CHARLIE HEBDO: DUE MASSONI FRA I CADUTI

inserito il 11 01 2015, nella categoria Oltre le colonne

Charlie Hebdo, 12 vite spezzate da un assurdo e malvagio fanatismo religioso. Non chiamiamo quei morti semplicemente vittime, chiamiamoli “caduti”, estremi difensori di un piccolo avamposto della libertà di pensare e far pensare, da sempre compito nobile della satira. La rivista Charlie Hebdo era proprio questo: un avamposto, troppo avanzato e probabilmente rimasto troppo isolato. Per questo i terroristi hanno avuto un compito fin troppo facile.

Fra i caduti nella redazione di Charlie Hebdo, sotto i colpi di due giovani ed invasati “bigotti” del più deteriore e travisato islam, vi sarebbero anche due “liberi muratori”, due massoni. Si tratterebbe del giornalista Michel Renaud e dell’economista Bernard Maris, entrambi iscritti al Grande Oriente di Francia.

MICHEL RENAUD

Michel Renaud è stato il fondatore di “Carnet de voyage” e del famoso Rendez-Vous biennale dei “disegnatori viaggianti” che si tiene a Clermont Ferrand, nella Francia centrale. Renaud aveva un rapporto particolare con l’Italia, in particolare con il movimento delle “Matite in Viaggio” che da quattro anni tiene un’analoga manifestazione a Mestre e considera il giornalista francese una sorta di proprio padre putativo. Michel, il giorno della strage, l’ultimo giorno della sua vita, si trovava nella redazione di Charlie Hebdo per puro caso: era venuto a trovare e ringraziare il direttore della rivista, Cabu, che aveva accettato di essere l’ospite d’onore dell’ultima edizione della Biennale.

Maris 2

Bernard Maris, 68 anni, era invece un economista dal pensiero trasgressivo, ma rispettato anche negli ambienti più accademici e istituzionali.

Infatti mentre “si divertiva” a collaborare alla rivista satirica “Charlie Hebdo” come giornalista e umorista (firmandosi “Oncle Bernard”, Zio Bernard), Benard Maris sedeva dal 2011 anche nel Consiglio Generale della Banca di Francia, e continuava ad insegnare all’Istituto di Studi Europei dell’Università di Parigi VIII.

Keynesiano convinto, Maris era decisamente critico verso la politica economica dell’Unione Europea, in particolare contro la sua eccessiva austerità, e proponeva addirittura una cancellazione di parte del debito dei paesi più in difficoltà: semplicemente perché “tutti i Paesi europei – aveva scritto – dovranno, prima o poi, rassegnarsi a cancellare una parte del debito. Occorre rinegoziare la parte che supera il 60% del Pil”. Lo sesso Maris proponeva anche un “reddito minimo di esistenza” in una società che non è più in grado di garantire un lavoro, e quindi la sopravvivenza, a tutti i suoi membri.

Come si vede Bernard Maris era un accademico ed un uomo che usava il “pensiero divergente” come metodo per trovare idee nuove, soluzioni che potessero smarcare la società dal suo attuale declino. Tutto questo senza paura della trasgressione.

E come poteva conciliare tutto questo con l’appartenenza alla massoneria? Poteva benissimo anche perché fra i vari insegnamenti del percorso massonico scozzese, al XIII grado, viene posta in luce proprio la “trasgressione” come mezzo per progredire quando non si hanno altre possibilità.

Per questo Bernard Maris si trovava in quella redazione. Ma non per questo è stato ucciso. A togliergli la vita è stata soprattutto l’ignoranza, la vile ignoranza di due bruti, invasati da un’idea perversa e sbagliata della religione, che probabilmente neanche sapevano che Maris era tutt’altro che ostile al mondo mussulmano e semmai fortemente critico verso gli errori che l’Occidente continua a perpetuare nei suoi confronti.

In uno degli ultimi articoli che aveva scritto per Charlie Hebdo, “Zio Bernard” aveva recensito positivamente l’ultimo discusso romanzo di Michel Houellebecq, “Sottomissione”, in cui si immagina l’avvento di un regime islamico in Francia.

Allo stesso romanziere francese, Maris aveva già dedicato un libro “Houellebecq Economista”, scrivendo che “… così come, leggendo Kafka comprenderete che il vostro mondo è una prigione e, leggendo Orwell, che il cibo che si serve a tavola è una bugia, leggendo questo aspetto economico di Michel Houellebecq saprete che la colla che frena i vostri passi, vi rammollisce, vi impedisce di muovervi e vi rende così tristi e così tristemente patetici, è di natura economica”.

* * *

Indipendentemente dalla conferma o meno dell’appartenenza di di Bernard Maris e Michel Renaud alla massoneria (da molti data comunque per certa, tanto che sono già apparsi altri articoli in questo senso – ndr), il cordoglio e lo sdegno della Libera Muratoria per i tragici fatti di Parigi e per tutte le vittime di questo criminale terrorismo pseudo-islamico, è stato immediato e spontaneo.

Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, lo ha trasmesso direttamente anche al Gran Maestro francese, Jean Pierre Servel, non appena si è avuta notizia dell’attentato, con questo messaggio: “Caro fratello Jean Pierre, ho appreso con orrore la notizia dell’attacco terroristico alla sede di Charlie Hebdo e dell’uccisione del direttore e dei giornalisti della storica testata della satira francese. Il web sta trasmettendo immagini che mostrano una efferatezza che forse nei nostri Paesi ci era ancora sconosciuta. Da giornalista conosco la forza della denuncia; so quanto lavoro ci sia dietro una pagina, e quanta responsabilità dietro ogni parola. Le vignette di Charlie Hebdo, con lo sguardo straniante della satira intelligente, esprimono meglio di mille editoriali il diritto di rivendicare, sempre e comunque, la libertà di espressione. Come giornalista dico anch’io “Je Suis Charlie”. Come Massone esprimo a Te, a tutti i Fratelli della Gran Loggia Nazionale Francese, la solidarietà del Grande Oriente d’Italia per quanto accaduto a Parigi. Ti abbraccio fraternamente. Stefano Bisi”.

Nell’attacco alla redazione di Charlie Gebdo è rimasto ucciso anche il figlio di un altro libero muratore, il cartoonist Bernard Verlhac, detto Tignous, ed è rimasto ferito il figlio di un altro fratello.

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