MASSONERIA E APPRENDISTI 2.0

Il 27 Febbraio si terrà a Bologna un Seminario di Formazione per la nuova generazione di Apprendisti. Un’iniziativa del Collegio Circoscrizionale che vedrà anche la partecipazione del Gran Maestro Stefano Bisi. Cinque significativi interventi per legare il presente-futuro della Massoneria “digitale” alle radici delle sue antiche tradizioni Nel frattempo la comunicazione del GOI è sempre più “social” mentre cresce il fenomeno dei “bussanti elettronici” alle porte delle Logge.

inserito il 17 02 2016, nella categoria Oltre le colonne

Mass 2

Massoneria 2.0: cosa significa? E cosa significa entrare a farne parte: essere, insomma, Apprendisti 2.0?

Sono queste le domande cui cercherà di dare risposte il Convegno-Seminario di Sabato 27 Febbraio (ore 15.30) al Savoia Hotel Regency di Bologna (via del Pilastro 2).

L’iniziativa, organizzata dal Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna presieduto dall’avv.Giangiacomo Pezzano, è stata strutturata essenzialmente come Seminario di Formazione rivolto in particolare agli attuali Fratelli Apprendisti (ma sono naturalmente bene accetti anche i fratelli di tutti gli altri gradi). Sarà insomma un momento di analisi dell’attualità della Massoneria del Grande Oriente d’Italia fra Innovazione e Tradizione, e di riflessione sul senso di appartenere, oggi, ad un’antica società segreta senza segreti.

Riflettere sulla Massoneria nell’era digitale, per l’appunto sulla Massoneria 2.0, è un invito fatto più volte ed in diverse sedi dallo stesso Gran Maestro del G:.O:.I:., Stefano Bisi, che, non a caso, Sabato 27 sarà a Bologna per trarre le conclusioni finali del Seminario organizzato dal Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna.

Essere Massoneria 2.0, sulla base di quanto affermato dallo stesso Bisi in diverse precedenti occasioni, significa semplicemente essere una massoneria che sa rapportare le sue antichissime tradizioni all’era della comunicazione digitale e dei socialnetworks.

Non può certo essere una massoneria avulsa dalle sue radici esoteriche e sapienziali, né dalla propria intima essenza rituale, ma al tempo stesso deve essere una massoneria in grado di raccontarsi utilizzando i nuovi codici (simbolici e semantici) della comunicazione digitale. Solo così sarà in grado di stabilire un rapporto più diretto con la società ed in particolare con le nuove generazioni. Mai come ora il futuro dell’Istituzione è stato così collegato al suo modo di “essere” nel presente.

Per questo il Seminario di fine Febbraio a Bologna assume tanta importanza.

Ad introdurre i lavori sarà il presidente della Circoscrizione regionale, Giangiacomo Pezzano. Estramente qualificato il desk dei relatori che saranno coordinati da Nicola Palumbo, consigliere dell’Ordine del GOI.

Questa la prevista successione degli interventi: Giovanni Casa (“Il Segreto del Paradosso”) membro attivo del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato; Angelo Scavone (“Costituzioni Massoniche e Costituzioni Profane”) giudice della Corte Centrale del GOI; Gianmichele Galassi (“Sotto il Segno della Perpendicolare”) art director della rivista del GOI “MassonicaMente”; Roberto Amabile (“Iniziazione e Apprendistato”) ispettore circoscrizionale e Garante d’Amicizia della Gran Loggia di Polonia; Giovanni Greco (“Modesto Elogio della Santa Semplicità”), Oratore del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna. A seguire, come si è detto, le conclusioni del Gran Maestro.

Da rilevare che Massoneria 2.0 non è affatto una declinazione della Libera Muratoria nel futuro, ma fa già parte del suo presente. Non a caso lo stesso Grande Oriente si è dotato da tempo di un aggiornatissimo sito internet (www.grendeoriente.it) e mantiene una comunicazione molto attiva anche sui principali socialnetworks, con migliaia di followers in continuo aumento. Già l’anno scorso aveva raggiunto medie di quasi 6mila impressions ogni 24 ore, e quasi 50mila twitter mensili.

Anche il Consiglio Circoscrizionale dell’Emiilia Romagna so è dotato di un sito internet (www.goiemiliaromagna.it) per comunicare sia all’interno che all’esterno dell’Istituzione. Altrettanto hanno fatto o stanno facendo molte singole logge. C’è già stato un vistoso risultato, con un forte aumento delle domande di accesso alla Massoneria (quasi 700 all’anno) molte delle quali giunte proprio attraverso internet. Ed ormai sono già molte le iniziazioni dei cosiddetti “bussanti elettronici” che hanno prodotto un significativo ringiovanimento dell’età media delle stesso Logge: una volta decisamente al di sopra dei 50 anni, oggi attestata fra i 35-40 anni, mentre sono tutt’altro che rare le iniziazioni fra i 20 ed i 30 anni.

Tutto questo pone semmai un problema da risolvere nell’immediato: quello dell’interazione con chi si rivolge al GOI ed alle Logge tramite internet. Una risposta automatica e generica non può certo bastare. Forse è il momento di codificare anche le “tegolature 2.0”, ovvero studiare un sistema più appropriato e personalizzato per approfondire meglio la conoscenza di chi “clicca”, anziché “bussare”, alle nostre porte.

a:. mu:.

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Dal sito www.goiemiliaromagna.it

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