17 FEB: IL MONDO LAICO RICORDA G.BRUNO

inserito il 13 02 2015, nella categoria Oltre le colonne

GB 1 Alchemico

17 Febbraio 1600: è la data del martirio di Giordano Bruno, bruciato vivo sul rogo dalla Santa Inquisizione, a Campo de’ Fiori, in Roma. Fu un supplizio particolarmente cruento, con un fuoco volutamente lento: ci vollero parecchi minuti perché la morte ponesse fine alle sofferenze del povero Giordano Bruno al quale l’afflizione aggiuntiva di una mordacchia che gli serrava la bocca e la lingua impediva perfino di urlare. Per questa sofferenza, per questo rogo, il suo grande accusatore, il cardinale Bellarmino, fu poi perfino fatto Santo. Ed ancora oggi la Chiesa Cattolica, anche nel tempo di Papa Francesco, pare molto lontana da qualsiasi serio esame di coscienza su questo fatidico rogo.

17 Febbraio 2015: nella stessa piazza di Roma, Campo de’ Fiori, l’Associazione Nazionale del Libero Pensiero intitolata a Giordano Bruno, da appuntamento (ore 17.00) a tutti i cultori del libero pensiero per una manifestazione, contro ogni oscurantismo della ragione.
Al tradizionale titolo del convegno, “Nel nome di Giordano Bruno”, si è voluto aggiungere quest’anno un sottotitolo di tragica attualità, “Je suis laique” in omaggio ai liberi pensatori del magazine satirico francese Charlie Hebdo (fra cui due massoni) uccisi dal furore integralista del più bieco fanatismo islamico.
Sotto il monumento a Giordano Bruno in Piazza Campo de’ Fiori a Roma dopo la cerimonia di deposizione delle corone e i saluti istituzionali del Comune di Roma e di Nola si avvicenderanno a parlare Maria Mantello (Giordano Bruno, né dogmi – né padroni); Franco Ferrarotti (Giordano Bruno, la poesia della libertà); Carlo Bernardini (laicità, libertà e scienza). Presenterà la scrittrice Antonella Cristofaro. L’evento si tiene in collaborazione con il Centro studi Enrico Maria Salerno ed il comitato Roma Capitale. Vi parteciperanno le musiciste Lucia Ianniello e Maria Giuditta Santori.

 

UN MASSONE JESINO, DISCENDENTE DI VESPUCCI
L’ISPIRATORE DEL MONUMENTO A GIORDANO BRUNO

ADRIANO COLOCCI

Tutti i massoni conoscono la travagliata storia del monumento dedicato a Giordano Bruno realizzato da Ettore Ferrari -Gran Maestro dal 1904 del Grande Oriente d’Italia- inaugurato nel giugno 1889 a Campo de’ Fiori in Roma, alla presenza di oltre tremila Fratelli che sfilarono per le vie della capitale dietro un centinaio di labari massonici. E’ universalmente ritenuto la bandiera della Massoneria italiana, il simbolo della libertà di pensiero e monito contro l’inquisizione e la tirannide clericale.
Ma forse non tutti sono al corrente che il principale animatore del primo comitato per il monumento a Giordano Bruno, fu un illustre Fratello jesino iniziato massone il 6 giugno 1876 nella loggia “Tito Vezio” di Roma: il marchese Adriano Colocci (nella foto sopra), poliedrico scrittore e uomo politico (Jesi 1855 – Roma 1941), discendente per parte di madre di Amerigo Vespucci.
COLOCCIEra figlio di Antonio Colocci (nella foto a lato, accanto al monumeno a Giordano Bruno), combattente con Mazzini per la Repubblica Romana e poi tra i maggiori fautori e finanziatori del risorgimento marchigiano.
Fu partecipe e principale sostenitore del primo Comitato che iniziò la sottoscrizione per il monumento a favore di Giordano Bruno, fondato, su iniziativa del drammaturgo Pietro Cossa, nel marzo del 1876 da un gruppo di giovani studenti universitari a Roma. Fu l’embrione di un’idea che si sviluppò poi in seno alla Massoneria fino alla successiva costituzione del secondo comitato internazionale a cui parteciparono, tra gli altri, nomi eccellenti come Ernst Renan, Victor Hugo, Herbert Spencer, Giosuè Carducci, Francesco Crispi, Adriano Lemmi e che nella lista delle oblazioni per l’autofinanziamento annovera il generale Giuseppe Garibaldi da Caprera”.

Ettore Ferrari nel suo discorso di insediamento da Gran Maestro ebbe a dire “...la Massoneria non deve tenersi costantemente isolata e nell’ombra, ma scendere a contatto della vita, combattere alla luce del sole le sante battaglie dell’alta sua missione per la tutela della giustizia e per la grande educazione. Nuovi bisogni presentano nuovi problemi; nuovi problemi esigono nuove soluzioni; da nuovi doveri scaturiscono nuovi diritti. La Massoneria non può, non deve chiudere gli occhi alla nuova luce, ma fissarla, scrutarla e dirigerla“. Parole che riecheggiano ed acquistano particolare valore in occasione delle manifestazioni del 17 Febbraio nel nome di Giordano Bruno e dei principi che gli appartennero e fanno tuttora parte del patrimonio ideale della Massoneria.

 

MARATONA DEL LIBERO PENSIERO ANCHE A TORINO
17 Febbraio 1848: è il giorno in cui con l’editto delle Lettere Patenti, il re Carlo Alberto, concedeva i diritti civili ai valdesi e, successivamente, agli ebrei, premessa fondamentale per la libertà religiosa in Italia. Una data nella quale la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, rilanciando l’appello del mondo evangelico, ha voluto istituire la “Giornata della libertà di pensiero, di coscienza e di religione” culminante in una manifestazione che si terrà nel capoluogo piemontese presso la Sala dell’Unione Culturale “Franco Antonicelli” in via Cesare Battisti 7/B.

17 Febbraio 2015:  Il Programma torinese.

VOLONTE
Alle 17 è in programma il film “Giordano Bruno” (1973) con Gian Maria Volontè, un’opera che ricostruisce le ultime due fasi -a partire dal 1592- della vita del filosofo nolano: gli anni di Venezia e quelli di Roma nelle mani dell’inquisizione pontificia, segnati dalla prigione, dalle torture e infine dalla morte.
Alle 19,15 verrà proiettato il dialogo teatrale “Le fiamme e la ragione” (2008) con Corrado Augias, protagonista e autore dello spettacolo e il commento introduttivo di Gustavo Zagrebelsky.
Alle 21 verrà trasmessa la piece “L’ultima notte di Giordano Bruno” di Assemblea Teatro da un’idea di Renzo Sicco regia di Renzo Sicco e Lino Spadaro con Giovanni Boni, Marco Pejrolo e Paolo Sicco, musiche di John Foxx e Franco Battiato.
Alle 22 spazio al dibattito su Giordano Bruno e sulle Lettere Patenti di Carlo Alberto.
Introdurrà Manfredo Montagnana, presidente onorario dell’Unione Culturale “Franco Antonicelli”. Interverranno Tullio Monti, presidente della Consulta Torinese per la Laicita delle Istituzioni, Renzo Sicco, presidente di Assemblea Teatro, Sergio Velluto, presidente del Concistoro della Chiesa Valdese di Torino, Bruno Segre, presidente onorario dell’Associazione Nazionale Libero Pensiero “Giordano Bruno”, Renato Lavarini, presidente del Collegio Circoscrizionale Piemonte e Valle d’Aosta del Grande Oriente d’Italia. L’ingresso è libero.

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