“La Chiesa commise un errore“: è questa l’ammissione fatta formalmente il 31 Ottobre 1992 dal Papa Giovanni Paolo II, Karol Vojtyla, 376 anni dopo che la stessa Chiesa cattolica aveva condannato come eretica la teoria eliocentrica del suo connazionale Copernico, sostenuta da Galileo. La definitiva riabilitazione di Galileo da parte della Chiesa di Roma, dopo quasi quattro secoli (meglio tardi che mai), viene conclamata davanti ai membri dell’Accademia Pontificia delle Scienze. Papa Vojtyla rivendica comunque il fatto che si trattò di un errore in buona fede, perchè i cardinali del Sant’Uffizio ritennero che le teorie copernicane e galileiane avrebbero potuto nuocere alla tradizione cattolica. Studi più recenti sembrerebbero accertare che in realtà c’erano già allora all’interno della Chiesa correnti di pensiero e personalità favorevoli alle nuove teorie, anche se ovviamente a prevalere erano, come al solito, le posizioni più conservatrici e dogmatiche. Pare addirittura che lo stesso Papa di allora, Urbano VIII, abbia in un certo senso “collaborato” con proprie annotazioni alla stesura del celebre “Dialogo sui Massimi Sistemi” di Galileo Galilei.

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