Hanno sollevato polemiche e scalpore le luminarie natalizie allestite dall’artista Luca Vittone sul ponte di via Matteotti nei pressi della Stazione di Bologna, luminarie che riproducono inequivocabili simboli massonici: il triangolo con l’occhio omniveggente da cui emanano raggi saettanti.
Molti cittadini hanno gridato allo scandalo: come è possibile una simile agiografia massonica proprio nel periodo più religioso dell’anno! L’autore e le autorità comunali che hanno approvato queste luminarie si difendono affermando che non si voleva certo celebrare la massoneria, semmai ricordarne l’aspetto più deleterio della P2 e del suo probabile coinvolgimento nelle trame che hanno portato all’attentato della stazione di Bologna.
Peggio la giustificazione delle critiche, almeno secondo la massoneria che è del tutto estranea alla vicenda.
Innanzi tutto perché quelli del ponte di via Matteotti non sono affatto simboli distintivi della P2 e del suo venerabile Lucio Gelli. “La P2 non aveva alcun simbolo”, ha specificato il Grande Oratore del GOI, Claudio Bonvecchio, in un’intervista apparsa proprio in questi giorni sul Resto del Carlino, “Un artista può fare quello che vuole, però quelli sono simboli universali, non è possibile che venga attribuito loro un significato ed un valore che in realtà non anno”.
“Il triangolo rappresenta la perfezione pitagorica” – spiega ancora Bonvecchio – “L’occhio è quello di Horus, divinità dell’antico Egitto, ed il circolo con i raggi è l’emanazione della potenzia di Dio verso il mondo”.
Insomma ancora una volta la massoneria è vittima della solita disinformazione, e dell’incapacità di documentarsi con più rigore sui suoi valori e suoi suoi simboli. D’altro canto, conclude il Grande Oratore Bonvecchio, “Anche nel Duomo di Milano c’è un occhio con i raggi: significa forse che è legato alla P2?”.