QUALE MASSONERIA? 41 LOGGE A RIMINI RICORDANDO ANTONIO CALDERISI

Da tutta l’Emilia Romagna Sabato 23 Maggio (ore 10.30) all’Hotel Holiday Inn. Sarà un incontro tra Fratelli, con una parte aperta al pubblico. Verrà assegnato anche un premio nel nome del compianto avvocato riminese che fu per dieci anni presidente dell’Aci di Rimini. Il presente ed il futuro della Massoneria al centro della relazione magistrale dell’Avv. Giovanni Cecconi.

inserito il 19 05 2015, nella categoria Società, Tavole dei Fratelli

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La Massoneria dell’Emilia Romagna si guarda allo specchio per riflettere su se stessa ed indagare il proprio futuro. E lo fa pubblicamente, nel nome di un suo compianto Maestro, il riminese Antonio Calderisi (nella foto sotto), Gran Maestro Onorario “alla memoria” del Grande Oriente d’Italia venuto a mancare nel Novembre del 2011, dopo essersi impegnato, fino all’ultimo dei suoi giorni, per la “Primavera” della Massoneria.

CALDERISI

Per ricordarlo, e per ricordare il suo modo attivo ed entusiasta di intendere la “Fratellanza”, il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna ha chiamato a raccolta tutte le 41 logge della Regione.

L’appuntamento è per la mattinata di Sabato 23 Maggio presso l’Hotel Holiday Inn di Rimini (viale Vespucci 16), non solo ai 1.200 “fratelli” emiliano-romagnoli, ma anche al pubblico “profano” invitato alla manifestazione.

Manifestazione destinata ad una riflessione sul tema “Quale Massoneria?”, una riflessione che si è volutamente rendere “aperta” anche ai “non-massoni” proprio per evidenziare e riaffermare la nuova stagione di “trasparenza” e “comunicazione verso la società civile”, con cui da tempo la stessa Massoneria sta cercando di modificare la sua percezione pubblica.

Lo stesso Antonio Calderisi, cui è dedicato l’incontro di Sabato 23, si era particolarmente impegnato in questo senso, nel promuovere ed organizzare simili eventi pubblici, in particolare era stato l’infaticabile “anima” organizzatrice di tutte le Grandi Logge annuali che si sono tenute al Palacongressi di Rimini, facendo diventare la città romagnola, la sua città, sede ideale delle assemblee di tutti i massoni del Grande Oriente d’Italia. Come ha continuato ad esserlo anche dopo la sua scomparsa. Segno che Calderisi aveva tracciato solidi binari anche per il futuro.

I lavori della prossima Tornata a Logge Riunite dell’Emilia Romagna verterà, sabato mattina, su una relazione magistrale tenuta dall’Avv. Giovanni Cecconi e sull’assegnazione del Premio Antonio Calderisi istituito dal Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna, il cui presidente, Giangiacomo Pezzano, introdurrà i lavori della giornata.

La relazione di Antonio Cecconi, confratello del compianto Calderisi e come Lui appartenente alla Loggia “Giovanni Venerucci” all’Oriente di Rimini, intratterrà i presenti sulla reale identità della Massoneria, cercando di sfatare i numerosi pregiudizi che ancora la circondano e soprattutto far comprendere di quale riserva di energie morali e di principi etici la stessa Massoneria è “portatrice sana” per il futuro di se stessa e della società in cui opera.

Antonio Calderisi – ricorderà Cecconi – era un fautore della “Massoneria del Cuore”, con tutto ciò che può significare in termini di fratellanza, uguaglianza, tolleranza e solidarietà. Cecconi cercherà poi anche di ribadire e dimostrare che la Massoneria è del tutto estranea a poteri politici, interessi economici e trame di alcun genere. Anzi spesso è utilizzata, suo malgrado, come “cortina fumogena” per l’opinione pubblica da parte di ben altri poteri, ad essa storicamente avversi, per coprire il proprio malaffare. Questo è però un gioco che la stessa Magistratura sta sistematicamente svelando.

Quale Massoneria, allora? Quella intima, ma non segreta. Quella riservata e gelosa custode dei lavori iniziatici che si compiono ogni giorno all’interno delle sue Logge, ma che al tempo stesso non disdegna il confronto con il pubblico profano, semplicemente perché non ha nulla da nascondere.

Come non hanno mai avuto nulla da nascondere i suoi rappresentanti più illustri e più attivi nella società civile. Fra questi Antonio Calderisi, noto come massone, ma anche per la sua attività di avvocato e soprattutto per il suo forte impegno professionale nello studio dei problemi del traffico e della “mobilità sostenibile”, in qualità di decennale presidente dell’Automobil Club di Rimini, e come uno dei maggiori esperti italiani del settore. Propugnava una politica nazionale che fosse più consapevole del rapporto fra mobilità (auto private, mezzi pubblici, trasporto) e pianificazione del territorio. Nella sua Rimini sognava una fascia protetta su tutto il litorale. Molte delle sue idee sono tuttora oggetto di dibattito e progetti.

La stessa forza continuano ad avere anche le sue idee massoniche. Una grande forza spirituale che all’indomani della sua scomparsa, il 21 Novembre del 2011 all’età di 64 anni, portarono spontaneamente tutte le logge della sua terra a riunirsi in una grande tornata comune, nella stessa Rimini, per consacrarne le memoria e lanciare il progetto di un Riconoscimento che ne ricordasse il nome anche negli anni a venire. E Sabato 23 Maggio il presidente del Collegio circoscrizionale, Giangiacomo Pezzano, assegnerà ufficialmente il Premio Calderisi. Nel nome della massoneria che Calderisi ha sempre rappresentato.

Interverrà alla cerimonia anche il Gran Segretario, Michele Pietrangeli, portando il saluto del Gran Maestro Stefano Bisi e di tutti i Fratelli del Grande Oriente d’Italia che hanno conosciuto e apprezzato un Fratello esemplare come Antonio Calderisi.

 

Dal sito goiemiliaromagna.it

 

 

 


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