L’IMPEGNO SOCIALE DEL MASSONE

Il massone ama la società profana o semplicemente la rispetta? La legalità per il massone è un fatto non solo etico ma soprattutto di moralità interiore, di piena affermazione della sua umanità che gli impone di rispettare le norme quando esse sono fondate sul principio di eguaglianza e di rifiutarle se non sono basate sulla giustizia .

inserito il 21 05 2015, nella categoria Etica, Laicità, Libertà, Società, Tavole dei Fratelli

BAZZANI 1

Tavola del fr:. R:. Baz:.

Nessun uomo è un’Isola,
compiuta in se stessa.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perché io partecipo all’Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
Essa suona per te.

John Donne XVII Meditazione

Anche il senso di appartenenza all’umanità di cui ci parla John Donne, poeta che è vissuto a cavallo tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, è una componente che invita a diventare massone per contribuire al benessere del genere umano: nessun uomo è un’isola compiuta in se stessa.

L’impegno sociale

Per trattare l’impegno sociale del massone accennerò a vari aspetti:

  • l’evoluzione dell’umanità
  • l’etica
  • l’etica pubblica
  • il diritto
  • libertà uguaglianza fraternità.

Una direzione per l’umanità

Ci si chiede se l’umanità abbia un percorso evolutivo simboleggiato da un moto circolare che vada a ritrovare la perduta età dell’oro, quando l’uomo era perfetto e viveva nel paradiso, oppure essa abbia un andamento lineare e proprio in questo istante stia procedendo verso la completezza e lo sviluppo delle sue potenzialità.

Nel primo caso c’è il rimpianto del tempo passato e dobbiamo riparare quello che si è danneggiato per riportarlo alla bellezza originaria.

Nell’altra ipotesi, l’uomo è così come lo incontriamo e non è migliorabile la realtà. A noi spetta di osservare l’oggettività, accoglierla e partecipare all’esistente, sapendo che ogni elemento è indispensabile. Niente è sbagliato nel mondo – tutto è giusto e perfetto – ma ciò che esiste consegue a quello che è si è formato in precedenza e se crediamo che sia in atto la costruzione del disegno del grande architetto, abbiamo la fiducia che il progetto è in corso di realizzazione anche se ora è incompleto e per questo incontriamo avvenimenti che sembrano frutto della negatività.

Non esiste la risposta giusta rispetto a queste ipotesi perché non c’è, da un punto di vista logico una conclusione univoca. È la propensione di ciascuno rispetto al futuro che ci guida nei comportamenti, per cui secondo alcuni il mondo è da aggiustare e secondo altri è incompleto, il disegno finale non si è ancora realizzato e la bellezza deve ancora arrivare.

Se così non fosse, ci sarebbe un unico modo già definito per essere massoni e non avremmo la possibilità del dibattito ma soltanto di controllare che siano attuati i comportamenti giusti, mentre il dovere di verifica, di approvazione o condanna spetterebbe ai sacerdoti come succede in certi ambiti religiosi.

Nelle due ipotesi ho citato la bellezza come fine della ricerca, perché secondo i filosofi antichi il bello è vero e buono (1),ma anche per il cristianesimo è così perché Dio è l’essenza della bontà della bellezza e della verità (2). E ’quindi il bello che ci guida come motivo di fondo nelle nostre scelte etiche.

Riconosciamo in questo binomio bellezza – verità l’invocazione che si fa ad esso durante il rito?

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Etica

Stasera, in questo tempio siamo un insieme di persone che vogliono fare qualcosa per il benessere della società e dell’umanità. Qual è l’affinità che ci ha indotto a riunirci, l’intenzione altruistica e la sua origine? Qual è il senso per cui vogliamo agire a favore nostro e del prossimo? E’ qualcosa di profondo, o il perseguimento di un intento egoistico che per questa strada procura indirettamente il bene degli altri? Favorire l’altro è un comportamento razionale più gradito del personalismo che vuole difendere le peculiarità dell’individuo o è indotto dalla società che vuole proteggere le sue istituzioni con le norme punitive per gli egoisti e i premi per i generosi?

Secondo alcuni studiosi l’altruismo è la tensione interiore che porta alla formazione della morale (3) e per questa via contribuisce alla conservazione della specie (4).

Altri (5),partendo dalle analisi compiute dalle teorie psicanalitiche, convergono verso una visione egoistica per cui noi ci comportiamo in modo altruistico per evitare l’ansia o i sensi di colpa o per conformarci a un ideale interiorizzato e quando aiutiamo qualcuno lo facciamo solo come atto strumentale per ottenere qualche vantaggio personale.

A tutt’oggi l’origine dell’altruismo è un tema di ricerca aperto perciò è possibile che l’altruismo non esista nella natura dell’uomo e ci si possa accontentare di comportamenti prosociali controllati da norme, valori, o punizioni e premi interiorizzati.
A questo punto ognuno di noi accoglie le motivazioni che più sono confacenti al suo modi di essere sapendo che la sua risposta non è univoca.

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L’impegno mondiale della massoneria e l’etica pubblica.

Il fatto che numerose organizzazioni sorte per auspicare la concordia tra le nazioni come ad esempio l’ONU siano state costituite dai massoni più influenti dell’epoca, Roosvelt, Truman, Churchill, suggerisce che il massone isolato non sia completo perché non può agire in modo significativo per il miglioramento dell’umanità.

Sappiamo che nei secoli le idee dei massoni non sono state tutte così propizie basti pensare al Ku Klux Klan (KKK) che era un “ordine fraterno” (6) costituito in America ai tempi della Guerra Civile allo scopo di “proteggere e preservare la razza bianca” e assicurare la “separazione volontaria” delle razze e addirittura sterminare i Neri, i Cattolici, e gli Ebrei (7).

Altri guai compiuti da massoni ci possono venire facilmente alla memoria.

Cercando documentazione per questa tavola ho trovato quanto disse Gianfranco Piloni della Gran Loggia d’Italia, in un intervento del 2013: ” Il massone non può rimanere spettatore avulso per quanto accade nel mondo che lo circonda ma deve sapersi porre come uomo nuovo… assumendo compiti eticamente attivi nella società.”

Qual è l’aspetto etico dei compiti?

Agire eticamente implica un’azione compiuta in obbedienza a ordine esterno che coinvolge l’individuo e gli impone di muoversi in un certo modo.

Ciò comporta varie conseguenze perché quello che è eticamente valido per una società può non esserlo in un’altra, quello che è etico in un momento può non esserlo in tempi diversi si pensi ad esempio all’omosessualità, al divorzio.

La mia convinzione è che per rispettare l’intento del Grande Architetto l’azione adatta alla costruzione del suo disegno vada cercata dentro di noi e non recepita dall’esterno. Chi si muove dalla spinta interiore dal conosci te stesso, sa esattamene ciò che è giusto e ciò che non lo è senza bisogno di riferimenti etici che sono spesso mutevoli.

Ricordo alcune citazioni a questo proposito: il Vangelo di Luca:   Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?”; o la lettera di Paolo ai Romani: “Tutto ciò … che non viene dalla coscienza è peccato” e infine Siracide: “La coscienza di un uomo talvolta suole avvertire meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare” (8).

Tuttavia in prima approssimazione potremmo accogliere tale indicazione e avere modi di operare consoni alle norme evitando la corruzione, la menzogna e quelle condotte che dalla religione cattolica sono chiamate peccati capitali ma che in realtà sono connaturati alla natura umana e portano alla sofferenza.

Ad esempio alcune scuole psicologiche chiamano passioni questi abiti che rispecchiano tratti problematici della personalità alle quali ciascuno di noi secondo il proprio carattere è attaccato, quali la gola, il desiderio di possesso, la paura, la vanità l’invidia e invece di portare felicità come si illude chi li persegue, portano tristezza e insoddisfazione a volte espressi in modo tragico.

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Quale diritto

Quale principio di legalità il massone deve rispettare e verso quali poteri sente la subordinazione?

Nella nostra loggia all’inizio del rito si canta l’inno di Mameli simbolo dell’appartenenza alla nazione italiana democratica. Ma se per ipotesi da un giorno all’altro mutasse il governo e si instaurasse una dittatura come dovremmo comportarci verso i nuovi responsabili politici e come potremmo vivere la contraddizione tra rispettare le leggi e mantenere lo spirito di giustizia e di fraternità?

L’origine del diritto è un paradosso perché è rappresentato da un atto d’imperio mancando un diritto superiore che lo giustificasse. Infatti, quando cerchiamo l’ente che dà validazione all’ordinamento giuridico ricorrendo al regressus ad infinitum, arriviamo all’irrisolto paradosso del barbiere.

In un villaggio vi è un solo barbiere che fa la barba a tutti gli abitanti tranne a chi se la fa da solo. Domanda: chi fa la barba al barbiere? Se la barba gliela facesse un abitante del villaggio, si violerebbe la prima premessa (esiste un unico barbiere che rade tutti gli abitanti del villaggio) – Se la barba se la facesse da solo, si violerebbe la seconda premessa (il barbiere non può radersi da solo) (9).

Se la norma fondante di un ordinamento è un atto di violenza imposto dal più forte e non può essere validata dal sistema giuridico che ancora non esiste, per avere indicazioni pratiche per l’azione corretta, investigando cosa ci segnalano vari pensatori potrà emergere la conclusione che laddove la legge scritta sia incompatibile con i principi di giustizia sostanziale «ad un livello intollerabile», o una nuova costituzione sia in contrasto con «il principio di uguaglianza che costituisce il fondamento di tutta la giustizia», essa deve essere disapplicata per ragioni di giustizia sostanziale (10).

Come corollario se il singolo non ritiene tale norma compatibile con la sua moralità interiore, ha il diritto di non rispettarla perché la validità formale è condizione necessaria ma non sufficiente affinché un ordinamento o una norma possa definirsi giuridica . Un ordinamento giuridico deve contenere almeno un minimo di giustizia. In questa logica, ad esempio l’Ordinamento nazista era non giuridico poiché non presentava i requisiti minimi.

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Libertà eguaglianza fratellanza

Quando si entra nel nostro tempio si vedono le scritte Libertà Eguaglianza Fratellanza.

A quanto pare furono adottate dai fratelli massoni nel 1791 e quindi un po’ di tempo dopo la rivoluzione francese dell’89.

Uno dei significati rispetto al quale si vuole coinvolgere chi entra nel tempio è che lì egli incontra non una spiritualità privata ma pubblica e perciò sociale.

Leggendo il motto repubblicano è evidente che non si tratta della libertà interiore, che può essere trovata anche in carcere, o del senso di eguaglianza tra gli individui, che anche uno schiavo può percepire, ma questi elementi hanno senso quando sono legati dalla fratellanza, da un impegno verso gli uomini che diventa un fatto pubblico.

Per questo nel rito si afferma che tutto ciò che si compie è “per il bene dell’Umanità” e non per la nostra anima o salvezza individuale che pure hanno valore, in un altro contesto.

Senza l’impegno sociale l’appartenenza alla massoneria perde il suo significato ed essa si priva del diritto di continuare ad esistere perché un’istituzione senza un’utilità di fondo per la società, come tutti i gruppi umani uniti dai soli interessi si esaurisce.

Nonostante le negatività che sono state compiute in nome della massoneria la sua sopravvivenza è continuata per il fatto che in compensazione molte altre azioni benefiche sono state realizzate che pareggiano il male e danno a questa fratellanza il diritto di sopravvivere e svilupparsi. Essa non viene espulsa dalla società come succede alle organizzazioni nefaste e questo fu ricordato, alcune tornate fa, da chi disse che il terrorismo e la negatività prima o poi sono sconfitti.

Conclusioni

Il massone ha una spinta interiore altruistica o morale che lo invita a cercare gruppi di persone o associazioni che possano aiutarlo nell’intento sociale rivolto al benessere dell’umanità.

Questo compito ha varie motivazioni che sono definite secondo il carattere di ciascuno ma non possono essere trovate nei soli calcoli egoistici perché il gruppo d’interesse, raggiunto lo scopo, si esaurisce e si scioglie; la massoneria invece sta continuando a svilupparsi in quanto i fini ideali non sono riferiti al solo tornaconto personale e quindi sono protetti dalla società.

Ogni partecipante con le sue abilità si adopera in queste funzioni e grandi personaggi sono stati in grado di costituire enti importanti tra cui ricordo l’ONU che agisce per il benessere mondiale.

La legalità per il massone è un fatto non solo etico ma soprattutto di moralità interiore, di piena affermazione della sua umanità che gli impone di rispettare le norme quando esse sono fondate sul principio di eguaglianza e di rifiutarle se non sono basate sulla giustizia .

Lavorare per il bene dell’umanità significa legare le nostre azioni dal principio di fraternità che permette di riconoscere noi stessi nell’altro e quindi invita a impegnarsi per salvare noi stessi tramite il beneficio che offriamo al fratello.

Ho detto

R:. Baz:.

NOTE

  1. Kalokagathia, Platone
  2. Wikipedia voci “ bene etica”.
  3. Alberoni, citato in Altruismo e Morale Wikipedia
  4. Rousseau, citato alla voce Altruismo, www.Trecccani
  5. C Castelfranchi, www. Treccani, voce “altruismo”
  6. Chiamato l’”Impero invisibile del sud”
  7. Il KKK fu fondata da Judah Benjamin e Kuttner Baruch, guidata dal generale Albert Pike voce KKK, Wikipedia.
  8. Luca (12,57); Paolo ai Romani (14,23); Siracide[1], 34,
  9. Analogo e il paradosso di Epimenide io sto mentendo : dice il vero oppure mente?
  10. Radbruch tale principio di diritto contenuto nella formula fu accolto dalla Corte costituzionale federale della Germania in diverse pronunce, Radbruch, Wikipedia.

 


1 Comment for this entry

  • Marina Piano

    Sono ammirata dalla riflessione proposta sull’egoismo e l’altruismo, penso che esista una motivazione intrinseca a sviluppare il nostro se’ altruista attraverso il volontariato, che ha comunque necessità di nutrirsi di reciprocità, mi domando allora se il nostro bisogno di reciprocità non riveli in realtà il nostro se’ egoista, e che quindi la complessità del nostro essere si manifesti proprio attraverso la tensione costante della polarità egoista-altruista

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