Note dei vari capitoli

inserito il 20 06 2011, nella categoria Palazzo Giustiniani, Storia

Capitolo 1: La Massoneria italiana si spezza in due tronconi

(1)  – Alessandro Mola: “Storia della Massoneria Italiana dall’Unità alla Repubblica.”, Ed Bompiani 1976, pag. 282.

Capitolo 2: Politica e Massoneria

(1)  – Mario Anesi: “Società nascoste”, Editoriale Pineta, Torino 1973, pag. 77.

(2)  – Renzo Montanari: “Verso la Luce”, Bologna 1968: “Il Grande Oriente imponeva ai Fratelli il partito e le opinioni politiche; ai deputati massoni il voto alla Camera”, pag. 136.

Capitolo 3: L’esempio della Francia 

(1)  – Christian Jacq: “La Massoneria, Storia e Iniziazione”, Ed. Mursia 1975, pag. 191 e seguenti.

(2)  – Salvatore Spadaro: “Massoneria Scozzese Italiana”, Ed. Bastogi 1983, pag. 313.

Capitolo 4: Il Palazzo e la sua forza 

(1)  – Ernesto Nathan: “La Massoneria, sua azione, suoi fini”, Civelli Roma 1901, pag. 24

(2)  – Vedi foto su vari numeri della rivista “Hiram”.

(3)  – Salvatore Spadaro, opera citata, ultimo foglio allegati.

(4)  – Grande Oriente d’Italia. Palazzo Giustiniani. Relazione della riunione annuale 1958. L’Editrice Finanziaria, Roma, pag. 18.

(5)  – Allegato nr. 1 sulla rievocazione Centenario delle Stragi di Perugia.

(6)  –  Articolo del “Tempo” di Roma, a firma Mario Nese: “Il sardo A.Corona eletto G.M. della Massoneria”, 27 Marzo 1982.

Capitolo 5: Gli archivi dispersi e distrutti 

(1)  – Aldo Mola, opera citata. Prefazione: “La Massoneria è rimasta al di fuori di opere di grande impianto e di vasto respiro, spesso pretendenti alla completezza, come la Storia d’Italia dell’editore Einaudi, la Storia dell’Italia Moderna di G.Candeloro, la Storia d’Italia dall’unità ad oggi…”

Capitolo 6: Paura della Massoneria 

(1)  – R.C.: “La Loggia – Organo Ufficiale della Federazione Italiana dei Liberi Muratori”, numero 23-24, Ottobre 1982. Firenze.

(2)  – Cristian Jacq – Opera citata, pag. 187 e seguenti.

(3)  – Fu espulso pochi mesi dopo l’iniziazione, senza aver superato il grado di Apprendista. Inconcepibile la leggerezza con la quale fu ammesso un individuo di tale misura, che risultava condannato per truffa e prossenitismo, e che per essere lasciato tranquillo dalla polizia ne divenne confidente.

(4)  – Che la scomunica fosse dettata per la difesa di principi teologici universali resta dubbio dal fatto che da essa erano esenti, soli in tutto l’universo massonico, i Fratelli scandinavi osservanti il rito di Swedemborg fondato nel 1773 a Stoccolma. Capo supremo del Rito, che ha stretto contatto con la Gran Loggia di Edimburgo, è, per tradizione, il principe regnante della Svezia. Dalla Casa regnante partirono proteste, e la scomunica , con precisi editti dell’episcopato svedese, non toccò quei Fratelli.

(5)  – Quotidiano “Le Matin”, Parigi 20 Aprile 1897: “Consegnare una mistificazione in ogni dettaglio, prendersi gioco della Chiesa per dodici anni, beffare curati e vescovi, burlarsi dei cardinali e fare benedire codesta turlupinatura dal Santo Padre in persona, tale è la deplorevole opera in cui si è dilettato Leo Taxil”.

(6)  – Bacci. Il Libro Massonico Italiano, vol. II, pag. 468. Ricorda l’episodio.

(7)  – Lumen Vitae, rivista massonica, 1959, n. 12.

(8)  – Aldo Mola . Opera citata. Prefazione, foglio XIII.

 

Capitolo 7: Dalla scissione alla Prima Guerra Mondiale

(1)  – Ettore Ferrari, eletto Gran Maestro nel 1901, il 15 Febbraio, ricoprirà ininterrottamente tale alta dignità fino al 25 Novembre 1917, per tredici anni, a dimostrazione delle difficoltà di un ricambio e dei problemi che l’Obbedienza attraversava.

(2)  – L’Amministrazione capitolina odierna retta da sindaci di parte, ispirati ad una visione totalitaria, fa comunque rimpiangere quella dei sindaci massoni, che con saggia conduzione risollevarono la nuova Capitale d’Italia, finalmente uscita dallo sfacelo cui l’aveva ridotta l’amministrazione papalina.

(3)  – Collotta – “Storia dell’esercito napoletano” – Opera d’ispirazione antimassonica, nella quale è scritto con intento denigratorio: “Un colonnello sopra tutti nel campo era infimo nella “vendita” e un sottufficiale, infimo nell’ordinanza, era primo nella setta. Si scontravano i doveri, si spegneva la disciplina”. Le conquiste del Risorgimento hanno dimostrato il contrario.

(4)  – Una balaustra inviata il 1° Aprile 1915 dalla Presidenza della Gran Loggia del rito Simbolico dice testualmente: “… E’ necessario che i lavori delle Logge non si arrestino… (nel particolare momento di guerra)… è necessario che ad ogni Libero Muratore traslocato per il servizio militare, il Risp. Maestro della sua Loggia dia personalmente quelle opportune indicazioni e suggerimenti atti a fargli trovare nella nuova sede dell’esercito altri fratelli, i quali si adoperino per rendergli quei servizi che eventualmente dovessero necessitargli… A questo fine, i Risp. Maestri Venerabili sono invitati ad istruire personalmente tutti i FF. richiamati dei segni, parole e passi del loro grado nonché del “segno di soccorso”… faranno ricordare che i Liberi Muratori qualunque siano le loro razze, le loro nazionalità, sono fratelli, e come tali debbono essere trattati in ogni occasione, qualora essi si facciano riconoscere”.

(5)  – “Military Lodges, the apron and the sword, or freemassony under arms”, Londra. Ed. Gale  @ Golden.

(6)  – Il resoconto su l’inglese “Free Massons’ Chronicle”, Londra 1902, vol. II pag. 133.

Capitolo 8: Il Fascismo: la Massoneria smembrata 

(1)  – Fra i maggiori esponenti del fascismo figurano infatti Balbo e De Bono, quadrumviri. Iniziati erano pure Bottai, Acerbo, Rossoni. Di Balbo, nel “Diario di Ciano”, si legge questo giudizio di Mussolini: “un porco democratico che fu oratore della Loggia Girolamo Savonarola di Ferrara”.

(2)  – Reca la data 16.2.23 ed è riportata a pag. 697 dell’opera citata di Mola.

(3)  – Del golpe, inventato dalla polizia del regime, impegnata a scoprire le infiltrazioni massoniche nell’esercito, furono imputati i massoni gen. Capello e gen. Lorenzo Barco, comandante la Divisione Territoriale di Roma.

(4)  – Vedi allegato n° 2 comprendente il discorso di Mussolini ed il Decreto Legge.

(5)  – Salvemini scrive: “I fascisti fiorentini iniziarono una caccia all’uomo contro i massoni”. Vasco Pratolini, in Cronache di poveri amanti, descrive quella macabra notte.

(6)  – Casse di schedari, preventivamente messe al sicuro, poi setacciati dall’Ovra, sono stati trovati qua e là, e sono poi finiti all’Archivio di Stato.

(7)  – Una di argento massiccio, di vari chili, raffigurante Giordano Bruno.

(8)  – Dalla storia culturale germanica vengono addirittura cancellati nomi come quelli di Goethe, tacciato, perché massone, della presunta uccisione di Schiller; di A.W. Mozart, il sommo genio della musica. Se non può essere del tutto liquidato si dice però che la sua morte prematura deve senz’altro essere attribuita agli intrighi dei Fratelli gelosi del suo genio musicale.

(9)  – Mola, opera citata, nota a pag. 533.

Capitolo 9: Dal 1945 alla P2 

(1)  – Durante l’occupazione tedesca, durante il governo di Vichy, vi furono arresti di massoni, devastazione di templi con saccheggi. Quasi tutti gli archivi razziati dai tedeschi, finiscono però alla fine della guerra in mani russe. Le autorità comuniste hanno sino ad oggi opposto un netto rifiuto alle reiterate richieste di restituzione. Le tre Obbedienze sono il Grande Oriente di Francia con sede rue cadet 16, Parigi, la Gran Loggia di Francia, rue de Puteaux 8, Parigi, la Gran Loggia Nazionale Francese, boulevard Bineau 65, Neulhy-sur-Seine. Ad esse si aggiungono altre quattro “Famiglie” minori.

(2)  – Molte Legge permangono tuttora, e raccolgono militari della Nato: a Napoli, a Pisa, Livorno, Vicenza e Verona, tutte in sedi prestigiose. Accolgono Fratelli italiani, visitatori in occasioni ufficiali.

(3)  – Vedi allegato con il discorso alla Camera dell’on. Belluscio – allegato nr. 3.

(4)  – Per l’elenco e la successione dei Gran Maestri, vedere Appendice.

(5)  – Vedi relazione Gran Loggia 1959, Gran Maestro Cipollone.

(6)  – I loro studi professionali di Roma e Bologna, per decenni sono stati impegnati nella irrisolta vertenza giudiziaria. Le notevoli spese chela causa ha comportato, sia Cipollone che Lenzi se le sono accollate personalmente senza farla gravare sulla Famiglia.

(7)  – A.Mola. Opera citata, pag. 614.

(8)  – Allegato nr. 1 sulle cerimonie per il centenario delle “stragi di Perugia”.

(9)  – Ugo Lenzi rafforzò notevolmente la massoneria bolognese, richiamandola alla tradizione carducciana. Non gli fu difficile ottenere dalle autorità bolognesi, se non il rispetto, l’indifferenza per il monumento di Ugo Bassi. Bologna è l’antesignana del “compromesso storico” fra clericali e comunisti: ai tempi di Lenzi reggeva la città il sindaco Dozza, grande amico del cardinale Lercaro. L’uno lasciava che l’altro nella rossa città costruisse chiese e un faraonico seminario (ora inutile e destinato ad altri usi) con i soldi del truffatore Giuffrè suo gran protetto, e l’altro agevolava l’immagine di un’amministrazione rossa “modello”.

(10)         – Giorgio Tron, Gran Maestro dopo Carlo Speranza e Publio Cortini, figura dolce e mite, presidente dei pastori evangelici italiani.

(11)         – Tante volte si farà ricorso per azioni di spicciola solidarietà alle “sorelle” più pronte, più valide e più capaci di inserirsi nel mondo profano.

(12)         – Vedi allegato nr. 5, Balaustra Lapenna, insigne e famoso radiologo, medaglia d’oro del Ministero della Sanità per le mutilazioni da radiazioni riportate.

(13)         – Vedi allegato nr. 6, altra Balaustra Lapenna.

(14)          – Allegato nr. 7

(15)          – Allegato nr,. 8

(16)         – Vedi discorso pronunciato dal Gran Maestro Aggiunto, Pino Mandalari, della Serenissima Gran Loggia “Alam” di Piazza del Gesù, nel corso dell’apertura di un anno massonico: “Nello spirito e nell’azione della Comunione di Piazza del Gesù, non esistono confini, non si conoscono discriminazione nei confronti di carissimi Fratelli che noi amiamo come tali al di fuori e al disopra dell’Obbedienza alla quale appartengono”… “In forza di cotali principi affermiamo solennemente che per noi non esistono Fratelli regolari o irregolari, ma esistono solo ed esclusivamente Fratelli che hanno ricevuto la Luce Massonica e come tali vanno abbracciati”.

(17)         – “La Loggia”, organo ufficiale della Federazione Italiana dei Liberi Muratori, Firenze numero 23-24, Dicembre 1982: “Crediamo nella Massoneria e vogliamo essere la Massoneria”.

(18)         – Vedi notiziario ANSA, riportato in pari data, dai principali giornali italiani.

(19)          – Cfr. le verdi banconote da un dollaro nella parte retrostante l’effige di G.Washington.

(20)          – Vedi allegato nr. 3, laddove si chiarisce il concetto di Loggia Segreta, citando come anche Carducci, Aurelio Saffi, Zanardelli ed altri insigni Fratelli potrebbero essere definiti “piduisti”.

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