Capitolo III: L’ESEMPIO DELLA FRANCIA

inserito il 20 06 2011, nella categoria Palazzo Giustiniani, Storia

Ma l’esempio veniva dalla Francia. Tutto ciò che accadeva oltralpe, ai primi scorci del secolo pareva da imitare. Come la moda, ciò che finalmente si ammirava, giungeva naturalmente tardi. E quando ciò che a Parigi era stato dismesso, qui cominciava a furoreggiare, qualcuno, ma era una Cassandra, ammoniva di non ripetere esperimenti che avevano sortito risultati amari. Niente da fare: l’esempio doveva comunque essere imitato. Si dice questo perché le identiche cause che avevano portato alla scissione la massoneria italiana, appena pochi anni prima avevano provocato gravi fratture nella florida massoneria francese. L’esempio non era servito.

Nel 1902 il massone Emile Combes diviene presidente del governo francese (1). Non è il primo massone giunto all’Eliseo. Ma egli vi giunge con una carica riformatrice di sinistra ed un anticlericalismo, lui che aveva compiuto gli studi in seminario, quanto mai accesi. Ottiene subito ciò che Bissolati sognava. Decreta nel 1904 il divieto dell’insegnamento religioso in tutte le scuole, anche in quelle tenute da monaci e non. Si serve perfino dell’esercito per cacciare i religiosi dai conventi. In Francia la Massoneria, quella ufficiale, appare ed ama definirsi “Libera Muratoria Sociale”. Si staccano frange sempre più consistenti di fratelli che al “sociale” preferiscono il “simbolismo iniziatico”.

Non occorrerà molto tempo perché al Grande Oriente di Francia si affianchi e si contrapponga “La Gran Loggia Nazionale della Francia e delle Colonie”, mentre prosperano e si diffondono altri indipendenti ordini massonici.

Il richiamo alle passate vicende della massoneria francese che avrebbe dovuto insegnare qualcosa – mostrandoci che tutti i mali non sono soltanto italiani – ci conferma quanto danno sappia apportare la politica.

Palazzo Giustiniani ha spesso insistito su quella strada. Salvatore Spadaro, 33, profondo conoscitore di cose e vicende massoniche, scrive (1): “Palazzo Giustiniani è nettamente anticlericale, professa un panteismo razionalista di vecchia maniera ed ha accentuate simpatie per i partiti di estrema sinistra”.

Queste simpatie gli hanno determinato pericolose infiltrazioni; l’antico prurito di poter gestire la politica lo ha condotto allo scandalo della P2.

Vedremo come, poiché tracciando pur sommariamente la storia della massoneria giustinianea, a questo necessariamente dovremo giungere.

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Nell’illustrazione Emile Combes, presidente massone della Repubblica Francese

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