TRE STATUE, TRE DESTINI

inserito il 21 01 2022, nella categoria Oltre le colonne

Il monumento a Giuseppe Garibaldi finalmente in fase di restuaro

Tre personaggi particolarmente cari al cuore dei massoni: Giuseppe, Anita, Giordano… tre monumenti nel cuore di Roma che hanno subito e stanno subendo pesanti ingiurie dal tempo e meriterebbero urgenti restauri (scriviamo questa nota nel Gennaio del 2022), e per ora unicamente per il monumento equestre del Gianicolo a Giuseppe Garibaldi, danneggiato da un filmine nel 2018, pare si stia concretizzando un intervento (il cui importo sfiorerà i 500mila euro, prevedendo anche un dispositivo, una gabbia di Faraday, per assorbire l’eventuale impatto con altri fulimini in futuro).

Resteranno invece nello stato di degrado e di sporcizia in cui si trovano attualmente il monumento ad Anita Garibaldi, collocato nell’omonima piazza nel Rione Trastevere, e quello a Giordano Bruno in Campo dei Fiori.

L’ultimo sommario restauro del monumento ad Anita risale al 2010, da allora le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate, L’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, discendente dell’autore dello stesso monumento, ha rivolto più appelli pubblici perché l’opera ritrovi il dovuto decoro. Per il momento ancora inascoltati.

Stesso destino per la stata di Giordano Bruno collocata a Campo dei Fiori nel punto in cui il 17 Febbraio del 1600 il filosofo nolano fu atrocemente arso vivo dall’Inquisizione (con la lingua trafitta da un paletto perché non potesse nemmeno pronunciare le sue ultime parole). La Chiesa romana continua a tergiversare sulla richiesta di ammissione dell’ingiustizia propinata a Bruno, e così ha lasciato cadere nel vuoto anche la proposta di suddividere a metà con la Massoneria il costo di un nuovo restuaro del monumento. Suddivisione dei costi che avrebbe potuto rappresentare un primo momento di incontro fra la stessa Chiesa e la Libera Muratoria sulla vicenda del fillosofo nolano.

Da notare che proprio in quel di Nola, città natale di Giordano, è stata invece la stessa Curia locale a finanziare integralmente il restauro della statua in sua memoria. Due curie, due misure (anche se quella romana può ribadire che nessuna offerta né richiesta di collaborazione è stata mai formalizzata per un simile intervento congiunto; si è trattato solo di un’avance verbale in un’intervista).

Così la Statua di Bruno (quella romana) continua ad incrostarsi, assumendo connotati sempre più severi. L’ultima provocazione del Nolano contro il perdurante silenzio della Chiesa sul suo caso, silenzio che sembra ancora sottintendere una sostanziale conferma storica, anche ai giorni nostri, della giustezza di quella condanna a morte, naturalmente nel contesto della mentalità e dei tempi della Controriforma. Ma si trattò pur sempre di repressione del Libero Pensiero, nel nome di una Fede coercitiva e dogmatica. Senza spiragli, senza pietà.


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