DISPONIBILITA’ DEL CORPO UMANO

E’ una tematica importante che riveste una rinnovata attualità sotto molteplici punti di vista (antropologico, sociale, religioso, etico, legale ed economico). Dalle fogge dei capelli ai tatuaggi ed al piercing. Dalla donazione d’organi all’utero in affitto. Dalla circoncisione alle mutilazioni genitali femminili. Dalla chirurgia estetica al cambio di sesso. In tutti i comitati di bioetica è sempre presente un religioso cattolico, ma anche i massoni dovrebbero impegnarsi maggiormente, con i propri principi, in queste tematiche.

inserito il 09 05 2019, nella categoria Etica, Scienza, Tavole dei Fratelli

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Tavola del fr:. S:. M:. (g.c. della R:. L:. Sol Invictus, 1476)

La “disponibilità” (del proprio corpo, dei propri organi, perfino dei propri connotati – ndr) deve intendersi da parte del soggetto interessato o di terzi, altre persone o istituzioni.

La disponibilità può essere valutata in termini reversibili o irreversibili, temporanei o permanenti, con restituitio ad integrum o meno.

Pensiamo ad esempio agli annessi piliferi (capelli, peli, barba) dei quali ciascuno può liberamente disporre, scegliendo in che modo accorciare i capelli, se far crescere la barba o le basette o i baffi, senza alcuna limitazione e con la possibilità di modificare la propria scelta in qualunque momento, anche in funzione di mode o di adattamento ad ambienti diversi.

Pensiamo inoltre a tatuaggi e piercing, al culturismo, allo sviluppo di singoli settori della muscolatura per finalità sportive o funzionali; all’aumento o alla diminuzione del peso corporeo da parte di attori o di sportivi.

Consideriamo le circoncisioni rituali nel maschio o le mutilazioni genitali nella femmina; la castrazione e l’evirazione a scopi non solo rituali, ma anche artistici (gli evirati cantori che subivano l’intervento in fase pre-puberale e senza nemmeno una certezza di adeguato sviluppo delle doti vocali).

Accanto alla chirurgia plastica in senso ricostruttivo, finalizzata a correggere anomalie congenite o acquisite, esiste una chirurgia estetica (seno, viso, genitali, ecc.). Menzioniamo ad esempio l’impianto di protesi nella chirurgia urologica (protesi peniere che possono essere sia terapeutiche che “estetiche”).

In molti casi il confine fra i terapeutico e l’estetico può assottigliarsi divenendo un argomento sia di stretta competenza medico-specialistica, sia di carattere etico.

Ma non dobbiamo sottovalutare il disagio psicologico della persona. Sia per situazioni oggettive, sia per valutazioni personali, soggettive.

All’estremo si deve rilevare che esistono procedure medico-chirurgiche per il cambio di sesso e terapie ormonali per lo sviluppo ed il potenziamento dei caratteri sessuali secondari.

Altro argomento delicato riguarda le donazioni ed i trapianti d’organo di tessuti e di cellule e l’utilizzo delle cellule staminali. Dette pratiche, nella tradizione italiana, sono definite “spontanee e liberali”, nel senso che avvengono per libera scelta del donatore, sono finalizzate a tutta la popolazione e non sono compensate in denaro.

In ultimo pensiamo alla cosiddetta “fecondazione eterologa” (in vitro soggetta a restrizioni normative, in vivo a restrizioni etiche e di costume… ), all’utero in affitto, fino alla prostituzione e pornografia (sfruttamento sessuale del corpo).

Sono tematiche rilevanti in senso clinico, etico e normativo, che hanno sollevato e tuttora sollevano problematiche religiose, economiche e sociali.

Sono istituiti presso Enti ed Istituzioni pubbliche e private comitati di bioetica, per esprimere linee di indirizzo in materia e dare pareri su casi specifici. In tutti questi comitati risulta sempre presente un religioso cattolico, con un posizione di riguardo.

Noi massoni non dobbiamo perdere occasione per farne parte attivamente, per poter declinare i nostri principi anche su tematiche bioetiche.

Un ultimissimo pensiero: in un futuro molto immediato i computer ci aiuteranno a pensare e a loro affideremo molte decisioni, non solo di natura tecnico-organizzativa, ma anche valutazioni qualitative nei nostri stessi confronti e di chi ci circonda.

Ho detto

S:. M:.

 Aprile 2019 e.v.

 

“Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso;

ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.

Se anche solo una zolla venisse levata via dal mare,

l’Europa ne sarebbe diminuita,

come se le mancasse un promontorio,

come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi,

o la tua stessa casa.

La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,

perché io sono parte dell’umanità.

E dunque non chiedere mai per chi sono la campana,

suona per te”.

John Donne (1572-1631)

da: Meditazione XVII

 


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