SICILIA: IL GOI NON C’ENTRA

inserito il 22 03 2019, nella categoria Oltre le colonne

operazione-artemisia

Spopolano in questi giorni su tutti i giornali titoli cubitali sugli arresti eccellenti e sulla “loggia massonica segreta” scoperta in Sicilia. Nessuno di questi giornali ha però sentito il dovere di precisare che la “vera” massoneria italiana, in particolare quella più rappresentativa ed istituzionale del Grande Oriente di Italia, nulla ha a che fare con questo scandalo.

Troppo comodo, evidentemente, per i nemici della massoneria sfruttare e strumentalizzare questo avvenimento nel solito modo: forviando l’informazione, rendendola imprecisa, alimentando ancora triti e ritriti luoghi comuni frutto essenzialmente della più profonda ignoranza sulla realtà della massoneria, sui suoi meriti storici, civili e culturali.

Così lo stesso Grande Oriente, tramite il proprio Gran Maestro Stefano Bisi, ha ritenuto necessario intervenire con una propria nota ufficiale sul proprio sito web, nota che riportiamo integralmente:

In relazione all’operazione Artemisia che ha portato in Sicilia all’arresto per corruzione e altri reati di 27 persone tra i quali noti esponenti politici, il Grande Oriente d’Italia precisa che, fra le persone arrestate e indagate in seguito alle indagini della Procura di Trapani, non figura alcun membro dell’Ordine.

“Nessun iscritto all’Obbedienza massonica del Grande Oriente d’Italia – ha detto Il Gran Maestro Stefano Bisi –  è coinvolto in questa indagine. Ci rammarica notare come parte dell’opinione pubblica e della stampa continuino a bollare genericamente come Massoneria e come massonico lo sfondo in cui si sono perpetrati i fatti. Con la serenità che ci contraddistingue confermiamo che nessuno dei Fratelli iscritti al Grande Oriente d’Italia risulta indagato”.

Nell’indagine sarebbe emersa la costituzione e l’esistenza di una struttura segreta per la quale ad alcuni degli arrestati è stato contestato il reato di associazione a delinquere secreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione in violazione della Legge Anselmi. “Nel Grande Oriente d’Italia – come ho più volte ribadito a tutti i livelli  – non esistono logge coperte e iscritti la cui identità non sia nota” conclude il Gran Maestro.

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