DEI DELITTI E DELLE PENE

Il famoso saggio scritto da Cesare Beccaria nel 1764. Disponibile nell'edizione "I Classici del Pensiero Libero" del Corriere della Sera.

inserito il 20 08 2011, nella categoria Biblioteca, Nuovi arrivi e recensioni

La giustizia è il vincolo necessario a tenere insieme una società e tutte le pene che oltrepassano questo vincolo sono, per loro stessa natura, ingiuste. E’ questo il principio semplice e rivoluzionario ad animare il più celebre trattato dell’illuminismo italiano: pagine che tuonano contro la pena di morte, la tortura, l’oscurità delle leggi, la confusione fra reati e peccati.

Pubblicato per la prima volta nel 1764, nelle intenzioni di Beccaria questo scritto avrebbe dovuto dare inizio a una nuova era, sciogliendo una volta per tutte il diritto alla violenza, la legge dell’arbitrio, la giustizia del privilegio.

A quasi 250 anni dalla sua pubblicazione, l’opera di Cesare Beccaria “Dei Delitti e delle Pene” continua a rappresentare una pietra miliare nella storia del pensiero filosofico e giuridico relativo al settore della giustizia penale.

(Dal risvolto di copertina dell’edizione citata”)

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