivoluzionario risorgimentale Ugo Bassi è stata assunta dal Giuseppe Francesco Maria Fràncica Mayo di Belforte e Panaja e da esponenti, cristiani, di varie Obbedienze massoniche.

Non sarà la Chiesa Cattolica Romana, bensì quella Ortodossa Italiana, lo scenario di questa canonizzazione, in base al Canone 93 (Glorificazione dei Santi) che, come è prassi nella Chiesa Ortodossa Greca, può riconoscere la santità anche ad “etnomartiri”, cioè anche a cristiani italiani di particolare valore morale e spirituale, morti non “in odio alla Fede” (odium fidei).

Come scrive in una nota Mons. Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana, è indubbio che Ugo Bassi possedesse grandi valori spirituali, “avendo dedicato la vita, oltre che per gli Ideali di Patria e Libertà, anche nell’assistenza ai poveri, agli ammalati (come la cura dei colerosi dell’Olivella di Palermo e dei feriti nella battaglia di Roma, senza distinzione se fossero patrioti italiani o dell’armata cattolica francese), non dimentichiamo che a Palermo nel 1837, i suoi richiami alla purezza della vita dei primi tempi cristiani e all’applicazione totale dei principi evangelici furono osteggiati non solo dal Regime Borbonico che vi intravedeva un pericoloso intento politico e una visione di rinnovamento della società civile ma anche del clero cattolico, che difendeva con i denti i propri privilegi feudali ed era spesso un “instrumentum regni” utile alle classi dominanti per tenere nell’ignoranza e sfruttare il popolo”.

Mentre si appresta quindi ad iniziare il percorso che potrebbe portare Ugo Bassi, icona del cristianesimo massonico, sugli altari della Chiesa Ortodossa, è in corso da tempo un analogo processo di beatificazione, in ambito Cattolico, di un altro frate “scomodo”, Girolamo Savonarola, al quale è intestata la più antica loggia ferrarese, che potrebbe così diventare anche la prima loggia, in Italia e forse anche in tutta Europa, ad avere un santo cattolico nella propria effige.

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