GRAN MAESTRO: “NO A CLIMA D’ODIO”

inserito il 28 07 2016, nella categoria Oltre le colonne


stefano-bisi

Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, ha rilasciato un’intervista al Quotidiano del Sud, di cui riportiamo i passi salienti:

… Di recente, la Città dello Stretto è finita sotto i riflettori per altre questioni relative all’inchiesta “Mamma Santissima” della Dda, reggina che ipotizza l’esistenza di una cupola occulta con pesanti infiltrazioni nelle istituzioni e nella politica. Ne abbiamo parlato con Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente. Reggio vi sta dando un po’ di pensieri ultimamente? «No, non ci sono problematiche particolari né in Calabria né a Reggio. La magistratura fa le sue indagini ma non riguardano il Grande Oriente d’Italia».

Proprio perché siete tanti non è facile sapere che tutti sono puliti e si ispirano ai principi della libera muratoria. «Abbiamo un’organizzazione tale che permette di esaminare le domande e il percorso di ogni fratello. Quando ci sono provvedimenti da prendere, gli organi del Goi li prendono senza alcun problema. Quando si parla genericamente di massoneria bisogna stare attenti, proprio stamattina (ieri, ndr) leggevo che il Califfato nella sua rivista invita ad attaccare le chiese, i supermercati e anche le logge massoniche; io invito chi ha posti di responsabilità a usare con molta cautela la massoneria non associandola alla criminalità organizzata perché non vorrei che qualche mente un po’ labile prendesse a pretesto le dichiarazioni delle istituzioni per vendicare le proprie rabbie e gli insuccessi della vita con attacchi e violenze sconsiderate».

Tra politica e massoneria c’è incompatibilità? «I liberi muratori, singolarmente e senza impegnare la comunione massonica a cui fanno parte, possono partecipare alla vita pubblica se i cittadini daranno loro il consenso . Nelle logge si parla uno alla volta, si ascolta gli altri fratelli e soprattutto si rispetta l’idea dell’altro. Una bella scuola di cui anche la politica dovrebbe tener conto».
Sull’obbligo degli amministratori e dei dipendenti pubblici di dichiarare l’eventuale appartenenza massonica cosa pensa? «In Toscana e nelle Marche vige l’obbligo per gli amministratori di indicare tutte le associazioni di cui fanno parte. A me sembra una legge liberticida e ingiusta non solo contro i massoni ma contro le libertà di ogni cittadino. Perché dovrei dire di essere iscritto, ad esempio, all’associazione dei bambini cardiopatici esponendo così anche mio figlio? I cittadini hanno invece il diritto di valutarmi per quello che faccio».


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