E’ arrivata anche oltre Oceano l’eco del terremoto che ha sconvolto la provincia di Ferrara e quella di Modena. Dai fratelli della omonima Loggia “Giordano Bruno” di Santiago del Cile è infatti immediatamente giunto un accorato messaggio di solidarietà e di preoccupazione per i membri della nostra Loggia.

I fratelli cileni ci hanno voluto soprattutto trasmettere la loro forza ed il loro incoraggiamento (da uomini abituati ai numerosi eventi simili del loro paese, dove i terremoti sono assai frequenti). Il fratello che ci ha scritto dal Cile, a nome della sua loggia, è oltretutto un avvocato che impiega il suo tempo libero come vigile del fuoco volontario, e perciò conosce bene le sofferenze fisiche e psicologiche che simili eventi possono procurare.

Un eggregoro fraterno sprigionato dalle Ande che abbiamo chiaramente percepito anche qui, a migliaia di chilometri di distanza, a Ferrara, nella nostra pianura padana. La loro forza sarà la nostra forza. Lo spirito fraterno ha insomma  compiuto all’inverso il viaggio del richiamo del sangue fra Italia e Cile che già alla fine dell’800 il fratello Edmondo De Amicis immortalò nel racconto “Dagli Appenini alle Ande” del suo famoso libro “Cuore”.

In queste ore ci ha fatto pervenire un commovente messaggio di vicinanza anche il Segretario della R:: L:. Nazario Sauro nr. 527 all’Oriente di Trieste. Si tratta del fr:. G:: L:. che tramite un’email ha voluto stringersi a noi in un grande Fraterno Abbraccio,  affermando di avere sempre Ferrara nel cuore, per l’indelebile ricordo lasciatogli dalla vita universitaria nel nostro ateneo durante i suoi studi di giurisprudenza. Un sentimento di riconoscenza per Ferrara che ora lo stesso fratello triestino vorrebbe contraccambiare, rendendosi disponibile ad offrire il suo aiuto concreto in caso di necessità.

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IL COMUNICATO DEL GOI: “E’ L’ORA DELLA SOLIDARIETA’.

RICOSTRUIRE PIETRA SU PIETRA LUOGHI D’ARTE E STORIA”

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Naturalmente anche l’intera famiglia massonica italiana sta esprimendo tutta la sua fraterna vicinanza ai fratelli ed all’intera popolazione delle zone colpite dal terremoto: “Siamo sicuri – ha detto il Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi – che il popolo laborioso delle zone colpite risolleverà la testa senza fare speculazioni, con l’orgoglio di chi sa fare il proprio dovere ed è sicuro di potercela fare al di là della dovuta solidarietà di tutta la Nazione. Anche il Grande Oriente d’Italia farà la sua parte”.

In una nota apparsa in queste ore sul sito del Grande Oriente d’Italia, lo stesso Raffi ribadisce la vicinanza dell’Istituzione alle popolazioni ferite dal sisma che ha colpito il Nord Italia, la Bassa Padana e in particolare le province emiliane di Modena e Ferrara, causando sei morti e una cinquantina di feriti. “Grande apprezzamento – prosegue Raffi – per l’impegno della Protezione Civile, il lavoro dei soccorritori e del mondo del volontariato, impegnati ad affrontare l’emergenza. Questa è l’ora della solidarietà concreta e forte – rimarca il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – per assistere i circa tremila sfollati nei territori dell’Emilia-Romagna e per mettersi subito al lavoro per ricostruire la vita e le case delle persone”.

“Dolore per le vittime, commossa partecipazione al dolore delle loro famiglie”. Per Raffi, “gli ingenti danni al patrimonio culturale, con chiese e castelli a pezzi, sono una ferita nel cuore di tutto il Paese. Nessuno può stare a guardare. L’orologio del campanile di Sant’Agostino, in provincia di Ferrara, si è fermato alle 4.05 – fa notare il Gran Maestro – l’ora in cui si è registrata la scossa più forte. Occorre spostare avanti quelle lancette, lavorando senza sosta, pietra su pietra, per restituire alla comunità nazionale storie, città e luoghi d’arte che fanno onore al nostro Paese”.

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