“Attraverso l’esame della manifestazioni della tradizione iniziatica occidentale, dagli ordini di cavalleria rosacroce alla massoneria, il Guénon con questo interessantissimo saggio contribuisce ad apportare una notevole luce su un lato poco conosciuto di Dante (più che altro su un lato raramente “insegnato” nelle scuole allorchè vengono fatte studiare le opere di Dante – ndr).

Dal risvolto di copertina de “L’Esoterismo di Dante”, edizione Atanor (2004).

La Biblioteca di Loggia dispone del medesimo saggio anche nell’edizione della Piccola Biblioteca Adelphi (2006), nel cui risovolto si legge:

“Situarsi al centro del ciclo vuol dunque dire sitiarsi nel punto dove queste due tendenze si equilibrano: come dicono gli iniziati mussulmani, è il “luogo divino in cui si conciliano i contrasti con le antinomie“; è il centro della “ruota delle cose“, secondo l’espressione indù, o l'”invariabile centro” della tradizione estremo-orientale, il punto fisso intorno al quale si compie la rotazione delle sfere, la mutazione perpetua del mondo manifestato.

Il viaggio di Dante si compie secondo l’ “asse sprituale” del mondo; soltanto di là, in effetti, si possono vedere tutte le cose in modo permanente -in quanto siamo anche noi sottratti al cambiamento – e averne di conseguenza una visione sintetica e totale”

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