XX SETTEMBRE: LA MASSONERIA ALZA LA VOCE

inserito il 29 09 2014, nella categoria Oltre le colonne

Vascello B

Due importanti allocuzioni del Gran Maestro Stefano Bisi, un dibattito sul nuovo senso di cittadinanza, una fiera risposta ad una recente insinuazione del Corriere della Sera: in questo modo la Massoneria Italiana ha fatto sentire la sua voce in occasione delle ultime celebrazioni dell’Equinozio d’Autunno e della Breccia di Porta Pia tenutesi a Villa del Vascello di Roma, stupenda sede rappresentativa del Grande Oriente d’Italia, la più importante famiglia massonica italiana (più di 22mila iscritti e più di 700 logge in tutt’Italia).

“IL MONDO HA BISOGNO DEL NOSTRO PENSIERO LIBERO E DEL NOSTRO CORAGGIO”

E’ stato questo il primo messaggio lanciato dal Gran Maestro Stefano Bisi, in apertura dei festeggiamenti di Villa del Vascello: “Noi abbiamo il dovere e l’onere di custodire, difendere e trasferire nel mondo i principi che sono ben espressi nel trinomio all’Oriente dei nostri templi: libertà, uguaglianza e fratellanza” – ha detto il massimo esponente del G:.O:.I:. – “Dobbiamo avere fiducia, trasmettere fiducia a chi ci guarda, dare fiducia al prossimo e operare per la costruzione di una civiltà, di una società migliore, di un mondo migliore”.

Il Gran Maestro Bisi ha invitato i fratelli a fare la propria parte anche fuori dalle logge, nella società, senza alcuna paura: “”La paura -ha detto Bisi nella sua allocuzione, citando Paolo Borsellino- è normale che ci sia in ogni uomo. L’importante -ha sottolineato- è che sia accompagnata dal coraggio”

E anche noi, Fratelli – ha aggiunto Bisi- dobbiamo averlo, il coraggio, nell’esercitare con maestria la nostra opera per il bene dell’umanità in uno scenario mondiale che preoccupa e che ci consegna tante situazioni di crisi aperte che minacciano l’armonia umana e mettono sotto scacco la ragione. In un momento di difficoltà ci vuole il coraggio. Le difficoltà stimolano il coraggio, nel coraggio si tempera la forza, con la forza si impone la rotta al destino”.

 “CI SONO NUOVI MURI DA ABBATTERE”

Il secondo discorso ufficiale del Gran Maestro Stefano Bisi è stato pronunciato di fronte al monumento che ricorda la Breccia di Porta Pia, che mise fine al potere temporale della Chiesa nel nostro Paese. Commemorazione che quest’anno ha registrato una partecipazione di massoni provenienti da ogni parte d’Italia con i labari delle prorie logge, vistosamente più numerosa di tutti gli altri anni recenti: “Segno che la celebrazione della breccia è molto sentita nell’animo dei liberi muratori – ha commentato Bisi – Che vuol dire questo? Vuol dire che ci sono nuovi muri da abbattere, che sono i muri dell’indifferenza e dell’intolleranza. E che occorre unire in un mondo che ha bisogno di armonia e concordia”.

LA RISPOSTA AL CORRIERE DELLA SERA

Così il Gran Maestro Stefano Bisi ha replicato al direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, che pochi giorni prima aveva parlato di “odore stantio di Massoneria” in un suo articolo estremamente critico verso il premier Matteo Renzi, riferendosi in particolare al cosiddetto “Patto del Nazzareno” sancito dallo stesso Renzi con Silvio Berlusconi, patto sui cui bene o male continua a reggersi l’attuale legislatura: “Sono rimasto colpito, mi permetta, anche un po’ ferito da massone e Gran Maestro da una frase quella relativa “all’odore stantìo di Massoneria”… Un aggettivo, quello stantìo, che paragona una plurisecolare e nobile Istituzione e la sua Tradizione ricca di valori e ideali, ad un alimento cattivo. Oppure, parlando in termini più astratti, la Massoneria sarebbe intesa, in un’altra accezione dello stesso vocabolo, come una cosa non più valida, fuori uso, fuori moda. … Altro che ammuffito, sgradevole o indigesto. (L’Ordine massonico) è una forza fresca, antica ma allo stesso tempo giovane, che affonda orgogliosamente le sue radici nel passato ma che germoglia in continuazione i suoi alti valori e li difende, più che mai, in una società, ed in una fase storica, molto complessa. … Il Grande Oriente d’Italia non conosce non pratica e non partecipa a “patti occulti” e ambisce ad un solo “potere”: quello che ciascuna persona possiede e con il quale può – se lo vuole – trasformare se stessa, migliorandosi e diventando degna di essere una piccola scintilla del grande fuoco dell’Umanità. E se qualcuno ha derogato da questa strada, ebbene costui non è degno di essere un Libero Muratore. I nostri patti da rispettare sono esclusivamente quelli sanciti dagli antichi doveri, che sono il nostro codice etico e di comportamento, le costituzioni che ogni massone deve portare dentro di se è rispettare. Come la nostra costituzione italiana (che la Massoneria ha fortemente contribuito a redarre con l’attiva presenza di molti fratelli fra i Padri Costituenti, fra tutti Meuccio Ruini – ndr).

I MESSAGGI DI NAPOLITANO E DELLE ISTITUZIONI

Mentre il direttore (per altro in scadenza) del “Corriere” sviliva la massoneria con una frase gratuita, sgradevole e infelice (facendola passare per qualcosa andata a male… ), il Grande Oriente d’Italia, in occasione della sua celebrazione del XX Settembre, riceveva numerosi attestati di considerazione da oarte delle massime autorità dello Stato. In primis dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha rivolto al Grande Oriente ed al suo Gran Maestro un messaggio di saluto e di auguri in occasione delle celebrazioni dedicate quest’anno al tema “La Città, L’Europa, l’Uomo”, esprimendo apprezzamento per gli argomenti posti al centro del dibattito in un momento come quello che l’Italia e l’Europa, “che non è solo un’unione economica ma è una conquista politica” stanno attraversando.

Analoghi messaggi sono giunti anche dai presidenti dei due rami del Parlamento e da diversi ministri, fra cui anche quello del ministro alla cultura, il ferrarese Dario Franceschini.

Hanno inviato saluti e ringraziamenti il Presidente del Senato Pietro Grasso e il Presidente della Camera, Laura Boldrini, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Sandro Gozi, il Ministro degli Esteri Federica Mogherini, il vice ministro della Giustizia Enrico Costa, l’europarlamentare Gianni Pittella, il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitierei, il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, il presidente della regione Puglia Nichi Vendola, il presidente della regione Sardegna Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale veneto Clodovaldo Ruffato, il presidente del Consiglio del Trentino Alto Adigi, Diego Moltrer e numerosi sindaci, tra cui il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, il sindaco di Cuneo, Federico Borgna, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, il sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusy Nicolini Commissario Straordinario di Venezia, Vittorio Zappalorto, il sindaco di Roma Ignazio Marino. Messaggi sono arrivati anche dall’ambasciatore del Belgio, Vincent Mertens de Wilmars, dall’ambasciatrice della Repubblica Francese, Catherine Colonna, dall’ambasciatrice del Guatemala Stephanie Hochstetter Skinner-Klee De Towara, dal direttore generale della Fao (José Graziano Da Silva e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Gen. Pasquale Preziosa, dal Comandante Generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo. E ancora dal rettore dell’ Università La Sapienza di Roma, Luigi Frati e dai vertici della Rai, il Presidente Anna Maria Tarantola, il direttore generale Luigi Gubitosi e il direttore Rai Due, Angelo Teodoli.

LA CITTA’, L’UOMO, L’EUROPA” 

Non più i numeri, i bilanci, la finanza al centro di tutto. Occorre un radicale cambio di prospettiva. E’ arrivato il tempo di ripartire dall’uomo, di riscoprire questa parola, di farla tornare centrale. Solo così i nuovi muri dell’intolleranza, dell’indifferenza, della paura innalzati da questa interminabile crisi che attanaglia l’Europa e il nostro paese possono essere abbattuti. Questa è la via indicata alla Massoneria per contribuire alla costruzione di un mondo di uomini liberi, perché uguali, nel corso del talk show, dal titolo “La Città, l’Uomo, l’Europa”, che si è tenuto al Vascello in coincidenza con le celebrazioni dell’Equinozio d’Autunno e del XX Settembre.

All’evento moderato dal giornalista Ignazio Ingrao hanno partecipato, Francesco Coniglione, professore ordinario di Storia della filosofia nella Facoltà di Scienze della Formazione e presidente nazionale della Società Filosofica Italiana, Valerio De Luca, presidente e fondatore dell’Accademia Internazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (Aises), Lucio Malan, questore del Senato e membro della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della Commissione Bilancio, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei deputati e il giornalista e opinionista Mario Sechi.

Ha introdotto il dibattito Ingrao che è partito dall’Europa, dal clima di nazionalismi, razzismo e xenofobia che serpeggiano nel Vecchio continente e che contribuiscono a ergere nuove fortezze di paura intolleranza esclusione, contro le quali, ha sottolineato, i poteri sono chiamati a interrogarsi e a chiedersi se non sia urgente modificare per tempo la rotta.

Il filosofo Coniglione si è soffermato sul valore della fraternità, “che si collega -ha detto- strettamente con la centralità dell’uomo”.

Nel suo intervento De Luca ha auspicato un nuovo capitalismo umano, sottolineando come la crisi che stiamo vivendo sia anche una crisi e soprattutto una crisi etica.

Sulla stessa linea Realacci, che ha invitato a guardare il paese negli occhi, a non lasciarsi manipolare da falsi dati, e a riscoprire la nostra creatività, perché la creatività è vincente.

Sechi invece ha puntato il dito contro il governo, invitandolo a mettere in testa all’agenda i problemi concreti.

Mentre Malan ha affrontato il problema dell’immigrazione.

Ha concluso il dibattito il Gran Maestro Stefano Bisi, che ha chiamato sul palco il presidente onorario dell’Avis Adolfo Camilli, sottolineando la grande importanza delle organizzazioni di volontariato per l’opera che prestano sempre e ovunque e per il loro mettersi al servizio dell’altro. 

(Dal sito del Grande Oriente d’Italia, www.goi.it)

 


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